Le zoonosi sono delle patologie trasmissibili naturalmente dagli animali all’uomo e nell’opinione pubblica le zoonosi parassitarie sono ampiamente diffuse nei Paesi in via di sviluppo, tuttavia interessano anche gli Stati più sviluppati ed anche i Paesi europei. Per questo l’Unione Europea prevede dei piani di monitoraggio continuo per alcuni parassiti e dei piani di sorveglianza sanitaria per alcune parassitosi solo in caso di focolai. Tra queste parassitosi giardiosi e cryptosporidiosi possono causare dei quadri severi a soggetti fragili, come coloro che rientrano nei così detti YOPI. La toxoplasmosi, invece, può presentare dei quadri di severità variabile, ma i soggetti più a rischio risultano essere le donne in gravidanza, dato che Toxoplasma gondii è in grado di oltrepassare la placenta causando dei danni al feto. Per ultima si ricorda l’echinococcosi che altera la struttura dei tessuti epatici, compromettendo la funzionalità del fegato causando la morte del soggetto affetto da tale patologia. La normativa europea, nel “Pacchetto igiene”, non prevede dei limiti microbiologici in termini di elementi riproduttivi parassitari che si possono rilevare negli alimenti di origine vegetale. Non ponendo l’obbligo di ricerca di questi contaminanti non esistono nemmeno dei controlli ufficiali svolti dalle autorità competenti, in questo modo vengono messe a rischio le fasce più fragili della popolazione. Recentemente sono stati rilevati dei focolai di cryptosporidiosi negli Stati scandinavi correlati al consumo di vegetali a foglia verde di I gamma, mentre attualmente non ci sono collegamenti tra focolai di giardiosi, toxoplasmosi ed echinococcosi con il consumo di vegetali di I o di IV gamma. Recenti studi hanno rilevato in vegetali a foglia verde e frutti di bosco di I gamma e insalate ready-to-eat di IV gamma DNA parassitario ed elementi riproduttivi di parassiti ritenuti zoonosici. Le ricerche mettono in relazione la contaminazione di questi prodotti agroalimentari con una contaminazione ambientale dell’acqua per l’irrigazione e dei concimi derivanti da reflui zootecnici e scarsi livelli igienici delle industrie produttrici. Gli operatori del settore alimentare dovrebbero implementare la formazione del personale in materia ed inserire nel manuale dell’autocontrollo delle analisi parassitologiche, non solo all’acqua in entrata, ma anche ai prodotti finiti attraverso analisi di laboratorio validate, al fine di tutelare la salute dei consumatori finali.

Prodotti di I e IV gamma come veicolo di zoonosi parassitarie

PADOVAN, LORENZO
2022/2023

Abstract

Le zoonosi sono delle patologie trasmissibili naturalmente dagli animali all’uomo e nell’opinione pubblica le zoonosi parassitarie sono ampiamente diffuse nei Paesi in via di sviluppo, tuttavia interessano anche gli Stati più sviluppati ed anche i Paesi europei. Per questo l’Unione Europea prevede dei piani di monitoraggio continuo per alcuni parassiti e dei piani di sorveglianza sanitaria per alcune parassitosi solo in caso di focolai. Tra queste parassitosi giardiosi e cryptosporidiosi possono causare dei quadri severi a soggetti fragili, come coloro che rientrano nei così detti YOPI. La toxoplasmosi, invece, può presentare dei quadri di severità variabile, ma i soggetti più a rischio risultano essere le donne in gravidanza, dato che Toxoplasma gondii è in grado di oltrepassare la placenta causando dei danni al feto. Per ultima si ricorda l’echinococcosi che altera la struttura dei tessuti epatici, compromettendo la funzionalità del fegato causando la morte del soggetto affetto da tale patologia. La normativa europea, nel “Pacchetto igiene”, non prevede dei limiti microbiologici in termini di elementi riproduttivi parassitari che si possono rilevare negli alimenti di origine vegetale. Non ponendo l’obbligo di ricerca di questi contaminanti non esistono nemmeno dei controlli ufficiali svolti dalle autorità competenti, in questo modo vengono messe a rischio le fasce più fragili della popolazione. Recentemente sono stati rilevati dei focolai di cryptosporidiosi negli Stati scandinavi correlati al consumo di vegetali a foglia verde di I gamma, mentre attualmente non ci sono collegamenti tra focolai di giardiosi, toxoplasmosi ed echinococcosi con il consumo di vegetali di I o di IV gamma. Recenti studi hanno rilevato in vegetali a foglia verde e frutti di bosco di I gamma e insalate ready-to-eat di IV gamma DNA parassitario ed elementi riproduttivi di parassiti ritenuti zoonosici. Le ricerche mettono in relazione la contaminazione di questi prodotti agroalimentari con una contaminazione ambientale dell’acqua per l’irrigazione e dei concimi derivanti da reflui zootecnici e scarsi livelli igienici delle industrie produttrici. Gli operatori del settore alimentare dovrebbero implementare la formazione del personale in materia ed inserire nel manuale dell’autocontrollo delle analisi parassitologiche, non solo all’acqua in entrata, ma anche ai prodotti finiti attraverso analisi di laboratorio validate, al fine di tutelare la salute dei consumatori finali.
2022
Fresh and ready-to-eat fruits and vegetables as a source of parasitic zoonoses
I e IV gamma
Parassiti
Rischio
Salute pubblica
Zoonosi
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