Nonostante la percentuale di prevalenza lifetime e la rilevanza sul piano sociale del disturbo, gli studi sull'eziopatogenesi della pedofilia forniscono ad oggi dati frammentari, complice la difficoltà di ottenere un campione pienamente rappresentativo. La presente ricerca esplora parte dell’esistente letteratura sulle possibili alterazioni legate al disturbo pedofilico. Pertanto, gli studi qui presentati indagano possibili alterazioni genetiche, anormalità fisiche e anatomiche, sia strutturali che funzionali, provando a fornire un’analisi più completa possibile del tema. A differenza di molte altre psicopatologie, la base biologica del disturbo non è stata ancora confermata, né tanto meno la direzione di causalità tra alterazioni osservate e malattia. Cionostante, l’interesse crescente verso l’acquisizione di nuove informazioni sul tema permette di prendere in considerazione ipotesi alternative e fornire spunti di lavoro per successive ricerche. Il riscontro di un’origine biologica del disturbo permetterebbe di aprire un dibattito su quale possa essere la migliore detenzione del reo con disturbo pedofilico, per assicurare che tale periodo possa essere di reale rinascita e di aiuto nei confronti del paziente-oppressore.
Alterazioni neuroanatomiche e neurofunzionali nella pedofilia: dualità carnefice-paziente
PEGORARO, MARLA
2023/2024
Abstract
Nonostante la percentuale di prevalenza lifetime e la rilevanza sul piano sociale del disturbo, gli studi sull'eziopatogenesi della pedofilia forniscono ad oggi dati frammentari, complice la difficoltà di ottenere un campione pienamente rappresentativo. La presente ricerca esplora parte dell’esistente letteratura sulle possibili alterazioni legate al disturbo pedofilico. Pertanto, gli studi qui presentati indagano possibili alterazioni genetiche, anormalità fisiche e anatomiche, sia strutturali che funzionali, provando a fornire un’analisi più completa possibile del tema. A differenza di molte altre psicopatologie, la base biologica del disturbo non è stata ancora confermata, né tanto meno la direzione di causalità tra alterazioni osservate e malattia. Cionostante, l’interesse crescente verso l’acquisizione di nuove informazioni sul tema permette di prendere in considerazione ipotesi alternative e fornire spunti di lavoro per successive ricerche. Il riscontro di un’origine biologica del disturbo permetterebbe di aprire un dibattito su quale possa essere la migliore detenzione del reo con disturbo pedofilico, per assicurare che tale periodo possa essere di reale rinascita e di aiuto nei confronti del paziente-oppressore.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/69842