INTRODUZIONE: A seguito dell’aumento del tasso di incidenza delle malattie neurodegenerative, dato dall’invecchiamento della popolazione mondiale, è divenuta centrale la figura del caregiver informale. Per sopperire alle cure dei propri cari con declino cognitivo, ci si trova spesso a fare i conti con la solitudine e l’isolamento sociale. OBIETTIVO: È stata condotta una revisione sistematica, il cui obiettivo è individuare gli interventi, ad oggi esistenti, volti a ridurre il senso di solitudine e l’isolamento sociale percepiti dai caregiver informali di pazienti con declino cognitivo. METODO: La ricerca è stata condotta sulle seguenti banche dati: PsycINFO, PubMed, Web of Science, EMBASE e Scopus. I criteri di inclusione sono: caregiver informali di pazienti con declino cognitivo, interventi per ridurre il senso di solitudine e/o l’isolamento sociale, scale di misura e/o indagini qualitative, lingua inglese, data di pubblicazione tra il 2000 e l’anno corrente e giornali accademici. Sono stati esclusi i libri, le tesi e le revisioni. Per valutare la qualità degli articoli ci si è serviti dello strumento Joanna Briggs Institute Critical Appraisal Checklist for Analytical Cross Sectional Studies. Sono state svolte una tabulazione e una sintesi narrativa dei risultati. RISULTATI: È stato utilizzato il metodo Preferred Reporting Items for Systematic Reviews and Meta-Analyses. La ricerca sistematica della letteratura ha prodotto venti risultati, sia qualitativi sia quantitativi. Gli interventi contro la solitudine e l’isolamento sociale soddisfano i bisogni legati al ruolo di cura e i bisogni personali. In totale sono state individuate sei classi di interventi rivolti ai caregiver di pazienti con declino cognitivo. Una buona parte di esse ha un impatto significativo sulla loro salute. CONCLUSIONI: Ad oggi esistono molteplici forme di intervento che contribuiscono a promuovere il benessere sociale dei caregiver. I Dementia Café, il counseling e le attività di gruppo si sono dimostrati particolarmente efficaci a rispondere ai bisogni di supporto sociale informale, di tutela di sé e di formazione personale. È stato soddisfatto parzialmente il bisogno di supporto sociale formale. Dati i limiti degli studi inclusi, in futuro la ricerca dovrebbe orientarsi a indagare l’efficacia degli interventi per contrastare la solitudine e l’isolamento sociale dei caregiver su un campione più ampio ed eterogeneo e in base alla fase della malattia in cui si trovano i loro cari.
Gli interventi contro la solitudine e l'isolamento sociale dei caregiver informali di pazienti con declino cognitivo: una revisione sistematica
FRANZIN, CHIARA
2023/2024
Abstract
INTRODUZIONE: A seguito dell’aumento del tasso di incidenza delle malattie neurodegenerative, dato dall’invecchiamento della popolazione mondiale, è divenuta centrale la figura del caregiver informale. Per sopperire alle cure dei propri cari con declino cognitivo, ci si trova spesso a fare i conti con la solitudine e l’isolamento sociale. OBIETTIVO: È stata condotta una revisione sistematica, il cui obiettivo è individuare gli interventi, ad oggi esistenti, volti a ridurre il senso di solitudine e l’isolamento sociale percepiti dai caregiver informali di pazienti con declino cognitivo. METODO: La ricerca è stata condotta sulle seguenti banche dati: PsycINFO, PubMed, Web of Science, EMBASE e Scopus. I criteri di inclusione sono: caregiver informali di pazienti con declino cognitivo, interventi per ridurre il senso di solitudine e/o l’isolamento sociale, scale di misura e/o indagini qualitative, lingua inglese, data di pubblicazione tra il 2000 e l’anno corrente e giornali accademici. Sono stati esclusi i libri, le tesi e le revisioni. Per valutare la qualità degli articoli ci si è serviti dello strumento Joanna Briggs Institute Critical Appraisal Checklist for Analytical Cross Sectional Studies. Sono state svolte una tabulazione e una sintesi narrativa dei risultati. RISULTATI: È stato utilizzato il metodo Preferred Reporting Items for Systematic Reviews and Meta-Analyses. La ricerca sistematica della letteratura ha prodotto venti risultati, sia qualitativi sia quantitativi. Gli interventi contro la solitudine e l’isolamento sociale soddisfano i bisogni legati al ruolo di cura e i bisogni personali. In totale sono state individuate sei classi di interventi rivolti ai caregiver di pazienti con declino cognitivo. Una buona parte di esse ha un impatto significativo sulla loro salute. CONCLUSIONI: Ad oggi esistono molteplici forme di intervento che contribuiscono a promuovere il benessere sociale dei caregiver. I Dementia Café, il counseling e le attività di gruppo si sono dimostrati particolarmente efficaci a rispondere ai bisogni di supporto sociale informale, di tutela di sé e di formazione personale. È stato soddisfatto parzialmente il bisogno di supporto sociale formale. Dati i limiti degli studi inclusi, in futuro la ricerca dovrebbe orientarsi a indagare l’efficacia degli interventi per contrastare la solitudine e l’isolamento sociale dei caregiver su un campione più ampio ed eterogeneo e in base alla fase della malattia in cui si trovano i loro cari.File | Dimensione | Formato | |
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