Negli ultimi decenni diverse difficoltà hanno messo a dura prova l’agricoltura tradizionale. A partire dai cambiamenti climatici, passando attraverso la crescita della popolazione mondiale e la continua urbanizzazione, per arrivare ai sempre più numerosi ed ubiquitari insetti/agenti patogeni che minacciano le produzioni agrarie. Negli anni l’agricoltura intensiva ha causato diversi impatti negativi sull’ambiente, come il degrado dei suoli agrari, che si sono impoveriti anche in termini di fertilità, l’inquinamento dei corpi idrici e la perdita di biodiversità degli ecosistemi agrari. Tra le possibili soluzioni per far fronte a queste difficoltà si è diffusa la tecnica di coltivazione fuori suolo. Questo sistema pone l’agricoltura tradizionale difronte a un cambiamento radicale, in quanto svincola la crescita delle piante dal sistema suolo. In questo elaborato di tesi l’attenzione è stata posta sui sistemi di coltivazione fuori-suolo idroponici, che non sostituiscono il suolo con altri substrati di coltivazione, ma utilizzano l’acqua come mezzo per apportare gli elementi nutritivi alle piante e per sostenerne la vita. La coltivazione idroponica pertanto se confrontata con la coltivazione tradizionale permette di ottenere rese per unità di superficie più elevate con un consumo idrico minore. Ciò significa che suolo, acqua, e input produttivi sono utilizzati con una maggiore efficienza. Tra i tanti vantaggi però la coltivazione idroponica presenta anche dei limiti. Il fatto di sostituire il suolo con l’acqua si traduce in consumi energetici. Di particolare rilevanza è il fabbisogno di energia elettrica necessaria al funzionamento delle pompe per il ricircolo della soluzione nutritiva e di tutte le apparecchiature tecnologiche necessarie al funzionamento di un sistema di questo tipo. La generazione di corrente elettrica in molti casi è oggi ancora associata ai combustibili fossili e il suo utilizzo potrebbe comportare un elevato impatto ambientale. Questo lavoro di tesi ha pertanto cercato di capire quali possano essere gli impatti ambientali che ha la coltivazione idroponica. Questi sono poi stati confrontati con quelli della coltivazione tradizionale. Il confronto è stato effettuato utilizzando la lattuga come coltura modello e sono stati confrontati i parametri di produttività, consumo idrico ed energetico. È stato anche considerato un confronto su quella che è la convenienza economica dei due sistemi di coltivazione unitamente ad una breve analisi sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica dei sistemi idroponici
Tecniche di coltivazione idroponica e convenzionali a confronto: impatti e produttività
GIACOMELLI, ANDREA
2023/2024
Abstract
Negli ultimi decenni diverse difficoltà hanno messo a dura prova l’agricoltura tradizionale. A partire dai cambiamenti climatici, passando attraverso la crescita della popolazione mondiale e la continua urbanizzazione, per arrivare ai sempre più numerosi ed ubiquitari insetti/agenti patogeni che minacciano le produzioni agrarie. Negli anni l’agricoltura intensiva ha causato diversi impatti negativi sull’ambiente, come il degrado dei suoli agrari, che si sono impoveriti anche in termini di fertilità, l’inquinamento dei corpi idrici e la perdita di biodiversità degli ecosistemi agrari. Tra le possibili soluzioni per far fronte a queste difficoltà si è diffusa la tecnica di coltivazione fuori suolo. Questo sistema pone l’agricoltura tradizionale difronte a un cambiamento radicale, in quanto svincola la crescita delle piante dal sistema suolo. In questo elaborato di tesi l’attenzione è stata posta sui sistemi di coltivazione fuori-suolo idroponici, che non sostituiscono il suolo con altri substrati di coltivazione, ma utilizzano l’acqua come mezzo per apportare gli elementi nutritivi alle piante e per sostenerne la vita. La coltivazione idroponica pertanto se confrontata con la coltivazione tradizionale permette di ottenere rese per unità di superficie più elevate con un consumo idrico minore. Ciò significa che suolo, acqua, e input produttivi sono utilizzati con una maggiore efficienza. Tra i tanti vantaggi però la coltivazione idroponica presenta anche dei limiti. Il fatto di sostituire il suolo con l’acqua si traduce in consumi energetici. Di particolare rilevanza è il fabbisogno di energia elettrica necessaria al funzionamento delle pompe per il ricircolo della soluzione nutritiva e di tutte le apparecchiature tecnologiche necessarie al funzionamento di un sistema di questo tipo. La generazione di corrente elettrica in molti casi è oggi ancora associata ai combustibili fossili e il suo utilizzo potrebbe comportare un elevato impatto ambientale. Questo lavoro di tesi ha pertanto cercato di capire quali possano essere gli impatti ambientali che ha la coltivazione idroponica. Questi sono poi stati confrontati con quelli della coltivazione tradizionale. Il confronto è stato effettuato utilizzando la lattuga come coltura modello e sono stati confrontati i parametri di produttività, consumo idrico ed energetico. È stato anche considerato un confronto su quella che è la convenienza economica dei due sistemi di coltivazione unitamente ad una breve analisi sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica dei sistemi idroponiciFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/67811