Le stalle a stabulazione fissa rappresentano un sistema tradizionale di allevamento dei bovini, in cui gli animali sono confinanti in poste individuali. Oggi la posta fissa è un sistema maggiormente presente in aziende di vacche da latte che hanno un numero ridotto di capi e risultano situate principalmente in aree collinari e montane. Differisce ampiamente dal più comune sistema a stabulazione libera, in cui le bovine possono muoversi liberamente all’interno della stalla, passando dalla zona di alimentazione a quella di riposo. Entrambi i sistemi sono accettati dal punto di vista legislativo, ma in questi anni diversi gruppi di studio hanno indagato quanto essi rispettino il benessere animale, analizzando l’insorgenza di comportamenti anomali, come le stereotipie, la frequenza di lesioni podali, di mastiti e altre patologie. Diversi allevamenti che hanno stalle a stabulazione fissa praticano l’alpeggio, aspetto che viene apprezzato dall’opinione pubblica, senza però considerare gli effetti, anche negativi, che l’alpeggio stesso può provocare sul benessere animale. L’obiettivo di questo studio è di indagare in primo luogo l’idea che l’opinione pubblica ha a riguardo della stabulazione fissa negli allevamenti di bovine da latte, ma soprattutto di esaminare la posizione degli allevatori in merito a un suo possibile divieto. È stata dunque realizzata una doppia indagine per poter offrire una panoramica completa sulla situazione, considerando aspetti di grande attualità come il benessere animale e la sostenibilità. Dai dati raccolti, tramite questionario, è emerso che l’opinione pubblica non conosce la realtà della stabulazione fissa e tende a bocciarla a priori perché la considera negativa per il benessere animale. Questi stessi intervistati però dichiarano di preferire l’acquisto di prodotti lattiero-caseari provenienti da animali che svolgono periodi liberi al pascolo ma che per il resto dell’anno vengono stabulati a posta fissa. Gli allevatori hanno una visione molto meno negativa della posta fissa e sono più restii ad eliminarla convertendo la propria azienda da fissa a libera. I costi da affrontare per la riconversione delle strutture aziendali rappresentano il principale freno alla ristrutturazione ma a questo spesso si associano la mancanza di spazi adeguati per realizzare la nuova stalla così come di successori che subentrino nella gestione aziendale. Sicuramente lo stanziamento di fondi pubblici potrebbe incentivare gli allevatori a fare questo cambiamento, ma nel processo decisionale verso l’abolizione delle stalle a stabulazione fissa, bisognerebbe tenere conto delle singole realtà e delle differenze territoriali che distinguono le varie aziende e che chiaramente influenzano la possibilità dell’allevatore di convertire la propria stalla.
Affrontare il cambiamento: opinione degli allevatori su un eventuale divieto dell'utilizzo della stabulazione fissa nelle stalle di vacche da latte del Veneto
MARANGONI, SIMONE
2023/2024
Abstract
Le stalle a stabulazione fissa rappresentano un sistema tradizionale di allevamento dei bovini, in cui gli animali sono confinanti in poste individuali. Oggi la posta fissa è un sistema maggiormente presente in aziende di vacche da latte che hanno un numero ridotto di capi e risultano situate principalmente in aree collinari e montane. Differisce ampiamente dal più comune sistema a stabulazione libera, in cui le bovine possono muoversi liberamente all’interno della stalla, passando dalla zona di alimentazione a quella di riposo. Entrambi i sistemi sono accettati dal punto di vista legislativo, ma in questi anni diversi gruppi di studio hanno indagato quanto essi rispettino il benessere animale, analizzando l’insorgenza di comportamenti anomali, come le stereotipie, la frequenza di lesioni podali, di mastiti e altre patologie. Diversi allevamenti che hanno stalle a stabulazione fissa praticano l’alpeggio, aspetto che viene apprezzato dall’opinione pubblica, senza però considerare gli effetti, anche negativi, che l’alpeggio stesso può provocare sul benessere animale. L’obiettivo di questo studio è di indagare in primo luogo l’idea che l’opinione pubblica ha a riguardo della stabulazione fissa negli allevamenti di bovine da latte, ma soprattutto di esaminare la posizione degli allevatori in merito a un suo possibile divieto. È stata dunque realizzata una doppia indagine per poter offrire una panoramica completa sulla situazione, considerando aspetti di grande attualità come il benessere animale e la sostenibilità. Dai dati raccolti, tramite questionario, è emerso che l’opinione pubblica non conosce la realtà della stabulazione fissa e tende a bocciarla a priori perché la considera negativa per il benessere animale. Questi stessi intervistati però dichiarano di preferire l’acquisto di prodotti lattiero-caseari provenienti da animali che svolgono periodi liberi al pascolo ma che per il resto dell’anno vengono stabulati a posta fissa. Gli allevatori hanno una visione molto meno negativa della posta fissa e sono più restii ad eliminarla convertendo la propria azienda da fissa a libera. I costi da affrontare per la riconversione delle strutture aziendali rappresentano il principale freno alla ristrutturazione ma a questo spesso si associano la mancanza di spazi adeguati per realizzare la nuova stalla così come di successori che subentrino nella gestione aziendale. Sicuramente lo stanziamento di fondi pubblici potrebbe incentivare gli allevatori a fare questo cambiamento, ma nel processo decisionale verso l’abolizione delle stalle a stabulazione fissa, bisognerebbe tenere conto delle singole realtà e delle differenze territoriali che distinguono le varie aziende e che chiaramente influenzano la possibilità dell’allevatore di convertire la propria stalla.File | Dimensione | Formato | |
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