In questo lavoro viene messo in luce come il concetto di adattamento interroghi la psicoanalisi da un punto di vista insieme teorico, clinico ed etico. Da un punto di vista teorico, i processi di adattamento sono qui contestualizzati all'interno del pensiero di autori come Freud, Hartmann e Margaret Mahler. Viene poi approfondito il concetto di "adattamento a qualsiasi cosa", un meccanismo di sopravvivenza che Silvia Amati Sas teorizza a partire dal suo lavoro con soggetti vittima di situazioni estreme in America Latina, riprendendo le teorie di José Bleger sulla "posizione ambigua" e sul "legame simbiotico". Dal punto di vista clinico, l'attenzione viene posta sul concetto di "oggetto da salvare", inteso da Amati Sas come una preoccupazione per un altro significativo che funziona come un’intima resistenza all’adattamento al contesto sociale perverso. È poi approfondito l’affetto della vergogna, nei suoi aspetti intra- e transoggettivi, insieme al suo legame con il concetto di ambiguità. Inoltre, è sottolineata l’importanza di alcuni accorgimenti tecnici, in particolare nella gestione del controtransfert, nell’interpretazione e nel lavoro con i sogni. Infine, viene presentata un’etica psicoanalitica della sfida, a partire da alcune considerazioni sulla vergogna nel controtransfert e sulla neutralità analitica. Una riflessione critica sul concetto di adattamento risulta rilevante sia per lo sviluppo scientifico della psicoanalisi, sia per informare eticamente una cura analitica che si allontani da ogni finalità adattiva e affronti il rapporto del paziente con la realtà esterna in modo diretto e senza alcuna neutralità.
Sul concetto di adattamento in psicoanalisi: una riflessione intorno al pensiero di Silvia Amati Sas
BELLISSIMO, NICOLÒ
2022/2023
Abstract
In questo lavoro viene messo in luce come il concetto di adattamento interroghi la psicoanalisi da un punto di vista insieme teorico, clinico ed etico. Da un punto di vista teorico, i processi di adattamento sono qui contestualizzati all'interno del pensiero di autori come Freud, Hartmann e Margaret Mahler. Viene poi approfondito il concetto di "adattamento a qualsiasi cosa", un meccanismo di sopravvivenza che Silvia Amati Sas teorizza a partire dal suo lavoro con soggetti vittima di situazioni estreme in America Latina, riprendendo le teorie di José Bleger sulla "posizione ambigua" e sul "legame simbiotico". Dal punto di vista clinico, l'attenzione viene posta sul concetto di "oggetto da salvare", inteso da Amati Sas come una preoccupazione per un altro significativo che funziona come un’intima resistenza all’adattamento al contesto sociale perverso. È poi approfondito l’affetto della vergogna, nei suoi aspetti intra- e transoggettivi, insieme al suo legame con il concetto di ambiguità. Inoltre, è sottolineata l’importanza di alcuni accorgimenti tecnici, in particolare nella gestione del controtransfert, nell’interpretazione e nel lavoro con i sogni. Infine, viene presentata un’etica psicoanalitica della sfida, a partire da alcune considerazioni sulla vergogna nel controtransfert e sulla neutralità analitica. Una riflessione critica sul concetto di adattamento risulta rilevante sia per lo sviluppo scientifico della psicoanalisi, sia per informare eticamente una cura analitica che si allontani da ogni finalità adattiva e affronti il rapporto del paziente con la realtà esterna in modo diretto e senza alcuna neutralità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/59807