L’obiettivo di questo lavoro di tesi consiste nell’ approfondire la dinamica migratoria di donne laureate al fine di agevolare una transizione più efficiente nel nuovo ambiente, favorire l’occupabilità, il conseguimento di successo professionale e valorizzare le esperienze di migrazione. Anzitutto offrirò una panoramica del fenomeno migratorio, delle principali definizioni, dei trattati internazionali e dell’attuale situazione globale, fornendo statistiche demografiche e dati quantitativi circa le cifre delle migrazioni. Successivamente ho analizzato questioni specifiche del genere poiché, nonostante negli ultimi anni la femminilizzazione dei flussi migratori rappresenti uno dei fattori distintivi delle migrazioni, l’analisi della letteratura sottolinea come la comunità scientifica sia principalmente concentrata sulle migrazioni maschili, con una notevole mancanza di attenzione verso le esperienze delle donne. Questo nonostante l’importanza della figura femminile emerga non solo dalle statistiche e dai dati quantitativi relativi alle migrazioni, ma anche dalle ricerche qualitative che mettono in luce la singolarità del ruolo delle donne a livello sociale e culturale. In particolare, la società italiana sembra ancora faticare a dar loro la giusta visibilità poiché spesso rimangono ai margini del dibattito pubblico, a meno che non si tratti di questioni stereotipate, come il lavoro di assistenza o la posizione di dipendenza economica rispetto all’uomo lavoratore. Nel secondo capitolo voglio offrire uno sguardo ravvicinato su un tema fondamentale dell’esperienza migratoria delle donne: il lavoro. A tale scopo ho indagato le possibili discriminazioni e ostacoli all’integrazione lavorativa che queste possono incontrare e che in parte differiscono dalle problematiche generali dell’esperienza migratoria. Come vedremo, le donne con storia di migrazione rappresentano una categoria particolarmente vulnerabile, una differenza nella differenza e una crisi nella crisi durante la recente pandemia di COVID-19. Nel terzo capitolo procederò all’analisi dello sviluppo professionale tramite l’ausilio di tre teorie principali: la teoria del capitale umano, la teoria assimilazionista e quella dell’assimilazione segmentata. In seguito, illustrerò il concetto di segregazione professionale, indagandone le possibili cause e risvolti. Nonostante uno degli scopi del mio lavoro consista nell’esplorare il lavoro di donne che hanno lasciato il paese di origine, andando oltre l’impiego nel settore domestico e assistenziale, questo rappresenta un importante esempio di segregazione occupazionale che non ho potuto non citare. Procedendo, indagherò le problematiche linguistiche, che possono rappresentare un ostacolo significativo nel processo di integrazione lavorativa e sociale. L’esistenza di un rapporto intrinseco tra lingua e cultura fa riflettere su come l’apprendimento di una lingua implichi non solo competenze nella conversazione, lettura, scrittura e ascolto, ma anche l’approfondimento della conoscenza della cultura del paese in cui la lingua è parlata. Nella parte finale del lavoro, avvalendomi dei dati raccolti tramite la somministrazione di interviste formulate nell’ambito del progetto "Skilled Migrants Adjustments to Career Transitions" (SMACT), voglio offrire uno sguardo ravvicinato su un tema fondamentale nell’esperienza migratoria delle donne: il lavoro. A tale scopo analizzerò le storie di donne diverse tra loro, non solo per provenienza e lingua, ma anche per vissuti emotivi ed esperienze. Somministrando e analizzando queste interviste ho cercato di indagare le sfide specifiche della migrazione femminile, gli aspetti sociali, ambientali, linguistici e lavorativi, senza mai sminuire l’unicità di ciascuna esperienza. Confido di non aver tradito questa mia intenzione.

