The paper was born from the idea of investigating whether and how much the children of Gazzo Padovano Primary school know Venetian dialect terms through the telling of a dialect legend related to their area. The class work ended with the invention of a fantasy text in Italian that also included the use of some Venetian words they knew and analyzed together. The classroom work ended with the invention of a fantasy text in Italian that also included the use of some Venetian words they knew and analyzed together. The project was inspired by the latest data collected and analyzed in Matteo Santipolo's books, which seem to highlight a slow disappearance of dialect, and thus the need for the protection of this language, even in country villages where until a few years ago it was well established. Data from some of the research discussed in Lo Duca (2013) seem to confirm that the maintenance and use of the two languages, Italian and dialect, benefits students' learning and reflection on the language and thus supports classroom work, mainly receptive, that uses both. The theoretical framework referred to in carrying out the course is the model devised by Shulman in 1987, PKC (Pedagogical Content Knowledge), which in addition to the content that needs to be transmitted takes into account the pedagogical skills that the teacher must have to make learning effective. Students' skills were assessed using the new Primary school assessment and based on the triangulation model that Castoldi (2010) proposes. Through the questionnaires presented before and after the intervention, it is evident that the data seem to be going in the direction of the analyses done so far: the children hear dialect spoken more by family members and in domestic contexts even though they claim in most cases that they do not know how to speak and understand it. The proposed interview with their acquaintances also shows that even parents struggle to know the meaning of many dialect terms. The reflections that emerged from the conversations with the children indeed seem to indicate that working with multiple languages stimulates linguistic reflection itself, implementing new skills in the student.

L’elaborato è nato dall’idea di indagare se e quanto i bambini della scuola primaria di Gazzo Padovano conoscono termini dialettali veneti attraverso il racconto di una leggenda in dialetto legata al loro territorio. Il lavoro in classe si è concluso con l’invenzione di un testo fantastico in italiano che prevedeva anche l’utilizzo di alcune parole venete conosciute ed analizzate insieme. L’intervento è stato ispirato dagli ultimi dati raccolti e analizzati nei libri di Matteo Santipolo, che sembrano evidenziare una lenta scomparsa del dialetto, e quindi il bisogno di tutela di questa lingua, anche nei paesi di campagna dove fino a qualche anno fa era ben radicato. I dati di alcune ricerche discusse in Lo Duca (2013) sembrano confermare che il mantenimento e l’utilizzo delle due lingue, italiano e dialetto, benefici l’apprendimento e la riflessione sulla lingua da parte degli studenti e quindi supportano un lavoro in classe, principalmente di tipo ricettivo, che le utilizzi entrambe. L’impianto teorico a cui si è fatto riferimento per svolgere il percorso è il modello ideato da Shulman nel 1987, il PKC (Pedagogical Content Knowledge), il quale oltre al contenuto che deve essere trasmesso tiene conto delle competenze pedagogiche che l’insegnante deve avere per rendere l’apprendimento efficace. Le competenze degli studenti sono state valutate utilizzando la nuova valutazione della scuola primaria e basandosi sul modello della triangolazione che Castoldi (2010) propone. Attraverso i questionari presentati pre e post-intervento si evince che i dati sembrano andare nella direzione delle analisi fatte fino a qui: i ragazzi sentono parlare il dialetto maggiormente dai familiari e in contesti domestici anche se, affermano nella maggior parte dei casi di non saperlo parlare e comprendere. Dall’intervista proposta ai loro conoscenti emerge, inoltre, che anche i genitori faticano a conoscere il significato di tanti termini dialettali. Le riflessioni emerse dalle conversazioni con i bambini sembrano effettivamente indicare che il lavoro con più lingue stimoli la riflessione linguistica stessa, implementando nuove competenze nello studente.

