La scuola italiana, da un punto di vista educativo, funziona? Questo è il quesito dal quale si intende partire per affermare la necessità di un cambiamento che dovrebbe investire la nostra scuola pubblica. In particolare, in questa tesi, verrà analizzato uno specifico strumento didattico che permea in maniera totalizzante il funzionamento del nostro sistema scolastico: la lezione frontale. Prima di rispondere al quesito iniziale, è necessario considerare che significato abbia il termine “funzionare” all’interno di un contesto educativo così importante come quello scolastico. Per tale ragione, il primo capitolo mette in luce gli obiettivi che la scuola stessa, a livello generale, tramite una serie di leggi e decreti-legge, si pone di raggiungere. «Una valutazione su come funziona la scuola italiana, basata su evidenza rigorosa e priva di falle logiche, è un’operazione incredibilmente difficile, tanto da far dubitare che abbia realmente senso chiedersi se il sistema di istruzione funzioni bene. I problemi che si pongono per rispondere a questa domanda sono davvero molti» (Argentin, 2021, p.99). In questo lavoro si è trattata unicamente la funzione educativa, quella legata alla costruzione dell’identità personale. Proprio attraverso una destrutturazione e una comprensione del significato di quest’ultima, che si presenterà nel secondo capitolo, l’intenzione è quella di rendere intuibili le motivazioni per cui il lavoro della scuola, attraverso l’uso della didattica basata sulla trasmissione unilaterale del sapere, non sia efficace dal punto di vista della costruzione dell’identità personale. Tuttavia, prima di descrivere e analizzare gli obiettivi e le finalità educative della scuola pubblica italiana e di procedere con l’argomentazione sull’identità personale, si ritiene fondamentale presentare e spiegare i motivi per i quali si è deciso di mettere sotto lente di ingrandimento proprio l’istituzione formativa per eccellenza. La scuola è parte integrante e quasi totalizzante dell’inizio del percorso di vita. Le sue strutture accolgono i ragazzi dalla mattina presto fino a metà giornata, o pomeriggio per il tempo pieno. I momenti in cui la scuola occupa le giovani menti si protraggono, poi, come un’ombra, anche nel tempo libero, con compiti e lavori da fare a casa. Durante la maggior parte delle fasi della giornata, quindi, essa assume un ruolo fondamentale e critico nella vita di ciascuno. Bisogna ricordare che questo ruolo, che sarà approfondito ancor meglio parlando nello specifico degli obiettivi e delle finalità, è, per lo più, di tipo educativo. La situazione di attuale crisi sta condizionando il mondo scolastico da molti anni. Nel 1995 Raffaele Iosa definisce tale quadro come: «una crisi involutiva e di marginalizzazione derivata dalla veloce modernità e dall’incapacità politica del nostro sistema paese a darsi un’istruzione adeguata» (Iosa, 1995, p.12). Tale crisi investe non solo coloro ai quali è rivolto il servizio scolastico, ossia gli studenti, ma anche gli insegnanti, i quali potrebbero risultare deficitari dei mezzi per poterla superare. Il primo obiettivo di questo elaborato è provare ad esplorare alcune delle cause scatenanti il suddetto momento critico, definendo anche perché esso possa essere ritenuto tale, avvalendosi del parere di grandi esperti nel campo della pedagogia del passato e del presente. Il secondo obiettivo riguarda una proposta concreta di potenziali esempi di cambiamento.

La crisi educativa della scuola pubblica e la necessità di un cambiamento metodologico

GRANDIN, RICCARDO
2022/2023

Abstract

La scuola italiana, da un punto di vista educativo, funziona? Questo è il quesito dal quale si intende partire per affermare la necessità di un cambiamento che dovrebbe investire la nostra scuola pubblica. In particolare, in questa tesi, verrà analizzato uno specifico strumento didattico che permea in maniera totalizzante il funzionamento del nostro sistema scolastico: la lezione frontale. Prima di rispondere al quesito iniziale, è necessario considerare che significato abbia il termine “funzionare” all’interno di un contesto educativo così importante come quello scolastico. Per tale ragione, il primo capitolo mette in luce gli obiettivi che la scuola stessa, a livello generale, tramite una serie di leggi e decreti-legge, si pone di raggiungere. «Una valutazione su come funziona la scuola italiana, basata su evidenza rigorosa e priva di falle logiche, è un’operazione incredibilmente difficile, tanto da far dubitare che abbia realmente senso chiedersi se il sistema di istruzione funzioni bene. I problemi che si pongono per rispondere a questa domanda sono davvero molti» (Argentin, 2021, p.99). In questo lavoro si è trattata unicamente la funzione educativa, quella legata alla costruzione dell’identità personale. Proprio attraverso una destrutturazione e una comprensione del significato di quest’ultima, che si presenterà nel secondo capitolo, l’intenzione è quella di rendere intuibili le motivazioni per cui il lavoro della scuola, attraverso l’uso della didattica basata sulla trasmissione unilaterale del sapere, non sia efficace dal punto di vista della costruzione dell’identità personale. Tuttavia, prima di descrivere e analizzare gli obiettivi e le finalità educative della scuola pubblica italiana e di procedere con l’argomentazione sull’identità personale, si ritiene fondamentale presentare e spiegare i motivi per i quali si è deciso di mettere sotto lente di ingrandimento proprio l’istituzione formativa per eccellenza. La scuola è parte integrante e quasi totalizzante dell’inizio del percorso di vita. Le sue strutture accolgono i ragazzi dalla mattina presto fino a metà giornata, o pomeriggio per il tempo pieno. I momenti in cui la scuola occupa le giovani menti si protraggono, poi, come un’ombra, anche nel tempo libero, con compiti e lavori da fare a casa. Durante la maggior parte delle fasi della giornata, quindi, essa assume un ruolo fondamentale e critico nella vita di ciascuno. Bisogna ricordare che questo ruolo, che sarà approfondito ancor meglio parlando nello specifico degli obiettivi e delle finalità, è, per lo più, di tipo educativo. La situazione di attuale crisi sta condizionando il mondo scolastico da molti anni. Nel 1995 Raffaele Iosa definisce tale quadro come: «una crisi involutiva e di marginalizzazione derivata dalla veloce modernità e dall’incapacità politica del nostro sistema paese a darsi un’istruzione adeguata» (Iosa, 1995, p.12). Tale crisi investe non solo coloro ai quali è rivolto il servizio scolastico, ossia gli studenti, ma anche gli insegnanti, i quali potrebbero risultare deficitari dei mezzi per poterla superare. Il primo obiettivo di questo elaborato è provare ad esplorare alcune delle cause scatenanti il suddetto momento critico, definendo anche perché esso possa essere ritenuto tale, avvalendosi del parere di grandi esperti nel campo della pedagogia del passato e del presente. Il secondo obiettivo riguarda una proposta concreta di potenziali esempi di cambiamento.
2022
The educational crisis of public schools and the need for a methodological change
Scuola
Metodologia
Didattica
Educazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/60781