LA “GIUSTA DISTANZA” EDUCATIVA TRA EDUCATORE E PERSONA CON DISABILITA’ IN UNA COOPERATIVA SOCIALE

Starting from the assumption that it isn’t possible to find a universal formula of correct distance, the objective of the thesis is to identify the criteria and motivations that push an educator, who works with people with disabilities within a Social Cooperative, to prefer the use of a predominantly distance and/or proximity educational style. Starting from a conceptual clarification of the terms education and educational relationship, we continue by examining the pedagogical antinomies: autonomy-freedom and proximity-distance. What is meant by disability will then be clarified and the advantages and disadvantages of excessive closeness and distance in the educational relationship will be analysed. Finally, in the last chapter, the interviews regarding the issues addressed in the previous chapters with the educators of a Social Cooperative in the Padua area will be reported and interpreted.

Partendo dal presupposto che non è possibile trovare una formula universale di giusta distanza, l'obiettivo della tesi è quello di individuare i criteri e le motivazioni che spingono un educatore, che lavora con persone con disabilità all’interno di una Cooperativa Sociale, a preferire l’uso di uno stile educativo prevalentemente di distanza e/o di prossimità. Partendo da una chiarificazione concettuale dei termini educazione e relazione educativa, si prosegue approfondendo le antinomie pedagogiche: autonomia-libertà e prossimità-distanza. Verrà poi chiarito cosa si intende con disabilità e saranno analizzati i vantaggi e gli svantaggi di una eccessiva prossimità e distanza nella relazione educativa. Infine, nell’ultimo capitolo verranno riportate e interpretate le interviste, riguardanti i temi affrontati nei capitoli precedenti, degli educatori di una Cooperativa Sociale del padovano.