Le pareidolie sono illusioni visive, fenomenologicamente simili alle allucinazioni visive, si basano sulla tendenza del cervello umano ad attribuire un significato a immagini e pattern ambigui e complessi e si formano dall’interazione dell’esperienza sensoriale con le conoscenze pregresse e l’immaginazione dell’individuo che le sperimenta. Un esempio di pareidolia è quello di riconoscere un animale o un volto umano nelle forme indefinite che assumono le nuvole. Esistono vari tipi di pareidolia, ma la tipologia più diffusa è quella delle illusioni pareidoliche facciali, ovvero della percezione illusoria di volti umani, in pattern ambigui. Sebbene queste illusioni siano frequentemente esperite da soggetti sani, consapevoli della natura illusoria di tali percetti, possono anche essere provocate da sostanze psicotomimetiche o rientrare tra i sintomi di malattie neurodegenerative, come nel caso della demenza a corpi di Lewy o in quello del morbo di Parkinson. Questo elaborato si propone di affrontare il tema della pareidolia facciale calata nei pazienti affetti dal morbo di Parkinson, analizzando le cause dell’insorgenza di questo sintomo non motorio, i fattori predittivi che ne caratterizzano la produzione e gli effetti sul paziente a livello percettivo e neuropsicologico. Inizialmente verrà delineato il fenomeno delle pareidolie facciali, definendolo e analizzandolo a livello percettivo, verrà poi relazionato alla percezione dei volti reali, in quanto a meccanismi di espressione facciale, che sembrano essere i medesimi di questi ultimi e al vantaggio condiviso dai volti reali e pareidolici nella ricerca visiva, in termini di velocità di detezione, rispetto a oggetti non assimilabili a volti. Ci si concentrerà in seguito, sui rispettivi correlati neurali. Successivamente verrà affrontata la malattia di Parkinson nella sua forma idiopatica, delineando prima le caratteristiche principali della patologia, per poi concentrarsi sui sintomi non motori e in particolare sul verificarsi di illusioni e allucinazioni visive, che includono le pareidolie facciali e che riguardano più della metà dei pazienti, nello stadio avanzato del disturbo. Prima di entrare nel vivo degli effetti delle illusioni pareidoliche nei pazienti affetti da Parkinson e dei relativi substrati neurali, verranno affrontati brevemente la psicosi da Parkinson e l’impiego del Levo-Dopa e degli agonisti della dopamina nella cura farmacologica del Parkinson idiopatico, al fine di comprendere meglio la relazione tra questa patologia e il manifestarsi di sintomi psicotici e allucinatori, dovuti all’incremento del livello di dopamina, prodotto della somministrazione dei farmaci prima citati, che possono risultare in una maggiore frequenza di produzione di illusioni pareidoliche facciali in questi pazienti. Si porrà di conseguenza l’attenzione sulle differenze degli effetti delle illusioni pareidoliche facciali nei pazienti con tale patologia rispetto ai campioni normativi, analizzandone i fattori predittivi e i correlati cognitivi e neurali, in termini di cambiamenti nella regolazione dei processi top-down di elaborazione dello stimolo, di deficit attentivi e di movimenti oculari e potenziali presaccadici.

La pareidolia facciale nei pazienti affetti da morbo di Parkinson

GHEORGHE, ANDRA IOANA
2022/2023

Abstract

Le pareidolie sono illusioni visive, fenomenologicamente simili alle allucinazioni visive, si basano sulla tendenza del cervello umano ad attribuire un significato a immagini e pattern ambigui e complessi e si formano dall’interazione dell’esperienza sensoriale con le conoscenze pregresse e l’immaginazione dell’individuo che le sperimenta. Un esempio di pareidolia è quello di riconoscere un animale o un volto umano nelle forme indefinite che assumono le nuvole. Esistono vari tipi di pareidolia, ma la tipologia più diffusa è quella delle illusioni pareidoliche facciali, ovvero della percezione illusoria di volti umani, in pattern ambigui. Sebbene queste illusioni siano frequentemente esperite da soggetti sani, consapevoli della natura illusoria di tali percetti, possono anche essere provocate da sostanze psicotomimetiche o rientrare tra i sintomi di malattie neurodegenerative, come nel caso della demenza a corpi di Lewy o in quello del morbo di Parkinson. Questo elaborato si propone di affrontare il tema della pareidolia facciale calata nei pazienti affetti dal morbo di Parkinson, analizzando le cause dell’insorgenza di questo sintomo non motorio, i fattori predittivi che ne caratterizzano la produzione e gli effetti sul paziente a livello percettivo e neuropsicologico. Inizialmente verrà delineato il fenomeno delle pareidolie facciali, definendolo e analizzandolo a livello percettivo, verrà poi relazionato alla percezione dei volti reali, in quanto a meccanismi di espressione facciale, che sembrano essere i medesimi di questi ultimi e al vantaggio condiviso dai volti reali e pareidolici nella ricerca visiva, in termini di velocità di detezione, rispetto a oggetti non assimilabili a volti. Ci si concentrerà in seguito, sui rispettivi correlati neurali. Successivamente verrà affrontata la malattia di Parkinson nella sua forma idiopatica, delineando prima le caratteristiche principali della patologia, per poi concentrarsi sui sintomi non motori e in particolare sul verificarsi di illusioni e allucinazioni visive, che includono le pareidolie facciali e che riguardano più della metà dei pazienti, nello stadio avanzato del disturbo. Prima di entrare nel vivo degli effetti delle illusioni pareidoliche nei pazienti affetti da Parkinson e dei relativi substrati neurali, verranno affrontati brevemente la psicosi da Parkinson e l’impiego del Levo-Dopa e degli agonisti della dopamina nella cura farmacologica del Parkinson idiopatico, al fine di comprendere meglio la relazione tra questa patologia e il manifestarsi di sintomi psicotici e allucinatori, dovuti all’incremento del livello di dopamina, prodotto della somministrazione dei farmaci prima citati, che possono risultare in una maggiore frequenza di produzione di illusioni pareidoliche facciali in questi pazienti. Si porrà di conseguenza l’attenzione sulle differenze degli effetti delle illusioni pareidoliche facciali nei pazienti con tale patologia rispetto ai campioni normativi, analizzandone i fattori predittivi e i correlati cognitivi e neurali, in termini di cambiamenti nella regolazione dei processi top-down di elaborazione dello stimolo, di deficit attentivi e di movimenti oculari e potenziali presaccadici.
2022
Face pareidolia in Parkinson's disease patients
Pareidolia
Pareidolia facciale
Parkinson
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/51585