La capacità di riconoscere un volto e le espressioni che trasmette è un processo che racchiude in sé strutture e network cerebrali altamente complessi e specializzati; un volto è primariamente un mezzo di comunicazione che l’essere umano utilizza per esprimere i propri bisogni e le proprie emozioni; ne consegue quindi che una l’elaborazione dei volti è essenziale per potersi interfacciare con l’ambiente sociale e comprendere chi ci sta di fronte. Lo scopo di questa meta-analisi è capire quali aree cerebrali implicate nell’elaborazione dei volti sono maggiormente soggette alla neurodegenerazione causata dalla demenza; tale studio prende in esame la letteratura scientifica esistente in materia, condotta tramite l’utilizzo di risonanze magnetiche funzionali (FMRI) e confronta i risultati delle ricerche evidenziando le principali differenze tra soggetti sani (gruppo di controllo) e pazienti con demenze neurodegenerative durante lo svolgimento di compiti che prevedono l’osservazione di volti. I risultati della metanalisi dimostrano una attivazione maggiore nel gruppo di controllo con picco nell’area 37 di Brodmann, meglio nota come area fusiforme dei volti, nella regione temporale; mentre nei soggetti affetti da demenza si registra una maggior attività in area parietale, nello specifico il picco si riscontra nell’area 19 di Brodmann.
ELABORAZIONE DEI VOLTI NELLE DEMENZE NEURODEGENERATIVE; META-ANALISI DEGLI STUDI FMRI
MENNINI, GIONATAN
2023/2024
Abstract
La capacità di riconoscere un volto e le espressioni che trasmette è un processo che racchiude in sé strutture e network cerebrali altamente complessi e specializzati; un volto è primariamente un mezzo di comunicazione che l’essere umano utilizza per esprimere i propri bisogni e le proprie emozioni; ne consegue quindi che una l’elaborazione dei volti è essenziale per potersi interfacciare con l’ambiente sociale e comprendere chi ci sta di fronte. Lo scopo di questa meta-analisi è capire quali aree cerebrali implicate nell’elaborazione dei volti sono maggiormente soggette alla neurodegenerazione causata dalla demenza; tale studio prende in esame la letteratura scientifica esistente in materia, condotta tramite l’utilizzo di risonanze magnetiche funzionali (FMRI) e confronta i risultati delle ricerche evidenziando le principali differenze tra soggetti sani (gruppo di controllo) e pazienti con demenze neurodegenerative durante lo svolgimento di compiti che prevedono l’osservazione di volti. I risultati della metanalisi dimostrano una attivazione maggiore nel gruppo di controllo con picco nell’area 37 di Brodmann, meglio nota come area fusiforme dei volti, nella regione temporale; mentre nei soggetti affetti da demenza si registra una maggior attività in area parietale, nello specifico il picco si riscontra nell’area 19 di Brodmann.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/66243