Introduzione: l’attuale periodo storico è caratterizzato dalla complessità delle ‘’costellazioni familiari e dall’aumento della vulnerabilità dei rapporti tra le varie generazioni’’(Manfrini, Ongari,2014). Gli Incontri Protetti sono divenuti un percorso fondamentale per consentire lo sviluppo dell’identità personale ed il mantenimento positivo delle relazioni con il nucleo famigliare d’origine per i minori che si troverebbero in difficoltà ad affrontare, senza un supporto, situazioni famigliari complesse. Obiettivi: approfondire il ruolo dell’educatore professionale nella gestione dell’Incontro Protetto tra il minore e il genitore attraverso l’utilizzo del gioco come strategia educativa per favorire la relazione Materiali e metodi: la ricerca è stata condotta a partire dallo studio di saggi, consultando Google Scholar e le banche dati di siti istituzionali, come minori.gov, salute.gov.it, unric.org-Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite (ONU) Risultati: gli studi totali identificati nei database riguardanti gli Incontri Protetti, il ruolo dell’educatore professionale ed il gioco sono stati 115. Gli articoli ed i saggi considerati adeguati allo studio sono stati 97 Conclusioni: la presente tesi di laurea ha permesso di sottolineare le peculiarità che il gioco presenta se utilizzato nei progetti d’Incontro Protetto. La speranza è che il suo utilizzo venga sempre più valorizzato in quest’ambito, con un impiego non di tipo casuale e scontato, ma adattato a partire dai bisogni ed obiettivi individuati per quel genitore e minore in particolare. La scelta di utilizzare un certo tipo di gioco o di utilizzare una specifica attività ludica deve partire da un interesse o da un aspetto della storia di vita degli individui che accedono ed accederanno agli Incontri Protetti
L'utilizzo del gioco negli Incontri Protetti: una strategia educativa per favorire la relazione tra figlio e genitore
BORTOLETTO, ELENA
2021/2022
Abstract
Introduzione: l’attuale periodo storico è caratterizzato dalla complessità delle ‘’costellazioni familiari e dall’aumento della vulnerabilità dei rapporti tra le varie generazioni’’(Manfrini, Ongari,2014). Gli Incontri Protetti sono divenuti un percorso fondamentale per consentire lo sviluppo dell’identità personale ed il mantenimento positivo delle relazioni con il nucleo famigliare d’origine per i minori che si troverebbero in difficoltà ad affrontare, senza un supporto, situazioni famigliari complesse. Obiettivi: approfondire il ruolo dell’educatore professionale nella gestione dell’Incontro Protetto tra il minore e il genitore attraverso l’utilizzo del gioco come strategia educativa per favorire la relazione Materiali e metodi: la ricerca è stata condotta a partire dallo studio di saggi, consultando Google Scholar e le banche dati di siti istituzionali, come minori.gov, salute.gov.it, unric.org-Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite (ONU) Risultati: gli studi totali identificati nei database riguardanti gli Incontri Protetti, il ruolo dell’educatore professionale ed il gioco sono stati 115. Gli articoli ed i saggi considerati adeguati allo studio sono stati 97 Conclusioni: la presente tesi di laurea ha permesso di sottolineare le peculiarità che il gioco presenta se utilizzato nei progetti d’Incontro Protetto. La speranza è che il suo utilizzo venga sempre più valorizzato in quest’ambito, con un impiego non di tipo casuale e scontato, ma adattato a partire dai bisogni ed obiettivi individuati per quel genitore e minore in particolare. La scelta di utilizzare un certo tipo di gioco o di utilizzare una specifica attività ludica deve partire da un interesse o da un aspetto della storia di vita degli individui che accedono ed accederanno agli Incontri ProtettiFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/46103