Introduzione: Gli infortuni muscolari sono comuni tra gli atleti e possono avere un impatto significativo sulla continuità degli allenamenti e sulle prestazioni sportive. Vari fattori intrinseci come l’età, infortuni precedenti e anatomia del muscolo, interagiscono con fattori estrinseci come la modalità di allenamento, il livello di forma fisica, per contribuire al rischio di infortuni muscolari. L’implementazione di strategie di prevenzione specifiche che comprendono un corretto programma di riscaldamento, una progressione graduale dei carichi, esercizi di potenziamento muscolare e condizionamento atletico, aumento della flessibilità, possono mitigare tali rischi. Esplorando questi fattori e la loro interazione, atleti, allenatori e professionisti dello sport possono promuovere un approccio proattivo alla prevenzione delle lesioni muscolari. A tale scopo è stato formulato un questionario volto a meglio conoscere le routine preventive consolidate nel territorio veneto così da poter suggerire l’implementazione delle buone pratiche cliniche da seguire per prevenire gli infortuni muscolari nello sport. Obiettivo: verificare l’attuale consistenza delle attività di prevenzione degli infortuni muscolari messe in atto dalle società dei principali sport praticati in Veneto (calcio, atletica leggera, basket, pallavolo, tennis), in termini di esercizi preventivi e di monitoraggio degli indici di rischio, in riferimento alle conoscenze scientifiche attuali e implementazione sul territorio (formulazione di un vademecum per società e atleti). Materiali e metodi: è stata condotta una ricerca bibliografica sulla tematica per costruire un questionario di 11 domande e un opuscolo informativo con alcune informazioni e indicazione sulla gestione delle lesioni muscolari. Le prime domande sono servite per indagare circa l’incidenza delle lesioni muscolari nell’ultima stagione sportiva 2022/2023, le altre per valutare i protocolli riabilitativi attuati dalle società sportive, per la diagnosi, la gestione ed il ritorno in campo dell’atleta. Risultati: Sono stati raccolti 141 questionari in totale (circa il 10% delle società a cui è stato inviato). Si sono verificati in media circa 10 infortuni nell’ultima stagione sportiva, con una media di 20 giorni persi dopo l’infortunio, il 44,7% delle società effettua un’ecografia muscolo-scheletrica per la diagnosi di lesione muscolare, nel 47,5% delle società è presente almeno 1 fisioterapista che segue l’atleta dopo l’infortunio nel 63,1%, per l’89,4% l’atleta infortunato effettua un allenamento differenziato per favorire il recupero. La maggior parte delle società (46,1%) segue un percorso definito dalla squadra per il ritorno in campo dell’atleta, senza utilizzare test specifici (80,1%). Conclusioni: Con la premessa che il campione ottenuto non è tale da poter considerare i risultati come generalizzabili a tutte le società sportive venete, I dati ottenuti rivelano una discreta attenzione da parte delle società sportive all’atleta infortunato mostrando però un’evidente difficoltà a misurare oggettivamente la prontezza al rts e ad adottare scelte preventive e terapeutiche personalizzate in linea con le più recenti indicazioni scientifiche.
Le buone pratiche per la riduzione del rischio di infortuni muscolari nelle società sportive venete
BASSO, BENEDETTA
2022/2023
Abstract
Introduzione: Gli infortuni muscolari sono comuni tra gli atleti e possono avere un impatto significativo sulla continuità degli allenamenti e sulle prestazioni sportive. Vari fattori intrinseci come l’età, infortuni precedenti e anatomia del muscolo, interagiscono con fattori estrinseci come la modalità di allenamento, il livello di forma fisica, per contribuire al rischio di infortuni muscolari. L’implementazione di strategie di prevenzione specifiche che comprendono un corretto programma di riscaldamento, una progressione graduale dei carichi, esercizi di potenziamento muscolare e condizionamento atletico, aumento della flessibilità, possono mitigare tali rischi. Esplorando questi fattori e la loro interazione, atleti, allenatori e professionisti dello sport possono promuovere un approccio proattivo alla prevenzione delle lesioni muscolari. A tale scopo è stato formulato un questionario volto a meglio conoscere le routine preventive consolidate nel territorio veneto così da poter suggerire l’implementazione delle buone pratiche cliniche da seguire per prevenire gli infortuni muscolari nello sport. Obiettivo: verificare l’attuale consistenza delle attività di prevenzione degli infortuni muscolari messe in atto dalle società dei principali sport praticati in Veneto (calcio, atletica leggera, basket, pallavolo, tennis), in termini di esercizi preventivi e di monitoraggio degli indici di rischio, in riferimento alle conoscenze scientifiche attuali e implementazione sul territorio (formulazione di un vademecum per società e atleti). Materiali e metodi: è stata condotta una ricerca bibliografica sulla tematica per costruire un questionario di 11 domande e un opuscolo informativo con alcune informazioni e indicazione sulla gestione delle lesioni muscolari. Le prime domande sono servite per indagare circa l’incidenza delle lesioni muscolari nell’ultima stagione sportiva 2022/2023, le altre per valutare i protocolli riabilitativi attuati dalle società sportive, per la diagnosi, la gestione ed il ritorno in campo dell’atleta. Risultati: Sono stati raccolti 141 questionari in totale (circa il 10% delle società a cui è stato inviato). Si sono verificati in media circa 10 infortuni nell’ultima stagione sportiva, con una media di 20 giorni persi dopo l’infortunio, il 44,7% delle società effettua un’ecografia muscolo-scheletrica per la diagnosi di lesione muscolare, nel 47,5% delle società è presente almeno 1 fisioterapista che segue l’atleta dopo l’infortunio nel 63,1%, per l’89,4% l’atleta infortunato effettua un allenamento differenziato per favorire il recupero. La maggior parte delle società (46,1%) segue un percorso definito dalla squadra per il ritorno in campo dell’atleta, senza utilizzare test specifici (80,1%). Conclusioni: Con la premessa che il campione ottenuto non è tale da poter considerare i risultati come generalizzabili a tutte le società sportive venete, I dati ottenuti rivelano una discreta attenzione da parte delle società sportive all’atleta infortunato mostrando però un’evidente difficoltà a misurare oggettivamente la prontezza al rts e ad adottare scelte preventive e terapeutiche personalizzate in linea con le più recenti indicazioni scientifiche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/58529