Mi fido di essere assistito da un robot? Uno studio empirico

Humans, thanks to the development of robotics, need to move in certain contexts where interactions with autonomous intelligent robots are essential. This concerns, for instance, individuals with disabilities or in senile age who may need personal assistance. Therefore, it is important to comprehend the dynamics that can define this new relationship, also taking into consideration the difficulties in perceiving and satisfying the human intentions in the human-robot interactions. In the following thesis, we aim to investigate, through literature analysis and empirical research, the concept of trust in the particular human-robot interactions and how it influences the behaviour, for example, of subjects requesting one or another kind of help. The ultimate goal is to hypothesise whether such interactions could be useful and positive for individuals with motor difficulties; more specifically, whether they would feel confident about being fed by an autonomous intelligent robotic agent. The robot used in this experiment is NAO; an android equipped with moving joints, cameras, microphones and speakers that allow it to move within and interact with the outside world; in fact, it is designed to be used primarily in contexts involving direct social interaction with humans. In summary, the question we investigate is: "Do I trust being assisted by a robot?". Looking at the collected data and analyzing the trend of trust by relating it to the error distribution and the choice, the answer could be "Yes".

L’essere umano, grazie allo sviluppo della robotica, deve muoversi in alcuni contesti in cui l’interazione con dei robot intelligenti ed autonomi è essenziale. Questo riguarda, per esempio, soggetti con disabilità o in età senile che possono aver bisogno di assistenza personale. Dunque è importante capire quali siano le dinamiche che possano definire questa nuova relazione, prendendo in considerazione anche le difficoltà a comprendere e soddisfare le intenzioni umane che si possono osservare in questi nuovi robot. Nella seguente tesi si vuole studiare, attraverso l’analisi della letteratura e uno studio empirico, il concetto di fiducia nella particolare interazione uomo-robot e come questa guidi vari comportamenti come, ad esempio, la richiesta di una determinata azione piuttosto che altra, da parte della persona nei confronti del robot. L’obiettivo finale è ipotizzare se questa interazione possa essere utile e positiva per soggetti con difficoltà motorie; più nello specifico se individui con handicap siano tranquilli e fiduciosi nel farsi alimentare direttamente da un agente robotico. Il robot utilizzato in questo esperimento è NAO; un androide dotato di articolazioni mobili, telecamere, microfoni e altoparlanti che gli permettono di interagire con l’esterno infatti è realizzato per essere sfruttato principalmente in contesti che prevedono un’interazione sociale diretta con l’uomo. Riassumendo la domanda a cui si vuole rispondere è: “Mi fido ad essere assistito da un robot?”. Osservando i dati raccolti e analizzando l'andamento della fiducia mettendola in relazione alla distribuzione dell'errore e alla scelta la risposta potrebbe essere "Sì".