Questo studio concerne la strutturazione delle domande contenute nei libri di testo impiegati nella scuola primaria. Alla base di questa scelta vi è la consapevolezza di quanto siano rilevanti nella didattica le domande, in quanto accompagnano gli alunni dall’esordio della loro carriera scolastica fino alla conclusione degli studi, nell’ambiente educativo così come a casa durante lo svolgimento dei compiti. Si tratta di un aspetto solitamente trascurato nell’analisi e nella valutazione dei libri di testo. Il tirocinio universitario e le supplenze a scuola hanno stimolato il mio interesse, come futura maestra, verso il modus operandi con cui solitamente vengono formulate le domande. In aggiunta l’esperienza di aiuto a svolgere i compiti a casa mi ha permesso di indagare le problematicità che scaturiscono nei bambini durante lo svolgimento delle attività assegnate per casa. Dall’osservazione di queste due facce della stessa medaglia ho potuto trarre differenti considerazioni, tra cui la difficoltà della maggior parte degli alunni a rispondere alle domande del libro, frequentemente assegnate come compiti da svolgere a casa senza una spiegazione preliminare o una comprensione collettiva promossa in classe. Dall’altro canto, nell’ambito pedagogico ricopre una notevole importanza la capacità dello scolaro di formulare domande significative e rilevanti, un’attitudine che si sviluppa tramite l’azione di scaffolding e modellamento offerta da terzi. Ma allora ci si può chiedere: come possiamo pretendere che gli alunni pongano domande sensate e costruite correttamente se i libri che leggono e studiano fin da piccoli non fungono da modello, o, almeno, da modello chiaro ed efficiente? La mia tesi di laurea si pone l’obiettivo, dunque, di fornire un’analisi delle domande presenti nei libri di testo maggiormente impiegati nelle classi quarte dell’Istituto Comprensivo Direzione Didattica di Vigonza e concernenti le materie Scienze e Italiano. Ad essa seguirà l’elaborazione di linee guida per la formulazione delle domande derivanti dalla revisione sistematica della letteratura nazionale e internazionale sul tema della costruzione di quesiti efficaci. In particolare, le ricerche scientifiche che trattano di questo argomento si suddividono principalmente in tre filoni. Da un lato vi è la ricerca sociale i cui autori hanno stilato regole e raccomandazioni per la costruzione dei questionari di tipo qualitativo e quantitativo. Un secondo filone è dato dagli studi nei quali l’attenzione è rivolta alla dimensione pedagogica che ruota attorno al significato più profondo e olistico della domanda, percepita come mezzo impiegato dal fanciullo per scoprire il mondo circostante e costruire la propria identità. In conclusione, ampiamente discusso è il tema riguardante la formulazione delle domande poste dall’insegnante e dei quesiti presenti nelle verifiche di apprendimento, tema quest’ultimo studiato da molteplici autori del ramo della docimologia. Infine, svolgerò un’indagine nelle classi 4°A e 4° B del plesso Bonaventura da Peraga proponendo a una sezione le domande da me elaborata secondo le linee guida e all’altra le domande presenti nel libro e concernenti i medesimi testi. La ricerca richiederà dunque la presenza di un gruppo di controllo, strumento fondamentale che garantisce la possibilità di confrontare i risultati dell’intervento attuato. Non potendo procedere a una suddivisione casuale del campione, la metodologia impiegata è il disegno Quasi-Sperimentale. Attraverso questo lavoro mi propongo di confrontare i risultati ottenuti al fine di evidenziare le possibili differenze fra le domande da me strutturate e quelle presenti nei libri, traendo delle conclusioni che saranno esposte dettagliatamente nella mia tesi.
La formulazione delle domande nei libri di testo nella scuola primaria. Analisi dei libri scolastici, elaborazione di linee guida e sperimentazione in classe.
RUGGERO, ELEONORA
2023/2024
Abstract
Questo studio concerne la strutturazione delle domande contenute nei libri di testo impiegati nella scuola primaria. Alla base di questa scelta vi è la consapevolezza di quanto siano rilevanti nella didattica le domande, in quanto accompagnano gli alunni dall’esordio della loro carriera scolastica fino alla conclusione degli studi, nell’ambiente educativo così come a casa durante lo svolgimento dei compiti. Si tratta di un aspetto solitamente trascurato nell’analisi e nella valutazione dei libri di testo. Il tirocinio universitario e le supplenze a scuola hanno stimolato il mio interesse, come futura maestra, verso il modus operandi con cui solitamente vengono formulate le domande. In aggiunta l’esperienza di aiuto a svolgere i compiti a casa mi ha permesso di indagare le problematicità che scaturiscono nei bambini durante lo svolgimento delle attività assegnate per casa. Dall’osservazione di queste due facce della stessa medaglia ho potuto trarre differenti considerazioni, tra cui la difficoltà della maggior parte degli alunni a rispondere alle domande del libro, frequentemente assegnate come compiti da svolgere a casa senza una spiegazione preliminare o una comprensione collettiva promossa in classe. Dall’altro canto, nell’ambito pedagogico ricopre una notevole importanza la capacità dello scolaro di formulare domande significative e rilevanti, un’attitudine che si sviluppa tramite l’azione di scaffolding e modellamento offerta da terzi. Ma allora ci si può chiedere: come possiamo pretendere che gli alunni pongano domande sensate e costruite correttamente se i libri che leggono e studiano fin da piccoli non fungono da modello, o, almeno, da modello chiaro ed efficiente? La mia tesi di laurea si pone l’obiettivo, dunque, di fornire un’analisi delle domande presenti nei libri di testo maggiormente impiegati nelle classi quarte dell’Istituto Comprensivo Direzione Didattica di Vigonza e concernenti le materie Scienze e Italiano. Ad essa seguirà l’elaborazione di linee guida per la formulazione delle domande derivanti dalla revisione sistematica della letteratura nazionale e internazionale sul tema della costruzione di quesiti efficaci. In particolare, le ricerche scientifiche che trattano di questo argomento si suddividono principalmente in tre filoni. Da un lato vi è la ricerca sociale i cui autori hanno stilato regole e raccomandazioni per la costruzione dei questionari di tipo qualitativo e quantitativo. Un secondo filone è dato dagli studi nei quali l’attenzione è rivolta alla dimensione pedagogica che ruota attorno al significato più profondo e olistico della domanda, percepita come mezzo impiegato dal fanciullo per scoprire il mondo circostante e costruire la propria identità. In conclusione, ampiamente discusso è il tema riguardante la formulazione delle domande poste dall’insegnante e dei quesiti presenti nelle verifiche di apprendimento, tema quest’ultimo studiato da molteplici autori del ramo della docimologia. Infine, svolgerò un’indagine nelle classi 4°A e 4° B del plesso Bonaventura da Peraga proponendo a una sezione le domande da me elaborata secondo le linee guida e all’altra le domande presenti nel libro e concernenti i medesimi testi. La ricerca richiederà dunque la presenza di un gruppo di controllo, strumento fondamentale che garantisce la possibilità di confrontare i risultati dell’intervento attuato. Non potendo procedere a una suddivisione casuale del campione, la metodologia impiegata è il disegno Quasi-Sperimentale. Attraverso questo lavoro mi propongo di confrontare i risultati ottenuti al fine di evidenziare le possibili differenze fra le domande da me strutturate e quelle presenti nei libri, traendo delle conclusioni che saranno esposte dettagliatamente nella mia tesi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/66905