Il bostrico tipografo nella fase di pre-svernamento: confronto di due stagioni di osservazioni

Ips typographus is a scolytid beetle commonly known as the spruce bark beetle, an insect that carries out its biological cycle at the expense of stressed or dead plants, but can kill standing alive trees in case of outbreak. The problem in the Italian Alps started first after the storm 'Vaia' in 2018 and continued later with trees broken by snow (2019-2020) or stressed by drought (2022). This insect is closely linked to temperature, in fact it is adapting to climate change by trying to complete an additional generation before entering diapause, a phase in which it overwinters, although part of the population generally succumbs. Due to global warming, many more individuals are able to survive the winter, even in the larval stage, and this severely affects the spring attack density on spruce trees. In addition to a higher concentration of individuals surviving the winter, colonization is certainly aided by the fact that plants can experience water stress due to high temperatures and drought. The study aims to compare the density of individuals during the pre-hibernation period in two years of observations (2022 and 2023) in order to understand the changes across time and to predict the density of individuals that will attack new plants in the following spring. The number of overwintering individuals decreased by 60% between 2022 and 2023, with stronger reductions in the provinces of Udine and Trento (80%) than in Belluno (45%), Vicenza (40%) and Bolzano (24%). These results show how the bark beetle attack is decreasing as predicted by population dynamics models, due to the action of various abiotic and biotic factors.

Ips typographus è un coleottero scolitide chiamato comunemente bostrico tipografo dell'abete rosso che svolge il proprio ciclo biologico a discapito di piante soggette a stress o morte, ma che può uccidere piante in piedi in caso di forti infestazioni. Il problema nasce con l'insorgenza di forti pullulazioni, l'ultima scoppiata dopo la tempesta 'Vaia' del 2018, sostenuta da schianti da neve (2019-2020) e siccità (2022). Questo insetto è molto legato alla temperatura, difatti si sta adattando ai cambiamenti climatici svolgendo un'ulteriore generazione prima di entrare in diapausa, fase in cui cerca di superare l'inverno, anche se una parte della popolazione comunque soccombe. A causa del surriscaldamento globale, molti più individui sono in grado di superare l'inverno, anche nello stadio larvale, e ciò condiziona fortemente la densità di attacco primaverile sull'abete rosso. Oltre ad una maggior concentrazione di individui che supera l'inverno, la colonizzazione è sicuramente aiutata dal fatto che le piante possono trovarsi in stress idrico a causa delle alte temperature e siccità. Lo studio ha lo scopo di confrontare la densità di individui sotto corteccia nel periodo di pre-svernamento in due anni di osservazioni (2022 e 2023), per poter capire le variazioni tra gli anni e prevedere la densità di attacco rivolto agli alberi in piedi nella primavera successiva. Il numero di individui svernanti si è ridotto del 60% tra il 2022 e il 2023, con differenze più marcate nelle province di Udine e Trento (80%) rispetto a Belluno (45%), Vicenza (40%) e Bolzano (24%). Questi risultati testimoniano come l’attacco del bostrico stia decrescendo come previsto dai modelli di dinamica di popolazione, per l’azione di vari fattori abiotici e biotici.