La tesi intende esplorare l'importanza dei testi brechtiani, uniti alle regie di Giorgio Strehler, e il loro impatto sociale sul pubblico milanese del dopoguerra sia a livello teatrale che socio – politico. Il lavoro verrà diviso in 3 capitoli. Il primo riguarderà, dopo un breve contesto storico, la figura di Giorgio Strehler e il suo lavoro svolto al Piccolo Teatro, che lo porterà poi, da teatro popolare libero, a farne teatro nazionale d’Europa: ci si focalizzerà poi sulle linee guida che il regista di Trieste seguirà durante il suo lavoro, concentrandosi particolarmente su Brecht, punto di arrivo dei “discorsi critici” strehleriani. Nel secondo capitolo verrà invece discusso Bertolt Brecht e il contributo che ha fornito al teatro del XX secolo: dopo brevi cenni storici e biografici, si analizzerà dettagliatamente la rivoluzione del “teatro epico”, con riferimento anche al teatro didattico e dialettico. Il testo che verrà scelto per confrontare i due autori sarà L’anima buona di Sezuan, considerato il testo epico meglio riuscito tra le opere di Brecht. Nel terzo capitolo verranno messe a confronto l’idea che Brecht si è fatto del dramma e di come volesse metterlo in scena e l’effettiva messa in scena di Strehler. Infine, prendendo come esempio l’allestimento del 1981 proposto dal Piccolo, si verificherà che il modo di utilizzare il teatro epico del regista triestino è molto fedele alle indicazioni del poeta d’Augusta: il testo, anche nelle mani di Strehler, non perde la sua carica sociale e la sua critica economica alla società, divenendo un esempio perfetto dell’ultima vera rivoluzione teatrale del Novecento.
Strehler e Brecht: anche il teatro può cambiare il mondo
BRATTINI, PABLO
2023/2024
Abstract
La tesi intende esplorare l'importanza dei testi brechtiani, uniti alle regie di Giorgio Strehler, e il loro impatto sociale sul pubblico milanese del dopoguerra sia a livello teatrale che socio – politico. Il lavoro verrà diviso in 3 capitoli. Il primo riguarderà, dopo un breve contesto storico, la figura di Giorgio Strehler e il suo lavoro svolto al Piccolo Teatro, che lo porterà poi, da teatro popolare libero, a farne teatro nazionale d’Europa: ci si focalizzerà poi sulle linee guida che il regista di Trieste seguirà durante il suo lavoro, concentrandosi particolarmente su Brecht, punto di arrivo dei “discorsi critici” strehleriani. Nel secondo capitolo verrà invece discusso Bertolt Brecht e il contributo che ha fornito al teatro del XX secolo: dopo brevi cenni storici e biografici, si analizzerà dettagliatamente la rivoluzione del “teatro epico”, con riferimento anche al teatro didattico e dialettico. Il testo che verrà scelto per confrontare i due autori sarà L’anima buona di Sezuan, considerato il testo epico meglio riuscito tra le opere di Brecht. Nel terzo capitolo verranno messe a confronto l’idea che Brecht si è fatto del dramma e di come volesse metterlo in scena e l’effettiva messa in scena di Strehler. Infine, prendendo come esempio l’allestimento del 1981 proposto dal Piccolo, si verificherà che il modo di utilizzare il teatro epico del regista triestino è molto fedele alle indicazioni del poeta d’Augusta: il testo, anche nelle mani di Strehler, non perde la sua carica sociale e la sua critica economica alla società, divenendo un esempio perfetto dell’ultima vera rivoluzione teatrale del Novecento.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/74105