Quando lo sport può prendere le forme della paura: il bullismo nel contesto sportivo

Il bullismo nel contesto sportivo mantiene tutte le caratteristiche necessarie a definirlo tale: carattere volontario, ripetitivo e un rapporto tra perpetratore e vittima basato su uno squilibrio di potere. Come il bullismo nel contesto scolastico, anche quello nel contesto sportivo si può esprimere attraverso forme fisiche, verbali, sociali, emotive e digitali. In ogni ambiente in cui questo fenomeno si verifica i personaggi che entrano in gioco non sono solamente il bullo e la vittima, ma tutti quelli che ruotano attorno e sono a conoscenza del problema diventano responsabili del suo mantenimento o della sua risoluzione; dunque, è anche su di loro che bisogna lavorare per conquistare l’abbattimento del bullismo. Oltre a ciò, proprio come in ogni altro contesto il bullismo nel mondo sportivo influenza e a sua volta è influenzato dai vari sistemi ambientali in cui l’individuo è inserito. Oltre ai fattori di rischio trasversali ad ogni contesto che favoriscono l’emergere del bullismo esistono fattori di rischio specifici per l’emergere del bullismo nel contesto sportivo come la tendenza alla competizione, un modello comportamentale dell’allenatore aggressivo, il contatto fisico necessario nello sport praticato e un’etica sportiva che tollera e supporta l’aggressività. Ogni forma di questo fenomeno e in qualsiasi contesto in cui si manifesta provoca effetti negativi sul piano del benessere psicologico e sociale. In particolare, in relazione al contesto sportivo si verificano anche una disconnessione dai compagni di squadra, un calo della motivazione e del divertimento che in precedenza erano associati alla pratica sportiva, un decremento della sportspersonship e del senso di autoefficacia in relazione allo sport, un peggioramento della propria prestazione e, infine, una maggiore probabilità di drop-out. Risulta sempre più importante una ricerca focalizzata sull’individuazione di strategie di prevenzione e di intervento funzionali alla soppressione di un fenomeno sociale molto diffuso nella società di oggi, non solo nel contesto sportivo, ma in tutti i sistemi ambientali in cui l’individuo vive.