Instagram, come molti social, è ricco di immagini e contenuti sessualizzanti di cui le persone fruiscono quotidianamente anche per molte ore. La ricerca negli anni ha cercato di indagare la relazione tra i contenuti sessualizzanti di Instagram e l’autostima, l’immagine corporea e l’intenzione di sottoporsi ad interventi di chirurgia estetica degli utenti. Con questo studio abbiamo scelto di analizzare in particolare queste relazioni in un campione di donne appartenenti alla comunità LGBTQ+. L’obiettivo era indagare se l’appartenenza forte a una specifica comunità di minoranza potesse diminuire l’effetto negativo delle immagini sessualizzanti sulla body image delle partecipanti, il quale era già stato riscontrato in studi precedenti. Abbiamo somministrato alle partecipanti un questionario online che le divideva casualmente tra condizione sperimentale (immagini sessualizzanti) e condizione di controllo (immagini neutre di persone). Veniva loro chiesto di rispondere a una serie di domande, presentate come distrattori di un compito di memoria costituito proprio dalle immagini sessualizzanti o non, visionate sotto forma di un video che scorreva simulando il lay-out di Instagram. Sono stati generalmente confermati gli effetti delle immagini sessualizzanti sulle partecipanti, ma non è stata riscontrata alcuna correlazione significativa tra le variabili di soddisfazione corporea e quella di appartenenza alla comunità LGBTQ+. Si consiglia di espandere in futuro la ricerca in merito su campioni più estesi e con un maggiore utilizzo di Instagram giornaliero.
Instagram e soddisfazione corporea: il ruolo dell'oggettivazione sessuale in donne LGBTQ+
PARMA, CHIARA
2022/2023
Abstract
Instagram, come molti social, è ricco di immagini e contenuti sessualizzanti di cui le persone fruiscono quotidianamente anche per molte ore. La ricerca negli anni ha cercato di indagare la relazione tra i contenuti sessualizzanti di Instagram e l’autostima, l’immagine corporea e l’intenzione di sottoporsi ad interventi di chirurgia estetica degli utenti. Con questo studio abbiamo scelto di analizzare in particolare queste relazioni in un campione di donne appartenenti alla comunità LGBTQ+. L’obiettivo era indagare se l’appartenenza forte a una specifica comunità di minoranza potesse diminuire l’effetto negativo delle immagini sessualizzanti sulla body image delle partecipanti, il quale era già stato riscontrato in studi precedenti. Abbiamo somministrato alle partecipanti un questionario online che le divideva casualmente tra condizione sperimentale (immagini sessualizzanti) e condizione di controllo (immagini neutre di persone). Veniva loro chiesto di rispondere a una serie di domande, presentate come distrattori di un compito di memoria costituito proprio dalle immagini sessualizzanti o non, visionate sotto forma di un video che scorreva simulando il lay-out di Instagram. Sono stati generalmente confermati gli effetti delle immagini sessualizzanti sulle partecipanti, ma non è stata riscontrata alcuna correlazione significativa tra le variabili di soddisfazione corporea e quella di appartenenza alla comunità LGBTQ+. Si consiglia di espandere in futuro la ricerca in merito su campioni più estesi e con un maggiore utilizzo di Instagram giornaliero.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/47531