In letteratura esistono numerosi modelli, il cui scopo è stato operazionalizzare i ruoli dei partecipanti nel bullismo. Partendo dal paradigma proposto da Olweus (1993), passando per quello di Salmivalli et al. (1996), si è giunti a quello, più recente, di Belacchi (2008). E’ proprio su quest’ultimo modello che si è basato uno studio esplorativo (Belacchi et al., 2023) person centered oltre che data driven, che attraverso la Factor Mixture Analysis, si è proposto di chiarificare le dinamiche associate al fenomeno del bullismo, analizzando contestualmente fattori e gruppi latenti sottesi allo stesso, individuandone, rispettivamente, sei e quattro. Nello specifico, a Prosocialità, Ostilità, Vittimizzazione, Non Coinvolgimento, quattro dimensioni comportamentali già teorizzate e presenti in letteratura, sono stati aggiunti il Gregarismo e la Disposizione a parteggiare: essi si sono rivelati fondamentali per una comprensione più approfondita della natura gestaltica dei sotto-gruppi. Al fine di verificare la generalizzabilità di quanto scoperto, si è deciso di replicare lo studio, mantenendo invariati strumenti e procedure, ma modificando il campione. A 509 adolescenti (55% M; 45% F; 56% primo superiore; 44% terzo superiore) è stato somministrato il questionario Self-Report Ruoli dei Partecipanti (Belacchi, 2008). Attraverso FMA, è stato stimato il miglior modello, in grado di offrire la più plausibile spiegazione dei dati (sulla base dell’indice BIC, plausibile al 99%). Esso è risultato a quattro fattori (Ostilità esplicita, Prosocialità passiva, Prosocialità attiva; Ostilità implicita) e cinque gruppi (Aggressivi: N=99; Passivi: N=77; Individualisti: N=89; Prosociali: N=23; Indifferenti: N=221). In generale, rispetto ai fattori, viene confermata la prioritaria rilevanza delle disposizioni prosociali e ostili, a discapito delle restanti, che residuali nel precedente studio, risultano scomparse in quello in esame: ciononostante, esse contribuiscono a specificare sfumature comportamentali sottese all’ostilità e alla prosocialità. Rispetto ai gruppi, si assiste ad una conferma sostanziale dei quattro gruppi già evidenziati oltre che all’aggiunta di un quinto cluster, costituito interamente da prosociali, quasi completamente privo di connotazioni aggressive/ostili. Inoltre, la numerosità dei gruppi emersi, proporzionalmente, corrisponde a quella dei gruppi del precedente studio. In conclusione, nonostante una serie di limiti non trascurabili, il presente studio, pur mantenendo ancora un’ottica esplorativa, costituisce un’importante fonte dalla quale attingere per la formulazione di interventi di prevenzione volti a promuovere la prosocialità e a contrastare scenari di bullismo.
Gruppi latenti e tratti latenti sottesi al fenomeno del bullismo valutati attraverso la Factor Mixture Analysis: uno studio di replica
LORUSSO, ADRIANA
2022/2023
Abstract
In letteratura esistono numerosi modelli, il cui scopo è stato operazionalizzare i ruoli dei partecipanti nel bullismo. Partendo dal paradigma proposto da Olweus (1993), passando per quello di Salmivalli et al. (1996), si è giunti a quello, più recente, di Belacchi (2008). E’ proprio su quest’ultimo modello che si è basato uno studio esplorativo (Belacchi et al., 2023) person centered oltre che data driven, che attraverso la Factor Mixture Analysis, si è proposto di chiarificare le dinamiche associate al fenomeno del bullismo, analizzando contestualmente fattori e gruppi latenti sottesi allo stesso, individuandone, rispettivamente, sei e quattro. Nello specifico, a Prosocialità, Ostilità, Vittimizzazione, Non Coinvolgimento, quattro dimensioni comportamentali già teorizzate e presenti in letteratura, sono stati aggiunti il Gregarismo e la Disposizione a parteggiare: essi si sono rivelati fondamentali per una comprensione più approfondita della natura gestaltica dei sotto-gruppi. Al fine di verificare la generalizzabilità di quanto scoperto, si è deciso di replicare lo studio, mantenendo invariati strumenti e procedure, ma modificando il campione. A 509 adolescenti (55% M; 45% F; 56% primo superiore; 44% terzo superiore) è stato somministrato il questionario Self-Report Ruoli dei Partecipanti (Belacchi, 2008). Attraverso FMA, è stato stimato il miglior modello, in grado di offrire la più plausibile spiegazione dei dati (sulla base dell’indice BIC, plausibile al 99%). Esso è risultato a quattro fattori (Ostilità esplicita, Prosocialità passiva, Prosocialità attiva; Ostilità implicita) e cinque gruppi (Aggressivi: N=99; Passivi: N=77; Individualisti: N=89; Prosociali: N=23; Indifferenti: N=221). In generale, rispetto ai fattori, viene confermata la prioritaria rilevanza delle disposizioni prosociali e ostili, a discapito delle restanti, che residuali nel precedente studio, risultano scomparse in quello in esame: ciononostante, esse contribuiscono a specificare sfumature comportamentali sottese all’ostilità e alla prosocialità. Rispetto ai gruppi, si assiste ad una conferma sostanziale dei quattro gruppi già evidenziati oltre che all’aggiunta di un quinto cluster, costituito interamente da prosociali, quasi completamente privo di connotazioni aggressive/ostili. Inoltre, la numerosità dei gruppi emersi, proporzionalmente, corrisponde a quella dei gruppi del precedente studio. In conclusione, nonostante una serie di limiti non trascurabili, il presente studio, pur mantenendo ancora un’ottica esplorativa, costituisce un’importante fonte dalla quale attingere per la formulazione di interventi di prevenzione volti a promuovere la prosocialità e a contrastare scenari di bullismo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/48644