Uno dei compiti evolutivi propri dell’adolescenza consiste nella costruzione e definizione della propria identità: un processo dinamico e multidimensionale che coinvolge tutto l’arco della vita ma che trova in questa fase specifica il suo periodo critico. Questa costruzione mai completa dell’Io si fonda sull’interazione di componenti individuali (es. temperamento, tratti di personalità) e sociali (es. famiglia, gruppo scout, gruppo sportivo, scuola ecc.), con l’obiettivo di costruire un Sé personale integrato. In questo processo gli adottati internazionali affrontano diverse sfide proprie della loro categoria, alcune più evidenti (es. tratti fisici diversi da quelli dei genitori adottivi) altre di natura più intrapsichica (es. doppia filiazione: adottiva e biologica), che devono essere necessariamente integrate nella costruzione identitaria. Questi ragazzi affrontano infatti una storia di migrazione del tutto peculiare, nella quale sono stati accolti da un ambiente (famiglia e società) spesso culturalmente ed etnicamente molto diverso dal loro e che molto frequentemente causa il completo distacco con la cultura d’origine. La comprensione della formazione identitaria negli adottati internazionali è fondamentale per consentire a famiglie e professionisti coinvolti di agevolare e affiancare questi ragazzi nel loro percorso di crescita; questo è particolarmente rilevante per un paese come il nostro in quanto, secondo l’analisi statistica di Selman (2024) riferita al 2021, l’Italia risulta essere, tra i firmatari della convenzione dell’Aja, il secondo stato per numero di adottati internazionali accolti dopo gli Stati Uniti. Nel presente elaborato, tramite l’analisi della letteratura, si esplorano le sfide proprie della formazione identitaria degli adottati internazionali: il processo di ri-acculturazione e l’auspicabile sviluppo di un buon livello di integrazione dell’identità biculturale, il contributo della famiglia a questo processo e il risvolto sul benessere dei suoi possibili outcome. Infine, viene confrontata la formazione identitaria degli adottati internazionali con quella dei coetanei immigrati con cui condividono somiglianze ma da cui si distanziano per un diverso vissuto. A tale analisi si affiancherà, come riscontro pratico alla teoria, l’esperienza di Sustika, una ragazza di origini nepalesi adottata a 6 anni da una famiglia italiana.

Adozione internazionale: formazione dell'identità biculturale negli adolescenti e benessere psicosociale

SILVESTRI, SARA
2023/2024

Abstract

Uno dei compiti evolutivi propri dell’adolescenza consiste nella costruzione e definizione della propria identità: un processo dinamico e multidimensionale che coinvolge tutto l’arco della vita ma che trova in questa fase specifica il suo periodo critico. Questa costruzione mai completa dell’Io si fonda sull’interazione di componenti individuali (es. temperamento, tratti di personalità) e sociali (es. famiglia, gruppo scout, gruppo sportivo, scuola ecc.), con l’obiettivo di costruire un Sé personale integrato. In questo processo gli adottati internazionali affrontano diverse sfide proprie della loro categoria, alcune più evidenti (es. tratti fisici diversi da quelli dei genitori adottivi) altre di natura più intrapsichica (es. doppia filiazione: adottiva e biologica), che devono essere necessariamente integrate nella costruzione identitaria. Questi ragazzi affrontano infatti una storia di migrazione del tutto peculiare, nella quale sono stati accolti da un ambiente (famiglia e società) spesso culturalmente ed etnicamente molto diverso dal loro e che molto frequentemente causa il completo distacco con la cultura d’origine. La comprensione della formazione identitaria negli adottati internazionali è fondamentale per consentire a famiglie e professionisti coinvolti di agevolare e affiancare questi ragazzi nel loro percorso di crescita; questo è particolarmente rilevante per un paese come il nostro in quanto, secondo l’analisi statistica di Selman (2024) riferita al 2021, l’Italia risulta essere, tra i firmatari della convenzione dell’Aja, il secondo stato per numero di adottati internazionali accolti dopo gli Stati Uniti. Nel presente elaborato, tramite l’analisi della letteratura, si esplorano le sfide proprie della formazione identitaria degli adottati internazionali: il processo di ri-acculturazione e l’auspicabile sviluppo di un buon livello di integrazione dell’identità biculturale, il contributo della famiglia a questo processo e il risvolto sul benessere dei suoi possibili outcome. Infine, viene confrontata la formazione identitaria degli adottati internazionali con quella dei coetanei immigrati con cui condividono somiglianze ma da cui si distanziano per un diverso vissuto. A tale analisi si affiancherà, come riscontro pratico alla teoria, l’esperienza di Sustika, una ragazza di origini nepalesi adottata a 6 anni da una famiglia italiana.
2023
International adoption: bicultural identity development in adolescents and their psychosocial well-being
adozione
internazionale
identità
biculturale
benessere
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/70056