Lo studio di coppia rappresenta un importante passo verso la formazione familiare, attraverso l’adozione, che può essere accompagnata da complessi processi emotivi e comunicativi. Questo studio si propone di descrivere le principali caratteristiche di coniugi che si sono resi per la prima volta disponibili all’adozione, e di esplorarne le verbalizzazioni riguardo all'esperienza stessa e alla modalità con cui, all’interno del percorso di valutazione psico-sociale, rivelano, figuratamente, ai figli il perché della loro mancata generatività, scrivendo una lettera in risposta alla domanda “Mamma, Papà… chi di voi due non può avere figli?”. Attraverso una metodologia di Text Mining sono state analizzate 84 lettere, che hanno permesso di raccogliere dati dettagliati su esperienze, emozioni e pensieri riguardanti l'adozione da parte di questi soggetti e la rivelazione ai figli. I risultati rivelano l’emergere di tematiche riguardanti le motivazioni della mancanza di figli, con riferimenti alla storia dell’infertilità, dalla comprensione della presenza di una problematica, alla richiesta di aiuto medico, al passare del tempo che ha costretto i coniugi ad andare avanti. Emergono poco i sentimenti negativi dati dalla lunga strada che ha portato le coppie a recarsi presso il servizio, mentre la felicità di realizzazione del desiderio tanto atteso si mostra ben visibile e direttamente espressa, con riferimenti all’adozione e all’immaginario fattosi sul bambino. Si è evidenziata, infine, una differenza di genere nella self-disclosure, con gli uomini improntati su una funzione strumentale nei confronti della scrittura delle lettere, e le donne maggiormente in grado di esprimere una vasta gamma di tematiche, quali il dolore per la mancata gravidanza e la gioia per la riuscita adozione.
"Mamma, papà... chi di voi due non può avere figli?": Analisi Tematica della Self-Disclosure nell'Esperienza Adottiva
EFRATI, ARIANNA
2022/2023
Abstract
Lo studio di coppia rappresenta un importante passo verso la formazione familiare, attraverso l’adozione, che può essere accompagnata da complessi processi emotivi e comunicativi. Questo studio si propone di descrivere le principali caratteristiche di coniugi che si sono resi per la prima volta disponibili all’adozione, e di esplorarne le verbalizzazioni riguardo all'esperienza stessa e alla modalità con cui, all’interno del percorso di valutazione psico-sociale, rivelano, figuratamente, ai figli il perché della loro mancata generatività, scrivendo una lettera in risposta alla domanda “Mamma, Papà… chi di voi due non può avere figli?”. Attraverso una metodologia di Text Mining sono state analizzate 84 lettere, che hanno permesso di raccogliere dati dettagliati su esperienze, emozioni e pensieri riguardanti l'adozione da parte di questi soggetti e la rivelazione ai figli. I risultati rivelano l’emergere di tematiche riguardanti le motivazioni della mancanza di figli, con riferimenti alla storia dell’infertilità, dalla comprensione della presenza di una problematica, alla richiesta di aiuto medico, al passare del tempo che ha costretto i coniugi ad andare avanti. Emergono poco i sentimenti negativi dati dalla lunga strada che ha portato le coppie a recarsi presso il servizio, mentre la felicità di realizzazione del desiderio tanto atteso si mostra ben visibile e direttamente espressa, con riferimenti all’adozione e all’immaginario fattosi sul bambino. Si è evidenziata, infine, una differenza di genere nella self-disclosure, con gli uomini improntati su una funzione strumentale nei confronti della scrittura delle lettere, e le donne maggiormente in grado di esprimere una vasta gamma di tematiche, quali il dolore per la mancata gravidanza e la gioia per la riuscita adozione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/55283