Le sostanze perfluoroalchiliche, o in breve PFAS, sono una famiglia di composti chimici sintetici con la proprietà di essere resistenti alla degradazione e di impermeabilità sia a composti polari che apolari. Proprio tali caratteristiche hanno consentito l’impiego di queste sostanze in molteplici ambiti industriali e nella realizzazione di beni di consumo, il che ne ha determinato la produzione massiva nella seconda metà del Novecento. Tuttavia, le stesse qualità che hanno reso queste sostanze così utili in passato, sono anche quelle che ne determinano la pericolosità per l’ambiente e per la salute umana. La difficoltà con cui queste molecole vengono biodegradate e la loro capacità di bioaccumularsi negli esseri viventi li ascrivono alla categoria dei POPs (Persistent Organic Pollutants). Prima che il rischio legato a queste sostanze venisse alla luce le limitazioni ed i controlli erano quasi assenti, portando alla comparsa di vari casi di inquinamento da perfluorocarburi in tutto il mondo. Uno dei più gravi, se non il più grave, è quello che si è verificato nella regione italiana del Veneto dagli anni ’60 del secolo scorso. Miteni S.p.A., un’azienda chimica con sede a Trissino (Vi), ha sversato per decenni nel torrente adiacente allo stabilimento reflui industriali ricchi di PFAS, finendo per inquinare i corpi d’acqua superficiali e sotterranei a valle. Con il passare del tempo la contaminazione ha raggiunto dimensioni impressionanti, andando ad interessare il territorio di tre provincie. La contaminazione della falda acquifera utilizzata per l’approvvigionamento idrico ha esposto migliaia di persone a per fluorocarburi, in quantità dannose per la salute umana. Dal 2013 la Regione Veneto e la popolazione sono a conoscenza di questa emergenza e sono state adottate misure di protezione. In questa tesi l’obbiettivo è quello di andare a determinare gli effetti dell’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche sui corpi idrici superficiali e sotterranei della zona interessata, in particolare il fiume Fratta-Gorzone, accettore ultimo delle acque provenienti da Trissino o dalla falda contaminata. Attraverso lo studio di dati provenienti da misurazioni effettuate da enti di controllo territoriale (Arpav), si vogliono caratterizzare l’inquinamento e la sua entità, determinare l’efficienza delle misure di protezione ed infine gli impatti sulla popolazione residente.

L'inquinamento da PFAS nelle acque: il caso di studio del fiume Fratta-Gorzone

IMPERATORE, PIETRO
2023/2024

Abstract

Le sostanze perfluoroalchiliche, o in breve PFAS, sono una famiglia di composti chimici sintetici con la proprietà di essere resistenti alla degradazione e di impermeabilità sia a composti polari che apolari. Proprio tali caratteristiche hanno consentito l’impiego di queste sostanze in molteplici ambiti industriali e nella realizzazione di beni di consumo, il che ne ha determinato la produzione massiva nella seconda metà del Novecento. Tuttavia, le stesse qualità che hanno reso queste sostanze così utili in passato, sono anche quelle che ne determinano la pericolosità per l’ambiente e per la salute umana. La difficoltà con cui queste molecole vengono biodegradate e la loro capacità di bioaccumularsi negli esseri viventi li ascrivono alla categoria dei POPs (Persistent Organic Pollutants). Prima che il rischio legato a queste sostanze venisse alla luce le limitazioni ed i controlli erano quasi assenti, portando alla comparsa di vari casi di inquinamento da perfluorocarburi in tutto il mondo. Uno dei più gravi, se non il più grave, è quello che si è verificato nella regione italiana del Veneto dagli anni ’60 del secolo scorso. Miteni S.p.A., un’azienda chimica con sede a Trissino (Vi), ha sversato per decenni nel torrente adiacente allo stabilimento reflui industriali ricchi di PFAS, finendo per inquinare i corpi d’acqua superficiali e sotterranei a valle. Con il passare del tempo la contaminazione ha raggiunto dimensioni impressionanti, andando ad interessare il territorio di tre provincie. La contaminazione della falda acquifera utilizzata per l’approvvigionamento idrico ha esposto migliaia di persone a per fluorocarburi, in quantità dannose per la salute umana. Dal 2013 la Regione Veneto e la popolazione sono a conoscenza di questa emergenza e sono state adottate misure di protezione. In questa tesi l’obbiettivo è quello di andare a determinare gli effetti dell’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche sui corpi idrici superficiali e sotterranei della zona interessata, in particolare il fiume Fratta-Gorzone, accettore ultimo delle acque provenienti da Trissino o dalla falda contaminata. Attraverso lo studio di dati provenienti da misurazioni effettuate da enti di controllo territoriale (Arpav), si vogliono caratterizzare l’inquinamento e la sua entità, determinare l’efficienza delle misure di protezione ed infine gli impatti sulla popolazione residente.
2023
PFAS Water pollution: the case study of Fratta-Gorzone river
PFAS
inquinamento fiumi
inquinamento acqua
inquinanti emergenti
salute
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/71492