Col seguente elaborato si intende esplorare l’utilizzo dei green nudge per contrastare il cambiamento climatico. Tratteremo, cioè, rischi e benefici dell’approccio gentile: una strategia comportamentale volta ad indirizzare le nostre scelte verso condotte ritenute ideali, avvalendosi di pungoli, piccoli incentivi in grado di guidare il comportamento umano lasciando intatto il libero arbitrio. Risaliremo dunque alla sua storia, illustrandone qualche esempio e i suoi benefici, ed esplorando tutte quelle componenti psicologiche che ci rendono– quasi – perfettamente permeabili a questo genere di spinte. Pian piano, poi, ci avvicineremo alla domanda che scaturisce e muove il dibattito etico – ancora presente - sul nudge: è davvero possibile stabilire nitidamente i confini fra una spinta gentile ed una primitiva forma di coercizione? La narrazione si sposterà dopo sulla questione ambientale: il nudge – o green nudge, in questo caso, ossia una tipologia di nudging volta ad innescare comportamenti ecosostenibili – si configurerebbe, data la sua accessibilità, come un prezioso strumento contro il cambiamento climatico. Anche in questo caso, tuttavia, rimane aperto il dibattito circa le sue implicazioni: sollecitare un maggiore grado di sostenibilità dentro piccole azioni quotidiane, spesso al di sotto della consapevolezza umana, può davvero essere un mezzo per generare un’azione unanime eco sostenibile, talvolta superando resistenze al cambiamento dettate da inerzia sociale o livelli di climate anxiety disadattivi, o, al contrario, il nudge ci allontanerà da una vera rivoluzione green, disincentivando una coscienza radicale e collettiva in virtù di sottili spinte depoliticizzanti?
Interventi di green nudge per mitigare il cambiamento climatico
RACCIOPPI, MONICA
2023/2024
Abstract
Col seguente elaborato si intende esplorare l’utilizzo dei green nudge per contrastare il cambiamento climatico. Tratteremo, cioè, rischi e benefici dell’approccio gentile: una strategia comportamentale volta ad indirizzare le nostre scelte verso condotte ritenute ideali, avvalendosi di pungoli, piccoli incentivi in grado di guidare il comportamento umano lasciando intatto il libero arbitrio. Risaliremo dunque alla sua storia, illustrandone qualche esempio e i suoi benefici, ed esplorando tutte quelle componenti psicologiche che ci rendono– quasi – perfettamente permeabili a questo genere di spinte. Pian piano, poi, ci avvicineremo alla domanda che scaturisce e muove il dibattito etico – ancora presente - sul nudge: è davvero possibile stabilire nitidamente i confini fra una spinta gentile ed una primitiva forma di coercizione? La narrazione si sposterà dopo sulla questione ambientale: il nudge – o green nudge, in questo caso, ossia una tipologia di nudging volta ad innescare comportamenti ecosostenibili – si configurerebbe, data la sua accessibilità, come un prezioso strumento contro il cambiamento climatico. Anche in questo caso, tuttavia, rimane aperto il dibattito circa le sue implicazioni: sollecitare un maggiore grado di sostenibilità dentro piccole azioni quotidiane, spesso al di sotto della consapevolezza umana, può davvero essere un mezzo per generare un’azione unanime eco sostenibile, talvolta superando resistenze al cambiamento dettate da inerzia sociale o livelli di climate anxiety disadattivi, o, al contrario, il nudge ci allontanerà da una vera rivoluzione green, disincentivando una coscienza radicale e collettiva in virtù di sottili spinte depoliticizzanti?File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/69713