I ricordi di abuso: implicazioni etiche e cliniche del dibattito su falsi ricordi e memorie recuperate

The debate about recovered memories, particularly those of abuse, and phenomena such as the false memory syndrome, beyond having legal implications, also takes part in determining the credibility of victims of abuse. The historical roots of the debate trace back to Freudian theories on the one hand, and to the contribution of Janet and Ferenczi on the other. In the current debate, two different positions take place: the first refers to laboratory studies proving the possibility of remembering contents without previous encoding; the second focuses on the mechanisms of forgetting and recovering memories for traumatic episodes. Finally, a third position, beyond the above-mentioned debate, aims to protect the psychic reality of individuals and their memories, referring to the contrast between historical truth and narrative truth in psychotherapy.

Il dibattito sul rapporto tra la validità dei ricordi recuperati, in particolare quelli di abuso, e fenomeni come la false memory syndrome oltre ad avere implicazioni sul piano legale, assume un’importanza rilevante dal punto di vista etico nel determinare la credibilità delle vittime di abuso. Le radici storiche di tali considerazioni risalgono alle teorizzazioni freudiane da una parte, e all’ apporto di Janet e Ferenczi dall’altra. Nel dibattito attuale si configurano due posizioni: la prima si rifà a un insieme di studi di laboratorio da cui emerge la possibilità di ricordare concetti non precedentemente codificati; la seconda pone attenzione sui meccanismi di dimenticanza e di recupero di ricordi traumatici. Infine, si delinea una terza posizione non strettamente appartenente al dibattito che si impegna a tutelare la realtà psichica dell’individuo e dei suoi ricordi, rifacendosi alla contrapposizione tra verità storica e verità narrativa in psicoterapia.