Come indicato nel titolo, questa tesi si pone l’obbiettivo di esplorare la correlazione tra disturbi del sonno e disturbi del comportamento alimentare (DCA), analizzando dati provenienti da diversi studi che utilizzeranno sia misurazioni soggettive che oggettive per il controllo della qualità del sonno nei pazienti con DCA. Attraverso una revisione della letteratura, vengono esaminati i risultati che indicano un'associazione significativa tra disturbi del sonno e disturbi alimentari come anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata. Sono state considerate diverse variabili, tra cui durata del sonno, qualità del sonno e disturbi del sonno specifici, esaminando il possibile ruolo di fattori endocrini, metabolici e psicologici. I risultati indicano che i disturbi del sonno potrebbero essere un fattore di rischio per lo sviluppo e il mantenimento dei disturbi alimentari e che potrebbero essere utilizzati come obiettivo per l'intervento terapeutico. Sono tuttavia necessarie ulteriori ricerche longitudinali e studi sperimentali per comprendere appieno la natura di questa relazione.
Disturbi del sonno in pazienti con disturbo del comportamento alimentare
LANARO, SOFIA
2023/2024
Abstract
Come indicato nel titolo, questa tesi si pone l’obbiettivo di esplorare la correlazione tra disturbi del sonno e disturbi del comportamento alimentare (DCA), analizzando dati provenienti da diversi studi che utilizzeranno sia misurazioni soggettive che oggettive per il controllo della qualità del sonno nei pazienti con DCA. Attraverso una revisione della letteratura, vengono esaminati i risultati che indicano un'associazione significativa tra disturbi del sonno e disturbi alimentari come anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata. Sono state considerate diverse variabili, tra cui durata del sonno, qualità del sonno e disturbi del sonno specifici, esaminando il possibile ruolo di fattori endocrini, metabolici e psicologici. I risultati indicano che i disturbi del sonno potrebbero essere un fattore di rischio per lo sviluppo e il mantenimento dei disturbi alimentari e che potrebbero essere utilizzati come obiettivo per l'intervento terapeutico. Sono tuttavia necessarie ulteriori ricerche longitudinali e studi sperimentali per comprendere appieno la natura di questa relazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/66218