Aggressività e psicopatologia in un campione maschile di adolescenti e giovani adulti: analisi di archivio presso il Centro Ares di Bassano del Grappa

Adolescence represents a fundamental period of life, aimed at achieving the natural process of separation-individuation from parental figures (Maheler, 1978) or subjectification (Blos, 1979).For this to occur, the adolescent must overcome childish parental idealization and transgress the norms passively acquired in childhood. Recent cultural and socioeconomic changes have led to the identification of a specific category of individuals, that include individuals who can no longer be defined as adolescents, but not yet identifiable as adults. Young adults, excempt from adolescent controls and adult responsibilities, quite often seem to manifest the adolescent transgressive conduct. However, the 'expected adolescent and youthful transgressiveness can transmute into worrisome aggressive conduct (Sabatello, 2010) in the presence of significant individual, relational, and contextual variables. Statistics show the undoubted prevalence of the male gender within the minors and young adults reported annually to the Juvenile Social Service Offices, hence the decision to limit the present study to this population group. Among individual risk factors to the development of aggression, the literature notes the relevant role of psychopathy (Murrie, Cornell, Kaplan, McConville & Levy‐Elkon, 2004). The present archival analysis, based on data collected at the Ares center in Bassano Del Grappa, has the aim to investigate the influence of the presence of psychopathy in the development of aggressive behavior. The sample consists of 50 male subjects aged between 15 and 25 years (age: M= 18.08 SD= 1.782), perpetrators of violent crimes. Contrary to the 'research hypothesis, the analyses showed that proactive aggressive subjects do not seem to be characterized by the presence of higher traits of psychopathy when compared to reactive aggressive subjects. On the contrary, the hypothesis of the presence of early deviant onset in subjects characterized by high psychopathic traits was confirmed by this study. In particular, early deviant onset showed statistically significant correlations with the Total score, the behavioral and antisocial factor of the Hare Psychopathy Checklist: Youth Version (PCL:YV; Forth, Kosson & Hare, 2003; italian version of Sabatello, Abbate & Spissu, 2012) and a tendency to correlate with the affective factor. Finally, there was evidence of greater psychopathic traits in perpetrators of domestic violence than in perpetrators of the remaining types of crimes (aggravated bodily injury, sexual assault and robbery).

L’adolescenza rappresenta un periodo fondamentale della vita, finalizzato al conseguimento del naturale processo di separazione-individuazione dalle figure genitoriali (Maheler, 1978) o soggettivizzazione (Blos, 1979). Affinchè ciò possa verificarsi l’adolescente deve superare l’infantile idealizzazione genitoriale e trasgredire alle norme passivamente acquisite in infanzia. I recenti cambiamenti culturali e socio- economici hanno portato all’identificazione di una specifica categoria di soggetti: si tratta di individui non più definibili adolescenti, ma non ancora identificabili come adulti. I giovani adulti, esenti dai controlli adolescenziali e dalle responsabilità adulte, manifestano non poco frequentemente le sopracitate condotte adolescenziali trasgressive. L’attesa trasgressività adolescenziale e giovanile può però, in presenza di significative variabili individuali, relazionali e contestuali, tramutare in preoccupanti condotte aggressive (Sabatello, 2010). Le statistiche mostrano la prevalenza del genere maschile all’interno dei soggetti minori e giovani adulti segnalati agli Uffici di servizio sociale (Totaro, Bucciante, Condrò, Nolfo & Pergolini, 2021), di qui la decisione di limitare il presente studio a tale fascia di popolazione. Tra i fattori di rischio individuali per lo sviluppo dell’aggressività la letteratura rileva la psicopatia (Murrie, Cornell, Kaplan, McConville & Levy‐Elkon, 2004). La presente analisi di archivio, basata sui dati raccolti presso il centro Ares di Bassano Del Grappa, si proponeva di indagare l’influenza della presenza di psicopatia nello sviluppo della condotta aggressiva. Il campione si compone di 50 soggetti di sesso maschile aventi età compresa tra i 15 e i 25 anni (età̀: M= 18,08 DS= 1,782), autori di reati violenti. Contrariamente all’ipotesi di ricerca, le analisi hanno evidenziato come i soggetti aggressivi proattivi non sembrino caratterizzarsi per la presenza di tratti più elevati di psicopatia, se confrontati ai soggetti aggressivi reattivi. Al contrario, l’ipotesi della presenza di un esordio deviante precoce in soggetti caratterizzati da elevati tratti psicopatici, è stata confermata. In particolare l’esordio deviante precoce ha mostrato correlazioni statisticamente significative con il Total score, il fattore comportamentale ed antisociale della Hare Psychopathy Checklist: Youth Version (PCL:YV; Forth, Kosson & Hare, 2003; Versione italiana di Sabatello, Abbate & Spissu, 2012) ed una tendenza con il fattore affettivo. Infine è emersa la presenza di maggiori tratti psicopatici negli autori di violenza domestica rispetto ai responsabili delle restanti tipologie di reato (lesioni personali aggravate, violenza sessuale e rapina).