L’insufficienza renale cronica rappresenta un serio problema di salute pubblica che coinvolge il paziente e le persone attorno a lui non solo a livello clinico. Gli obiettivi dello studio svolto sono: valutare la qualità di vita e indagare i differenti bisogni dei pazienti dializzati, studiare il vissuto di malattia del paziente e del rispettivo caregiver. Dopo una fase preparatoria di ricerca bibliografica la raccolta dei dati è stata effettuata nelle primavera del 2022 somministrando un questionario creato ad hoc ad un campione di venti pazienti e dieci caregiver. Il questionario definitivo rivolto al paziente è costituito da 39 item che sono stati suddivisi in base a ciò che indagano: la distruzione biografica, il grado di disturbo percepito dal paziente rispetto alle richieste e alle prescrizioni imposte dalla malattia cronica e dalle terapie e i bisogni del paziente e le attività necessarie per poter stare meglio. Per la raccolta dati del caregiver è stato costruito un questionario con domande a specchio per poi analizzare le risposte utilizzando il software Microsoft Excel. Dall’elaborazione dei risultati ottenuti è emerso che i pazienti percepiscono ampiamente l’influenza negativa della patologia cronica nella loro quotidianità. Le principali fonti di disturbo sono la ridotta attività fisica e le restrizioni alimentari imposte dalla terapia. Per il campione adulto l’impossibilità di viaggiare è un fattore di disturbo elevato mentre per il campione anziano è la dipendenza dalla dialisi. Per quanto riguarda gli uomini i cambiamenti avvenuti nella vita sessuale sono i più complessi da accettare, per le donne riguarda le conseguenze nell’aspetto fisico. Infine, dal confronto tra pazienti e caregiver risulta necessario collaborare con quest’ultimi per garantire un’organizzazione adeguata di tutte le responsabilità a cui sono sottoposti per evitare di sovraccaricare la loro routine giornaliera. Gli esiti raggiunti mostrano che l’insufficienza renale cronica influenza la vita della persona non solo a livello biologico, ma anche psicologico, sociale, personale etc. Quindi gli interventi educativi rivolti a incrementare l’accettazione della patologia, l’aderenza terapeutica e a migliorare la qualità di vita del paziente e del caregiver possono risultare utili.
Insufficienza renale cronica, qualità di vita e bisogni educativi: uno studio osservazionale sui pazienti in emodialisi
POMPILI, ASIA
2022/2023
Abstract
L’insufficienza renale cronica rappresenta un serio problema di salute pubblica che coinvolge il paziente e le persone attorno a lui non solo a livello clinico. Gli obiettivi dello studio svolto sono: valutare la qualità di vita e indagare i differenti bisogni dei pazienti dializzati, studiare il vissuto di malattia del paziente e del rispettivo caregiver. Dopo una fase preparatoria di ricerca bibliografica la raccolta dei dati è stata effettuata nelle primavera del 2022 somministrando un questionario creato ad hoc ad un campione di venti pazienti e dieci caregiver. Il questionario definitivo rivolto al paziente è costituito da 39 item che sono stati suddivisi in base a ciò che indagano: la distruzione biografica, il grado di disturbo percepito dal paziente rispetto alle richieste e alle prescrizioni imposte dalla malattia cronica e dalle terapie e i bisogni del paziente e le attività necessarie per poter stare meglio. Per la raccolta dati del caregiver è stato costruito un questionario con domande a specchio per poi analizzare le risposte utilizzando il software Microsoft Excel. Dall’elaborazione dei risultati ottenuti è emerso che i pazienti percepiscono ampiamente l’influenza negativa della patologia cronica nella loro quotidianità. Le principali fonti di disturbo sono la ridotta attività fisica e le restrizioni alimentari imposte dalla terapia. Per il campione adulto l’impossibilità di viaggiare è un fattore di disturbo elevato mentre per il campione anziano è la dipendenza dalla dialisi. Per quanto riguarda gli uomini i cambiamenti avvenuti nella vita sessuale sono i più complessi da accettare, per le donne riguarda le conseguenze nell’aspetto fisico. Infine, dal confronto tra pazienti e caregiver risulta necessario collaborare con quest’ultimi per garantire un’organizzazione adeguata di tutte le responsabilità a cui sono sottoposti per evitare di sovraccaricare la loro routine giornaliera. Gli esiti raggiunti mostrano che l’insufficienza renale cronica influenza la vita della persona non solo a livello biologico, ma anche psicologico, sociale, personale etc. Quindi gli interventi educativi rivolti a incrementare l’accettazione della patologia, l’aderenza terapeutica e a migliorare la qualità di vita del paziente e del caregiver possono risultare utili.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/57005