Obiettivi: attraverso una revisione della letteratura e delle evidenze più recenti, inquadrare clinicamente il conflitto femoro-acetabolare (FAI), indagando le modalità diagnostiche e descrivendo le possibilità di trattamento. In particolare, valutare l’efficacia del trattamento conservativo e del trattamento chirurgico e stabilire, attraverso un confronto tra i due, quale sia il trattamento di elezione nei pazienti con questa patologia. Materiali e metodi: è stata condotta una ricerca bibliografica attraverso l’analisi di articoli raccolti nelle banche dati PUBMED, PEDRO, COCHRANE. Sono stati utilizzati dei criteri di inclusione e di esclusione degli articoli: pertinenza fisioterapica, data di pubblicazione, lingua, tipologia di studi. Per la stesura è stata data precedenza agli articoli con elevata validità scientifica, dando maggior rilievo a revisioni sistematiche e metanalisi. Discussione: nell’ultimo decennio è aumentato l’interesse nei confronti del FAI e di conseguenza è incrementato il numero di pubblicazioni scientifiche. Ad oggi è possibile effettuare la diagnosi di questa patologia con una buona precisione e una discreta tempestività, elementi fondamentali per permettere un intervento quanto più precoce possibile. In letteratura vengono descritti due principali approcci di trattamento per questa patologia: il trattamento chirurgico e il trattamento conservativo. Negli ultimi anni è cresciuto in maniera esponenziale il numero di pazienti con FAI che sceglie di sottoporsi alla chirurgia per la risoluzione dei sintomi e diverse pubblicazioni recenti sembrano confermare la sicurezza e l’efficacia di questo approccio in termini di risultati nel breve e nel lungo termine. Alcuni studi confermano l’efficacia e la possibilità di ottenere un miglioramento dei sintomi con il trattamento conservativo fisioterapico; tuttavia, in letteratura non sono ancora presenti delle linee guida e dei punti di riferimento precisi. Conclusione: negli ultimi anni l’interesse scientifico per il conflitto femoro-acetabolare è aumentato e ad oggi è possibile effettuare un inquadramento clinico completo e preciso dei pazienti con FAI. Entrambi gli approcci di trattamento (conservativo e chirurgico) risultano efficaci nella gestione dei pazienti ma gli articoli più recenti sembrano confermare la superiorità dell’intervento chirurgico. In merito al trattamento conservativo nella letteratura scientifica sono ancora presenti delle importanti lacune e per questo vi è la necessità di continuare nella ricerca per stilare delle linee guida. È opportuno, inoltre, effettuare nuovi studi di alta qualità per confrontare il trattamento chirurgico e il trattamento conservativo.
Il conflitto femoro-acetabolare: confronto tra il trattamento conservativo e il trattamento chirurgico.
ALBERTI, DAVIDE
2022/2023
Abstract
Obiettivi: attraverso una revisione della letteratura e delle evidenze più recenti, inquadrare clinicamente il conflitto femoro-acetabolare (FAI), indagando le modalità diagnostiche e descrivendo le possibilità di trattamento. In particolare, valutare l’efficacia del trattamento conservativo e del trattamento chirurgico e stabilire, attraverso un confronto tra i due, quale sia il trattamento di elezione nei pazienti con questa patologia. Materiali e metodi: è stata condotta una ricerca bibliografica attraverso l’analisi di articoli raccolti nelle banche dati PUBMED, PEDRO, COCHRANE. Sono stati utilizzati dei criteri di inclusione e di esclusione degli articoli: pertinenza fisioterapica, data di pubblicazione, lingua, tipologia di studi. Per la stesura è stata data precedenza agli articoli con elevata validità scientifica, dando maggior rilievo a revisioni sistematiche e metanalisi. Discussione: nell’ultimo decennio è aumentato l’interesse nei confronti del FAI e di conseguenza è incrementato il numero di pubblicazioni scientifiche. Ad oggi è possibile effettuare la diagnosi di questa patologia con una buona precisione e una discreta tempestività, elementi fondamentali per permettere un intervento quanto più precoce possibile. In letteratura vengono descritti due principali approcci di trattamento per questa patologia: il trattamento chirurgico e il trattamento conservativo. Negli ultimi anni è cresciuto in maniera esponenziale il numero di pazienti con FAI che sceglie di sottoporsi alla chirurgia per la risoluzione dei sintomi e diverse pubblicazioni recenti sembrano confermare la sicurezza e l’efficacia di questo approccio in termini di risultati nel breve e nel lungo termine. Alcuni studi confermano l’efficacia e la possibilità di ottenere un miglioramento dei sintomi con il trattamento conservativo fisioterapico; tuttavia, in letteratura non sono ancora presenti delle linee guida e dei punti di riferimento precisi. Conclusione: negli ultimi anni l’interesse scientifico per il conflitto femoro-acetabolare è aumentato e ad oggi è possibile effettuare un inquadramento clinico completo e preciso dei pazienti con FAI. Entrambi gli approcci di trattamento (conservativo e chirurgico) risultano efficaci nella gestione dei pazienti ma gli articoli più recenti sembrano confermare la superiorità dell’intervento chirurgico. In merito al trattamento conservativo nella letteratura scientifica sono ancora presenti delle importanti lacune e per questo vi è la necessità di continuare nella ricerca per stilare delle linee guida. È opportuno, inoltre, effettuare nuovi studi di alta qualità per confrontare il trattamento chirurgico e il trattamento conservativo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/57305