Il presente elaborato è un’indagine esplorativa, inserita all’interno di un progetto multicentrico, che ha coinvolto un ampio campione di bambini con disturbi del neurosviluppo di età compresa tra i 4 e i 14 anni. In particolare, questo elaborato si è focalizzato sull’indagine di un sotto-campione composto da: 34 bambini con disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD), 10 bambini con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) e 21 bambini che presentavano entrambi i disturbi in comorbidità (ADHD e DSA). Il campione finale (N =65) è composto da 15 femmine e 50 maschi. Nello specifico è stato somministrato un compito di apprendimento associativo implicito (“Mario task” versione modificata da Lawson et al., 2017), che prevede una manipolazione pseudo-randomizzata a livello di lista dell'associazione cue-target. Questa manipolazione ha permesso di introdurre diversi livelli di predicibilità ambientale (P=0.80, P=0.20, P=0.5). L’obiettivo dello studio era quello di indagare l’effetto di diversi livelli di predicibilità ambientale nell’apprendimento associativo a livello individuale. Al fine di indagare le prestazioni, in termini di accuratezza e tempi di reazione, abbiamo utilizzato dei modelli generalizzati lineari misti (GLMMs) per indagare l’effetto dei diversi livelli di predicibilità ambientale nei diversi gruppi tenendo conto della variabilità individuale. Nel complesso i risultati hanno rilevano, sia per l’accuratezza che per i tempi di reazione, un effetto principale dell’età e della predicibilità, ma nessun effetto del gruppo. Nel complesso, i risultati suggeriscono che il compito ha indotto gli effetti attesi, confermando la fattibilità di questa indagine in un campione di bambini con disturbi del neurosviluppo. Tuttavia, non è possibile trarre conclusioni definitive circa la prestazione per l'assenza del gruppo di controllo. Si ipotizza che l’apprendimento associativo implicito non differisce tra i bambini con ADHD e DSA, e che quindi questo meccanismo non rappresenti un possibile marker diagnostico, nonostante a livello descrittivo emergano delle differenze.
L'influenza della volatilità ambientale sull'apprendimento associativo implicito nei bambini con ADHD e DSA
BALDASSI, ELENA
2023/2024
Abstract
Il presente elaborato è un’indagine esplorativa, inserita all’interno di un progetto multicentrico, che ha coinvolto un ampio campione di bambini con disturbi del neurosviluppo di età compresa tra i 4 e i 14 anni. In particolare, questo elaborato si è focalizzato sull’indagine di un sotto-campione composto da: 34 bambini con disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD), 10 bambini con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) e 21 bambini che presentavano entrambi i disturbi in comorbidità (ADHD e DSA). Il campione finale (N =65) è composto da 15 femmine e 50 maschi. Nello specifico è stato somministrato un compito di apprendimento associativo implicito (“Mario task” versione modificata da Lawson et al., 2017), che prevede una manipolazione pseudo-randomizzata a livello di lista dell'associazione cue-target. Questa manipolazione ha permesso di introdurre diversi livelli di predicibilità ambientale (P=0.80, P=0.20, P=0.5). L’obiettivo dello studio era quello di indagare l’effetto di diversi livelli di predicibilità ambientale nell’apprendimento associativo a livello individuale. Al fine di indagare le prestazioni, in termini di accuratezza e tempi di reazione, abbiamo utilizzato dei modelli generalizzati lineari misti (GLMMs) per indagare l’effetto dei diversi livelli di predicibilità ambientale nei diversi gruppi tenendo conto della variabilità individuale. Nel complesso i risultati hanno rilevano, sia per l’accuratezza che per i tempi di reazione, un effetto principale dell’età e della predicibilità, ma nessun effetto del gruppo. Nel complesso, i risultati suggeriscono che il compito ha indotto gli effetti attesi, confermando la fattibilità di questa indagine in un campione di bambini con disturbi del neurosviluppo. Tuttavia, non è possibile trarre conclusioni definitive circa la prestazione per l'assenza del gruppo di controllo. Si ipotizza che l’apprendimento associativo implicito non differisce tra i bambini con ADHD e DSA, e che quindi questo meccanismo non rappresenti un possibile marker diagnostico, nonostante a livello descrittivo emergano delle differenze.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/75169