Il lavoro di ricerca svolto in questa tesi, dal titolo “Oltre il velo”, mira a descrivere la realtà in cui milioni di donne di religione islamica vivono e lottano per la conquista dei propri diritti. L’obiettivo di questo studio è non solo quello di avvicinare il lettore a una cultura distinta da quella occidentale, ma anche quello di smontare il messaggio di un Islam repressivo e tirannico nei confronti delle donne che viene spesso fatto passare attraverso i media, la politica e le piattaforme di informazione occidentale. A tal proposito, la domanda di ricerca è “L’Islam è una religione che opprime le donne?”. Per rispondere alla domanda di ricerca, i metodi adoperati sono stati tre: il primo, come mostrato nel primo capitolo, si basa su un’intervista posta a una donna musulmana, Henda Gallas, la quale racconta del suo rapporto con l’Islam e di come è dovuto cambiare il modo di professare codesta religione dal suo Paese di appartenenza, la Tunisia, all’attuale Paese in cui vive, l’Italia; il secondo metodo, invece si basa su un’analisi approfondita del Corano da una prospettiva di genere, in contrapposizione all’analisi della shari’a islamica in due Paesi arabi molto distanti tra loro, la Tunisia e l’Afghanistan; il terzo metodo si basa sulla ricerca di dati statistici della realtà locale e virtuale atti alla dimostrazione del costante crimine d’odio verso la cultura musulmana che si va diffondendosi in Occidente tramite il web, nello specifico i social media, le fonti di informazione, quali giornali e telegiornali, e discorsi di strategia politica. Nel finale della tesi, si giungerà alla conclusione che l’Islam, descrittoci come la religione che subordina la donna all’utilizzo del velo e che incita alla violenza e al terrorismo in nome di Allah, altro non è che una costruzione tattica o timorata, o ancora ignorante e inconsapevole, della politica dei partiti dei Paesi Occidentali, al fine di procurarsi voti da una popolazione atterrita dai discorsi sulla necessità di salvaguardare l’identità nazionale dalle nuove culture importate con l’immigrazione, ma anche dei Paesi Orientali, in quanto è conveniente, in un contesto in cui il patriarcato è ancora fortemente affermato, interpretare in chiave misogina la dottrina coranica.
Oltre il velo
CALABRETTA, NATALIA NICOLE
2022/2023
Abstract
Il lavoro di ricerca svolto in questa tesi, dal titolo “Oltre il velo”, mira a descrivere la realtà in cui milioni di donne di religione islamica vivono e lottano per la conquista dei propri diritti. L’obiettivo di questo studio è non solo quello di avvicinare il lettore a una cultura distinta da quella occidentale, ma anche quello di smontare il messaggio di un Islam repressivo e tirannico nei confronti delle donne che viene spesso fatto passare attraverso i media, la politica e le piattaforme di informazione occidentale. A tal proposito, la domanda di ricerca è “L’Islam è una religione che opprime le donne?”. Per rispondere alla domanda di ricerca, i metodi adoperati sono stati tre: il primo, come mostrato nel primo capitolo, si basa su un’intervista posta a una donna musulmana, Henda Gallas, la quale racconta del suo rapporto con l’Islam e di come è dovuto cambiare il modo di professare codesta religione dal suo Paese di appartenenza, la Tunisia, all’attuale Paese in cui vive, l’Italia; il secondo metodo, invece si basa su un’analisi approfondita del Corano da una prospettiva di genere, in contrapposizione all’analisi della shari’a islamica in due Paesi arabi molto distanti tra loro, la Tunisia e l’Afghanistan; il terzo metodo si basa sulla ricerca di dati statistici della realtà locale e virtuale atti alla dimostrazione del costante crimine d’odio verso la cultura musulmana che si va diffondendosi in Occidente tramite il web, nello specifico i social media, le fonti di informazione, quali giornali e telegiornali, e discorsi di strategia politica. Nel finale della tesi, si giungerà alla conclusione che l’Islam, descrittoci come la religione che subordina la donna all’utilizzo del velo e che incita alla violenza e al terrorismo in nome di Allah, altro non è che una costruzione tattica o timorata, o ancora ignorante e inconsapevole, della politica dei partiti dei Paesi Occidentali, al fine di procurarsi voti da una popolazione atterrita dai discorsi sulla necessità di salvaguardare l’identità nazionale dalle nuove culture importate con l’immigrazione, ma anche dei Paesi Orientali, in quanto è conveniente, in un contesto in cui il patriarcato è ancora fortemente affermato, interpretare in chiave misogina la dottrina coranica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/57429