Negli ultimi anni in Italia l’educazione all’aperto ha acquisito una certa popolarità tanto che numerose scuole pubbliche hanno deciso di adottare tale metodologia e varie scuole nel bosco private, sul modello di quelle nordeuropee, sono sorte accanto a parchi e zone verdi. Tuttavia, gli studi accademici sulla valenza inclusiva del metodo scarseggiano. Dunque, il presente lavoro di ricerca propone un approfondimento dell’approccio educativo Outdoor, coniugato proprio al tema dell’inclusione e all’Universal Design for Learning (UDL) con lo scopo di ampliare il filone di studi in quest’ottica. La domanda che ha orientato l’intera attività di ricerca è la seguente: l’outdoor education potrebbe facilitare l’inclusione e l’apprendimento in maniera più efficace rispetto all’approccio scolastico tradizionale? L’elaborato posa gran parte del suo framework teorico relativo all’orientamento OE e alle scuole nel bosco prevalentemente sulle informazioni raccolte all’interno di tre testi: Outdoor Education. L’educazione si cura all’aperto (Farnè, 2014), L’asilo nel bosco: un nuovo paradigma educativo (Manes, 2016) e Outdoor Education: prospettive teoriche e buone pratiche (Farnè, Bortolotti, Terrusi, 2018). Per completare la ricerca bibliografica riguardante la letteratura OE e le ricerche svolte sul tema dell’inclusione sono stati utilizzati motori di ricerca come Google Schoolar, ResearchGate e Galileo Discovery per la consultazione gratuita di riviste online e articoli accademici pubblicati in Italia e all’estero. In particolare, l’articolo L’Outdoor Education come possibile approccio inclusivo. Una ricerca nei servizi educativi zero-sei del Comune di Bologna (Bortolotti, Schenetti, 2020) ha ispirato e indirizzato l’attività di indagine. Il metodo di ricerca adottato è mixed, nello specifico esplicativo sequenziale, in quanto ha previsto l’impiego in sequenza di quello quantitativo e di quello qualitativo. Dunque, i dati sono stati raccolti: primariamente mediante l’osservazione diretta degli ambienti di una scuola dell’infanzia statale e una scuola nel bosco privata e la compilazione di check-list sugli aspetti strutturali; successivamente attraverso la somministrazione e l’audioregistrazione di interviste strutturate alle insegnanti; e per finire tramite la realizzazione di due circle time con i bambini di 5 anni di entrambe le scuole, anch’essi audioregistrati. Per facilitare la fase di analisi delle informazioni audio, le interviste e i cirlce time sono stati trascritti verbatim (parola per parola). In seguito, i testi ottenuti sono stati analizzati in modo sistematico grazie all’utilizzo del software Atlas.ti e alla costruzione di tabelle e grafici. Dai risultati ottenuti si può affermare che la metodologia outdoor facilita in maniera più efficace l’inclusione e l’apprendimento di tutti e di ciascuno. È emerso, infatti, che l’ambiente di apprendimento naturale accoglie maggiormente i bisogni e le necessità dei bambini nutrendone il loro spiccato e innato senso di curiosità così da renderli più motivati ad apprendere. Tuttavia, la sua valenza formativa e inclusiva dipende necessariamente dalla capacità delle insegnanti di servirsene in maniera autentica per il raggiungimento di obiettivi prestabiliti e per rispondere alle esigenze manifestate e alle domande sollevate dai bambini.

Outdoor education in ottica UDL. Una ricerca esplorativa sui benefici dell'educazione all'aperto in bambini dai 3 ai 5 anni tra la scuola nel bosco e quella tradizionale.

SCAGGIANTE, SARA
2022/2023

Abstract

Negli ultimi anni in Italia l’educazione all’aperto ha acquisito una certa popolarità tanto che numerose scuole pubbliche hanno deciso di adottare tale metodologia e varie scuole nel bosco private, sul modello di quelle nordeuropee, sono sorte accanto a parchi e zone verdi. Tuttavia, gli studi accademici sulla valenza inclusiva del metodo scarseggiano. Dunque, il presente lavoro di ricerca propone un approfondimento dell’approccio educativo Outdoor, coniugato proprio al tema dell’inclusione e all’Universal Design for Learning (UDL) con lo scopo di ampliare il filone di studi in quest’ottica. La domanda che ha orientato l’intera attività di ricerca è la seguente: l’outdoor education potrebbe facilitare l’inclusione e l’apprendimento in maniera più efficace rispetto all’approccio scolastico tradizionale? L’elaborato posa gran parte del suo framework teorico relativo all’orientamento OE e alle scuole nel bosco prevalentemente sulle informazioni raccolte all’interno di tre testi: Outdoor Education. L’educazione si cura all’aperto (Farnè, 2014), L’asilo nel bosco: un nuovo paradigma educativo (Manes, 2016) e Outdoor Education: prospettive teoriche e buone pratiche (Farnè, Bortolotti, Terrusi, 2018). Per completare la ricerca bibliografica riguardante la letteratura OE e le ricerche svolte sul tema dell’inclusione sono stati utilizzati motori di ricerca come Google Schoolar, ResearchGate e Galileo Discovery per la consultazione gratuita di riviste online e articoli accademici pubblicati in Italia e all’estero. In particolare, l’articolo L’Outdoor Education come possibile approccio inclusivo. Una ricerca nei servizi educativi zero-sei del Comune di Bologna (Bortolotti, Schenetti, 2020) ha ispirato e indirizzato l’attività di indagine. Il metodo di ricerca adottato è mixed, nello specifico esplicativo sequenziale, in quanto ha previsto l’impiego in sequenza di quello quantitativo e di quello qualitativo. Dunque, i dati sono stati raccolti: primariamente mediante l’osservazione diretta degli ambienti di una scuola dell’infanzia statale e una scuola nel bosco privata e la compilazione di check-list sugli aspetti strutturali; successivamente attraverso la somministrazione e l’audioregistrazione di interviste strutturate alle insegnanti; e per finire tramite la realizzazione di due circle time con i bambini di 5 anni di entrambe le scuole, anch’essi audioregistrati. Per facilitare la fase di analisi delle informazioni audio, le interviste e i cirlce time sono stati trascritti verbatim (parola per parola). In seguito, i testi ottenuti sono stati analizzati in modo sistematico grazie all’utilizzo del software Atlas.ti e alla costruzione di tabelle e grafici. Dai risultati ottenuti si può affermare che la metodologia outdoor facilita in maniera più efficace l’inclusione e l’apprendimento di tutti e di ciascuno. È emerso, infatti, che l’ambiente di apprendimento naturale accoglie maggiormente i bisogni e le necessità dei bambini nutrendone il loro spiccato e innato senso di curiosità così da renderli più motivati ad apprendere. Tuttavia, la sua valenza formativa e inclusiva dipende necessariamente dalla capacità delle insegnanti di servirsene in maniera autentica per il raggiungimento di obiettivi prestabiliti e per rispondere alle esigenze manifestate e alle domande sollevate dai bambini.
2022
Outdoor Education from a UDL perspective. An exploratory research on its benefits in children aged 3 to 5 between forest and traditional school.
educazione
infanzia
natura
inclusione
apprendimento
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Scaggiante_Sara.pdf

accesso aperto

Dimensione 8.63 MB
Formato Adobe PDF
8.63 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/47964