Lo scopo di questa ricerca è stato quello di analizzare il processo di apprendimento di concetti scientifici attraverso testi espositivi, genere testuale comune nella maggior parte delle discipline scolastiche. Si è partiti dalle ipotesi presenti in letteratura in base alle quali nell'apprendimento di concetti scientifici si osserva spesso la presenza di misconcezioni, ovvero idee sbagliate su argomenti scientifici frutto dell’esperienza. Tali concezioni errate sono molto resistenti al cambiamento e costituiscono un filtro per le nuove informazioni, rendendo difficile il processo denominato cambiamento concettuale, che è il presupposto dell’apprendimento di conoscenze scientifiche valide. Tra i testi espositivi utilizzati nell’apprendimento scientifico, quello confutazionale apparirebbe superiore rispetto a quello standard nel riconoscere le idee sbagliate sui fenomeni oggetto di studio, poi nel confutarle esplicitamente per fornire successivamente la spiegazione scientifica corretta. A partire da queste premesse, gli obiettivi della ricerca sono stati quelli di verificare quanto la lettura di un testo espositivo confutazionale migliori l’apprendimento e la capacità degli studenti di valutare la propria prestazione ovvero la calibrazione metacognitiva. Questo lavoro è stato svolto su un campione di 51 studenti e studentesse di una scuola secondaria di primo grado, ai quali sono state somministrate delle prove in tre sessioni collettive e una individuale. Ai partecipanti è stata sottoposta, una prova di comprensione del testo, una prova di ragionamento non verbale e una prova di decodifica al fine di controllare le caratteristiche individuali. Il livello di apprendimento è stato indagato in tre sessioni: nella prima sono state verificate le preconoscenze sull’argomento “l’aria e la sua pressione”; nella seconda, dopo aver letto il testo nella versione standard o confutazionale, i partecipanti hanno risposto alle stesse domande della prima sessione e hanno valutato la propria prestazione indicando se ritenevano di aver risposto in modo corretto e quanto si sentissero sicuri di aver dato la risposta corretta; infine, a distanza di 15 giorni hanno risposto alle stesse domande senza leggere nuovamente il testo. Alle sessioni collettive sono seguite le sessioni individuali, in cui sono state somministrate due prove con lo scopo di misurare la capacità degli studenti di inibire la risposta automatica (Stroop e CAF). I risultati, tuttavia, non hanno confermato le premesse teoriche, non evidenziando alcuna differenza tra le due tipologie testuali in quanto si è osservato che entrambi i testi migliorano l’apprendimento e hanno un effetto simile anche dal punto di visto del giudizio metacognitivo.

Testo confutazionale e standard nell'apprendimento di concetti scientifici e nella calibrazione: una ricerca nella scuola secondaria di I grado

CAMPANI, ROBERTA
2022/2023

Abstract

Lo scopo di questa ricerca è stato quello di analizzare il processo di apprendimento di concetti scientifici attraverso testi espositivi, genere testuale comune nella maggior parte delle discipline scolastiche. Si è partiti dalle ipotesi presenti in letteratura in base alle quali nell'apprendimento di concetti scientifici si osserva spesso la presenza di misconcezioni, ovvero idee sbagliate su argomenti scientifici frutto dell’esperienza. Tali concezioni errate sono molto resistenti al cambiamento e costituiscono un filtro per le nuove informazioni, rendendo difficile il processo denominato cambiamento concettuale, che è il presupposto dell’apprendimento di conoscenze scientifiche valide. Tra i testi espositivi utilizzati nell’apprendimento scientifico, quello confutazionale apparirebbe superiore rispetto a quello standard nel riconoscere le idee sbagliate sui fenomeni oggetto di studio, poi nel confutarle esplicitamente per fornire successivamente la spiegazione scientifica corretta. A partire da queste premesse, gli obiettivi della ricerca sono stati quelli di verificare quanto la lettura di un testo espositivo confutazionale migliori l’apprendimento e la capacità degli studenti di valutare la propria prestazione ovvero la calibrazione metacognitiva. Questo lavoro è stato svolto su un campione di 51 studenti e studentesse di una scuola secondaria di primo grado, ai quali sono state somministrate delle prove in tre sessioni collettive e una individuale. Ai partecipanti è stata sottoposta, una prova di comprensione del testo, una prova di ragionamento non verbale e una prova di decodifica al fine di controllare le caratteristiche individuali. Il livello di apprendimento è stato indagato in tre sessioni: nella prima sono state verificate le preconoscenze sull’argomento “l’aria e la sua pressione”; nella seconda, dopo aver letto il testo nella versione standard o confutazionale, i partecipanti hanno risposto alle stesse domande della prima sessione e hanno valutato la propria prestazione indicando se ritenevano di aver risposto in modo corretto e quanto si sentissero sicuri di aver dato la risposta corretta; infine, a distanza di 15 giorni hanno risposto alle stesse domande senza leggere nuovamente il testo. Alle sessioni collettive sono seguite le sessioni individuali, in cui sono state somministrate due prove con lo scopo di misurare la capacità degli studenti di inibire la risposta automatica (Stroop e CAF). I risultati, tuttavia, non hanno confermato le premesse teoriche, non evidenziando alcuna differenza tra le due tipologie testuali in quanto si è osservato che entrambi i testi migliorano l’apprendimento e hanno un effetto simile anche dal punto di visto del giudizio metacognitivo.
2022
Refutation and standard texts in science concepts learning and calibration: a research in secondary school
testo confutazionale
testo espositivo
calibrazione
metacognizione
apprendimento
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/57728