PROBLEMA: Il diabete mellito è una condizione patologica in aumento nella popolazione mondiale: secondo l’International Diabetes Federation, le persone affette da diabete a livello internazionale nel 2022 erano 537 milioni, di cui 8,75 milioni con diagnosi di diabete di tipo 1, con il 17% di giovani minori di 20 anni, pari a 1,52 milioni (Ogle et al, 2022). La gestione di questa patologia cronica influenza qualsiasi ambito della vita quotidiana, in particolare quello sociale. L’oratorio della città è uno dei luoghi più frequentati, soprattutto d’estate, da centinaia di ragazzi e dai loro “animatori”, giovani volontari che li accompagnano. Nel passato, non è mai stato proposto loro un corso di formazione sanitaria e quindi non sembrerebbero pronti ad affrontare un’eventuale emergenza, quale ipoglicemia, di un bambino di cui sono responsabili. SCOPO: Lo scopo di questa tesi è di valutare, prima e dopo un corso di formazione sul diabete nel bambino, le conoscenze degli animatori riguardo la patologia diabetica, il riconoscimento di segni e sintomi di scompenso glicometabolico e la gestione dell’ipoglicemia nei bambini diabetici. DISEGNO DELLO STUDIO: Sperimentale. CAMPIONE: Il campione dello studio è stato formato da 67 animatori di età compresa tra 13 e 19 anni, di cui 23 ragazzi dell’Oratorio Don Bosco e 44 ragazzi della Parrocchia di Santa Maria Assunta di San Donà di Piave (VE), che hanno frequentato il corso di formazione sulla gestione del diabete nel bambino e hanno espresso il proprio consenso alla valutazione delle proprie conoscenze. METODI E STRUMENTI: Il corso formativo è durato un’ora e quaranta minuti per ambiente. Dopo aver somministrato un questionario diagnostico per analizzare le conoscenze di base, sono stati esposti concetti teorico-pratici tramite presentazione PowerPoint, tra cui la fisiopatologia del diabete, l’insulina e la sua funzione, la misurazione della glicemia e la somministrazione di insulina, i segni e sintomi di ipoglicemia e iperglicemia, la gestione di crisi ipoglicemiche e iperglicemiche e la loro prevenzione. Sono state poi proposte due attività pratiche a gruppi: una simulazione dei comportamenti che l’animatore deve attuare in caso di ipoglicemia nel bambino diabetico, seguendo una procedura predefinita, e la rilevazione della glicemia mediante l’utilizzo di emoglucotest secondo una checklist precompilata. Infine, è stato riproposto il questionario, ora valutativo e non più diagnostico, per esaminare il cambiamento nelle conoscenze, con l’aggiunta di domande di riflessione personale riguardo le eventuali preoccupazioni in qualità di animatore responsabile di un bambino diabetico. RISULTATI E CONCLUSIONI: L’analisi statistica dei dati raccolti ha dimostrato che, in media, gli animatori hanno risposto correttamente all’83% delle domande nel questionario valutativo finale, rispetto a una media di risposte corrette nel primo questionario diagnostico del 44%. Gli animatori hanno dimostrato attiva partecipazione alle simulazioni pratiche, dichiarando di essersi divertiti comprendendo l’utilità di una formazione sanitaria. Purtroppo, sono insufficienti i corsi di formazione sanitaria indirizzati agli animatori. L’educazione terapeutica è ambito proprio dell’infermiere, il quale può applicarsi in ambienti diversi da quello ospedaliero, avendo quindi la possibilità di aiutare i giovani della città a diventare cittadini responsabili e capaci di prendersi cura dei più piccoli.
I giovani per i giovani: educare gli animatori al diabete nei bambini.
SABATINO, TERESA
2022/2023
Abstract
PROBLEMA: Il diabete mellito è una condizione patologica in aumento nella popolazione mondiale: secondo l’International Diabetes Federation, le persone affette da diabete a livello internazionale nel 2022 erano 537 milioni, di cui 8,75 milioni con diagnosi di diabete di tipo 1, con il 17% di giovani minori di 20 anni, pari a 1,52 milioni (Ogle et al, 2022). La gestione di questa patologia cronica influenza qualsiasi ambito della vita quotidiana, in particolare quello sociale. L’oratorio della città è uno dei luoghi più frequentati, soprattutto d’estate, da centinaia di ragazzi e dai loro “animatori”, giovani volontari che li accompagnano. Nel passato, non è mai stato proposto loro un corso di formazione sanitaria e quindi non sembrerebbero pronti ad affrontare un’eventuale emergenza, quale ipoglicemia, di un bambino di cui sono responsabili. SCOPO: Lo scopo di questa tesi è di valutare, prima e dopo un corso di formazione sul diabete nel bambino, le conoscenze degli animatori riguardo la patologia diabetica, il riconoscimento di segni e sintomi di scompenso glicometabolico e la gestione dell’ipoglicemia nei bambini diabetici. DISEGNO DELLO STUDIO: Sperimentale. CAMPIONE: Il campione dello studio è stato formato da 67 animatori di età compresa tra 13 e 19 anni, di cui 23 ragazzi dell’Oratorio Don Bosco e 44 ragazzi della Parrocchia di Santa Maria Assunta di San Donà di Piave (VE), che hanno frequentato il corso di formazione sulla gestione del diabete nel bambino e hanno espresso il proprio consenso alla valutazione delle proprie conoscenze. METODI E STRUMENTI: Il corso formativo è durato un’ora e quaranta minuti per ambiente. Dopo aver somministrato un questionario diagnostico per analizzare le conoscenze di base, sono stati esposti concetti teorico-pratici tramite presentazione PowerPoint, tra cui la fisiopatologia del diabete, l’insulina e la sua funzione, la misurazione della glicemia e la somministrazione di insulina, i segni e sintomi di ipoglicemia e iperglicemia, la gestione di crisi ipoglicemiche e iperglicemiche e la loro prevenzione. Sono state poi proposte due attività pratiche a gruppi: una simulazione dei comportamenti che l’animatore deve attuare in caso di ipoglicemia nel bambino diabetico, seguendo una procedura predefinita, e la rilevazione della glicemia mediante l’utilizzo di emoglucotest secondo una checklist precompilata. Infine, è stato riproposto il questionario, ora valutativo e non più diagnostico, per esaminare il cambiamento nelle conoscenze, con l’aggiunta di domande di riflessione personale riguardo le eventuali preoccupazioni in qualità di animatore responsabile di un bambino diabetico. RISULTATI E CONCLUSIONI: L’analisi statistica dei dati raccolti ha dimostrato che, in media, gli animatori hanno risposto correttamente all’83% delle domande nel questionario valutativo finale, rispetto a una media di risposte corrette nel primo questionario diagnostico del 44%. Gli animatori hanno dimostrato attiva partecipazione alle simulazioni pratiche, dichiarando di essersi divertiti comprendendo l’utilità di una formazione sanitaria. Purtroppo, sono insufficienti i corsi di formazione sanitaria indirizzati agli animatori. L’educazione terapeutica è ambito proprio dell’infermiere, il quale può applicarsi in ambienti diversi da quello ospedaliero, avendo quindi la possibilità di aiutare i giovani della città a diventare cittadini responsabili e capaci di prendersi cura dei più piccoli.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/57264