Il lavoro di Tesi mira ad indagare gli elementi della pedagogia attiva italiana degli anni '60-'70-'80 presenti negli approcci metodologico-didattici della scuola del XXI secolo, evidenziandone i punti di continuità in riferimento alle mutate esigenze dello scenario contemporaneo. Nello specifico, il quesito che ha dato avvio alla ricerca è stato così definito: “Quale contributo possono dare ancora Lodi, Dolci e Canevaro, grandi Maestri della scuola italiana, ai docenti del XXI secolo?”. Per rispondervi è stata realizzata una ricerca storico-educativa di tipo qualitativo, che soddisfa l’esigenza di focalizzare l’attenzione sulla comprensione di ciò che viene studiato, più che sulla previsione e il controllo (Janesick, 1998, p. 91). Definita l’area di indagine, sono stati decisi metodi e strumenti: l’approccio adottato fa riferimento alla Grounded Theory (GT) (Glaser e Strauss, 1967), “un metodo generale di analisi comparativa [...] e un insieme di procedure capaci di generare (sistematicamente) una teoria fondata sui dati” (Tarozzi, 2008, p. 10); lo strumento principale d’indagine adottato è stato l’intervista in profondità (in-depth interview), per dare la possibilità agli intervistati di rispondere con la minima influenza da parte dell’intervistatore e di far emergere maggior ricchezza di dati. I soggetti coinvolti sono stati scelti in qualità di esperti in quanto hanno o hanno avuto legami significativi con la pedagogia attiva o hanno avuto contatti diretti con gli autori presi in considerazione, spesso in qualità di collaboratori, secondo quindi una logica diversa da quella del campione rappresentativo probabilistico. Le interviste, tutte registrate, sono state condotte ponendo quesiti a risposta aperta sull’oggetto di studio a partire da una traccia generale e flessibile stesa preliminarmente in accordo con la domanda di ricerca. Nella fase successiva le interviste sono state trascritte, divenendo così materiale di analisi: seguendo lo schema della GT, vi è stata prima una rilettura, con l’obiettivo di cogliere il significato generale, cui è seguita una codifica aperta per delineare possibili piste interpretative (Tarozzi, 2008) tramite la determinazione di unità di significato (open coding); si è poi passato a una codifica focalizzata in cui, a partire dalle unità di significato, sono state costruite le etichette (labels); sono quindi state create categorie contenenti etichette simili (focused coding) e, infine, sono state individuate le relazioni tra le categorie e le categorie sono state organizzate in temi. Al termine di questo lavoro si è operato un confronto tra i dati analizzati e i documenti nazionali ed europei che orientano le politiche educative attuali per evidenziarne il legame. I risultati a cui ha condotto l’indagine qualitativa hanno evidenziato come i principi, le idee e i fondamenti della pedagogia attiva sviluppata in Italia negli anni ’60-’70-’80 siano effettivamente presenti negli approcci metodologico-didattici della scuola del XXI secolo e possano essere utili per rispondere all’esigenza di rivedere e ripensare la scuola attuale, la “sfida-nelle-sfide del Nostro Tempo” (Cambi, 2017).

Pedagogia attiva e scuola del XXI secolo.

GASPARI, ILARIA
2022/2023

Abstract

Il lavoro di Tesi mira ad indagare gli elementi della pedagogia attiva italiana degli anni '60-'70-'80 presenti negli approcci metodologico-didattici della scuola del XXI secolo, evidenziandone i punti di continuità in riferimento alle mutate esigenze dello scenario contemporaneo. Nello specifico, il quesito che ha dato avvio alla ricerca è stato così definito: “Quale contributo possono dare ancora Lodi, Dolci e Canevaro, grandi Maestri della scuola italiana, ai docenti del XXI secolo?”. Per rispondervi è stata realizzata una ricerca storico-educativa di tipo qualitativo, che soddisfa l’esigenza di focalizzare l’attenzione sulla comprensione di ciò che viene studiato, più che sulla previsione e il controllo (Janesick, 1998, p. 91). Definita l’area di indagine, sono stati decisi metodi e strumenti: l’approccio adottato fa riferimento alla Grounded Theory (GT) (Glaser e Strauss, 1967), “un metodo generale di analisi comparativa [...] e un insieme di procedure capaci di generare (sistematicamente) una teoria fondata sui dati” (Tarozzi, 2008, p. 10); lo strumento principale d’indagine adottato è stato l’intervista in profondità (in-depth interview), per dare la possibilità agli intervistati di rispondere con la minima influenza da parte dell’intervistatore e di far emergere maggior ricchezza di dati. I soggetti coinvolti sono stati scelti in qualità di esperti in quanto hanno o hanno avuto legami significativi con la pedagogia attiva o hanno avuto contatti diretti con gli autori presi in considerazione, spesso in qualità di collaboratori, secondo quindi una logica diversa da quella del campione rappresentativo probabilistico. Le interviste, tutte registrate, sono state condotte ponendo quesiti a risposta aperta sull’oggetto di studio a partire da una traccia generale e flessibile stesa preliminarmente in accordo con la domanda di ricerca. Nella fase successiva le interviste sono state trascritte, divenendo così materiale di analisi: seguendo lo schema della GT, vi è stata prima una rilettura, con l’obiettivo di cogliere il significato generale, cui è seguita una codifica aperta per delineare possibili piste interpretative (Tarozzi, 2008) tramite la determinazione di unità di significato (open coding); si è poi passato a una codifica focalizzata in cui, a partire dalle unità di significato, sono state costruite le etichette (labels); sono quindi state create categorie contenenti etichette simili (focused coding) e, infine, sono state individuate le relazioni tra le categorie e le categorie sono state organizzate in temi. Al termine di questo lavoro si è operato un confronto tra i dati analizzati e i documenti nazionali ed europei che orientano le politiche educative attuali per evidenziarne il legame. I risultati a cui ha condotto l’indagine qualitativa hanno evidenziato come i principi, le idee e i fondamenti della pedagogia attiva sviluppata in Italia negli anni ’60-’70-’80 siano effettivamente presenti negli approcci metodologico-didattici della scuola del XXI secolo e possano essere utili per rispondere all’esigenza di rivedere e ripensare la scuola attuale, la “sfida-nelle-sfide del Nostro Tempo” (Cambi, 2017).
2022
Active Learning Pedagogy and 21st century school.
Pedagogia attiva
Scuola XXI secolo
Educazione
Alunno
Docente
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