Le emissioni antropogeniche di gas serra sono responsabili dell’aumento globale delle temperature, con impatti socio-ambientali che si stanno ripercuotendo su tutto il sistema Terra. Fra queste, il presente lavoro indagherà il fenomeno del disgelo del permafrost, la porzione congelata di terreno contenente resti organici non ancora completamente degradati, che si trova prevalentemente nelle regioni artiche. Qui l’aumento delle temperature non solo fonde eventuali masse di ghiaccio presenti nel permafrost, ma riattiva anche il metabolismo dei microrganismi “dormienti” presenti nel terreno che iniziano a decomporre la sostanza organica, trasformandola in anidride carbonica, metano e protossido di azoto che, “intrappolando” ulteriore calore nell’atmosfera, innesca un processo di retroazione positivo. Tenendo conto che il permafrost si estende per un’area che varia tra i 14 e 15,7 milioni di km2 , ossia l’11% delle terre emerse del pianeta e che, al suo interno, si stima siano immagazzinati oltre mille gigatonnellate di carbonio organico, si può facilmente comprendere perché venga considerato dagli studiosi dei feedback climatici una “bomba ad orologeria”. In questa tesi, dunque, si cercherà di analizzare e comprendere quali possano essere i potenziali impatti di tale fenomeno. In primo luogo, si andrà ad indagare il ruolo giocato dai microrganismi nella degradazione del permafrost, con riferimento anche al possibile “risveglio” di agenti patogeni che potrebbero avere impatto sulla salute umana e sulla biodiversità. In secondo luogo, si discuteranno gli impatti dello scongelamento del permafrost a livello ecologico, idrologico e geomorfologico. Infine, verranno considerate le diverse criticità su edifici ed infrastrutture che devono far fronte a problematiche quali la subsidenza. La comprensione degli impatti della fusione del permafrost permette di rendersi conto quanto sia di cruciale importanza prendere in considerazione, infine, possibili strategie di adattamento e di mitigazione che consentono di adeguarsi al cambiamento e limitare lo scongelamento del permafrost, facendo riferimento anche a nature-based solutions, ossia soluzioni fondate sulla gestione sostenibile della natura.
CAMBIAMENTI CLIMATICI: IMPATTI DEL DISGELO DEL PERMAFROST E POSSIBILI STRATEGIE DI MITIGAZIONE E ADATTAMENTO
POZZATO, LORENZO
2023/2024
Abstract
Le emissioni antropogeniche di gas serra sono responsabili dell’aumento globale delle temperature, con impatti socio-ambientali che si stanno ripercuotendo su tutto il sistema Terra. Fra queste, il presente lavoro indagherà il fenomeno del disgelo del permafrost, la porzione congelata di terreno contenente resti organici non ancora completamente degradati, che si trova prevalentemente nelle regioni artiche. Qui l’aumento delle temperature non solo fonde eventuali masse di ghiaccio presenti nel permafrost, ma riattiva anche il metabolismo dei microrganismi “dormienti” presenti nel terreno che iniziano a decomporre la sostanza organica, trasformandola in anidride carbonica, metano e protossido di azoto che, “intrappolando” ulteriore calore nell’atmosfera, innesca un processo di retroazione positivo. Tenendo conto che il permafrost si estende per un’area che varia tra i 14 e 15,7 milioni di km2 , ossia l’11% delle terre emerse del pianeta e che, al suo interno, si stima siano immagazzinati oltre mille gigatonnellate di carbonio organico, si può facilmente comprendere perché venga considerato dagli studiosi dei feedback climatici una “bomba ad orologeria”. In questa tesi, dunque, si cercherà di analizzare e comprendere quali possano essere i potenziali impatti di tale fenomeno. In primo luogo, si andrà ad indagare il ruolo giocato dai microrganismi nella degradazione del permafrost, con riferimento anche al possibile “risveglio” di agenti patogeni che potrebbero avere impatto sulla salute umana e sulla biodiversità. In secondo luogo, si discuteranno gli impatti dello scongelamento del permafrost a livello ecologico, idrologico e geomorfologico. Infine, verranno considerate le diverse criticità su edifici ed infrastrutture che devono far fronte a problematiche quali la subsidenza. La comprensione degli impatti della fusione del permafrost permette di rendersi conto quanto sia di cruciale importanza prendere in considerazione, infine, possibili strategie di adattamento e di mitigazione che consentono di adeguarsi al cambiamento e limitare lo scongelamento del permafrost, facendo riferimento anche a nature-based solutions, ossia soluzioni fondate sulla gestione sostenibile della natura.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/68519