"EL FONTANON DEL DIAVOEO". Racconto di un percorso sui termini dialettali nella scuola primaria di Gazzo Padovano

BORDIGNON, VERONICA
2023/2024

Abstract

The paper was born from the idea of investigating whether and how much the children of Gazzo Padovano Primary school know Venetian dialect terms through the telling of a dialect legend related to their area. The class work ended with the invention of a fantasy text in Italian that also included the use of some Venetian words they knew and analyzed together. The classroom work ended with the invention of a fantasy text in Italian that also included the use of some Venetian words they knew and analyzed together. The project was inspired by the latest data collected and analyzed in Matteo Santipolo's books, which seem to highlight a slow disappearance of dialect, and thus the need for the protection of this language, even in country villages where until a few years ago it was well established. Data from some of the research discussed in Lo Duca (2013) seem to confirm that the maintenance and use of the two languages, Italian and dialect, benefits students' learning and reflection on the language and thus supports classroom work, mainly receptive, that uses both. The theoretical framework referred to in carrying out the course is the model devised by Shulman in 1987, PKC (Pedagogical Content Knowledge), which in addition to the content that needs to be transmitted takes into account the pedagogical skills that the teacher must have to make learning effective. Students' skills were assessed using the new Primary school assessment and based on the triangulation model that Castoldi (2010) proposes. Through the questionnaires presented before and after the intervention, it is evident that the data seem to be going in the direction of the analyses done so far: the children hear dialect spoken more by family members and in domestic contexts even though they claim in most cases that they do not know how to speak and understand it. The proposed interview with their acquaintances also shows that even parents struggle to know the meaning of many dialect terms. The reflections that emerged from the conversations with the children indeed seem to indicate that working with multiple languages stimulates linguistic reflection itself, implementing new skills in the student.
2023
"EL FONTANON DEL DIAVOEO". Tale of a journey on dialect terms in Gazzo Padovano Primary School
L’elaborato è nato dall’idea di indagare se e quanto i bambini della scuola primaria di Gazzo Padovano conoscono termini dialettali veneti attraverso il racconto di una leggenda in dialetto legata al loro territorio. Il lavoro in classe si è concluso con l’invenzione di un testo fantastico in italiano che prevedeva anche l’utilizzo di alcune parole venete conosciute ed analizzate insieme. L’intervento è stato ispirato dagli ultimi dati raccolti e analizzati nei libri di Matteo Santipolo, che sembrano evidenziare una lenta scomparsa del dialetto, e quindi il bisogno di tutela di questa lingua, anche nei paesi di campagna dove fino a qualche anno fa era ben radicato. I dati di alcune ricerche discusse in Lo Duca (2013) sembrano confermare che il mantenimento e l’utilizzo delle due lingue, italiano e dialetto, benefici l’apprendimento e la riflessione sulla lingua da parte degli studenti e quindi supportano un lavoro in classe, principalmente di tipo ricettivo, che le utilizzi entrambe. L’impianto teorico a cui si è fatto riferimento per svolgere il percorso è il modello ideato da Shulman nel 1987, il PKC (Pedagogical Content Knowledge), il quale oltre al contenuto che deve essere trasmesso tiene conto delle competenze pedagogiche che l’insegnante deve avere per rendere l’apprendimento efficace. Le competenze degli studenti sono state valutate utilizzando la nuova valutazione della scuola primaria e basandosi sul modello della triangolazione che Castoldi (2010) propone. Attraverso i questionari presentati pre e post-intervento si evince che i dati sembrano andare nella direzione delle analisi fatte fino a qui: i ragazzi sentono parlare il dialetto maggiormente dai familiari e in contesti domestici anche se, affermano nella maggior parte dei casi di non saperlo parlare e comprendere. Dall’intervista proposta ai loro conoscenti emerge, inoltre, che anche i genitori faticano a conoscere il significato di tanti termini dialettali. Le riflessioni emerse dalle conversazioni con i bambini sembrano effettivamente indicare che il lavoro con più lingue stimoli la riflessione linguistica stessa, implementando nuove competenze nello studente.
DIALETTO
LEGGENDA
TRADIZIONE ORALE
DIGNITA' LINGUISTICA
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/62812