MIGRAZIONE E LAVORO: LO SVILUPPO PROFESSIONALE DELLE DONNE MIGRANTI

DALL'ARA, MANUELA
2022/2023

Abstract

L’obiettivo di questo lavoro di tesi consiste nell’ approfondire la dinamica migratoria di donne laureate al fine di agevolare una transizione più efficiente nel nuovo ambiente, favorire l’occupabilità, il conseguimento di successo professionale e valorizzare le esperienze di migrazione. Anzitutto offrirò una panoramica del fenomeno migratorio, delle principali definizioni, dei trattati internazionali e dell’attuale situazione globale, fornendo statistiche demografiche e dati quantitativi circa le cifre delle migrazioni. Successivamente ho analizzato questioni specifiche del genere poiché, nonostante negli ultimi anni la femminilizzazione dei flussi migratori rappresenti uno dei fattori distintivi delle migrazioni, l’analisi della letteratura sottolinea come la comunità scientifica sia principalmente concentrata sulle migrazioni maschili, con una notevole mancanza di attenzione verso le esperienze delle donne. Questo nonostante l’importanza della figura femminile emerga non solo dalle statistiche e dai dati quantitativi relativi alle migrazioni, ma anche dalle ricerche qualitative che mettono in luce la singolarità del ruolo delle donne a livello sociale e culturale. In particolare, la società italiana sembra ancora faticare a dar loro la giusta visibilità poiché spesso rimangono ai margini del dibattito pubblico, a meno che non si tratti di questioni stereotipate, come il lavoro di assistenza o la posizione di dipendenza economica rispetto all’uomo lavoratore. Nel secondo capitolo voglio offrire uno sguardo ravvicinato su un tema fondamentale dell’esperienza migratoria delle donne: il lavoro. A tale scopo ho indagato le possibili discriminazioni e ostacoli all’integrazione lavorativa che queste possono incontrare e che in parte differiscono dalle problematiche generali dell’esperienza migratoria. Come vedremo, le donne con storia di migrazione rappresentano una categoria particolarmente vulnerabile, una differenza nella differenza e una crisi nella crisi durante la recente pandemia di COVID-19. Nel terzo capitolo procederò all’analisi dello sviluppo professionale tramite l’ausilio di tre teorie principali: la teoria del capitale umano, la teoria assimilazionista e quella dell’assimilazione segmentata. In seguito, illustrerò il concetto di segregazione professionale, indagandone le possibili cause e risvolti. Nonostante uno degli scopi del mio lavoro consista nell’esplorare il lavoro di donne che hanno lasciato il paese di origine, andando oltre l’impiego nel settore domestico e assistenziale, questo rappresenta un importante esempio di segregazione occupazionale che non ho potuto non citare. Procedendo, indagherò le problematiche linguistiche, che possono rappresentare un ostacolo significativo nel processo di integrazione lavorativa e sociale. L’esistenza di un rapporto intrinseco tra lingua e cultura fa riflettere su come l’apprendimento di una lingua implichi non solo competenze nella conversazione, lettura, scrittura e ascolto, ma anche l’approfondimento della conoscenza della cultura del paese in cui la lingua è parlata. Nella parte finale del lavoro, avvalendomi dei dati raccolti tramite la somministrazione di interviste formulate nell’ambito del progetto "Skilled Migrants Adjustments to Career Transitions" (SMACT), voglio offrire uno sguardo ravvicinato su un tema fondamentale nell’esperienza migratoria delle donne: il lavoro. A tale scopo analizzerò le storie di donne diverse tra loro, non solo per provenienza e lingua, ma anche per vissuti emotivi ed esperienze. Somministrando e analizzando queste interviste ho cercato di indagare le sfide specifiche della migrazione femminile, gli aspetti sociali, ambientali, linguistici e lavorativi, senza mai sminuire l’unicità di ciascuna esperienza. Confido di non aver tradito questa mia intenzione.
2022
MIGRATION AND WORK: THE PROFESSIONAL DEVELOPMENT OF MIGRANT WOMEN
Migrazione femminile
Lavoro
Sfide e risorse
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/57810