Confronto di efficacia tra realtà virtuale, Pain Neuroscience Education e Cognitive Functional Therapy nel trattamento della kinesiofobia: revisione della letteratura

Background: this paper addresses the issue of fear of movement (known as kinesiophobia), a condition increasingly common in patients with chronic musculoskeletal pain. The presence of kinesiophobia negatively impacts patients' quality of life, worsening their prognosis and rehabilitation outcomes. Kinesiophobia represents a significant challenge for physiotherapists, making it essential to recognize and treat it in order to help patients resume their daily lives without giving up work, sports or hobbies. Aim of the study: to compare the therapeutic efficacy of three different approaches (Virtual Reality, Pain Neuroscience Education, Cognitive Functional Therapy) in treating kinesiophobia in patients with chronic musculoskeletal pain. Materials and methods: a bibliographic search was conducted on two databases: PubMed and PEDro. Three search strategies were formulated, one for each therapeutic intervention analyzed, including keywords related to treatments (Virtual Reality, Pain Neuroscience Education, Cognitive Functional Therapy) and the desired outcome (kinesiophobia, fear avoidance). Studies involving patients with specific diagnoses, post-surgical conditions, amputees, or athletes in specific sports were excluded. Additionally, studies using rehabilitation techniques combined with those examined in this paper were also excluded. The articles were methodologically evaluated using the CASP (Critical Appraisal Skills Programme). Results: after applying the exclusion criteria and conducting the methodological evaluation, 17 RCTs (Randomized Controlled Trials) were considered eligible. The results related to the population, outcomes, study duration, frequency, follow-up, and therapeutic strategies were analyzed and interpreted. No clear superiority emerged among the approaches; all three methods were effective in treating kinesiophobia, but each exhibited distinct characteristics. Conclusions: the literature review highlighted that none of the approaches (PNE, VR, or CFT) proved to be significantly superior in reducing kinesiophobia in patients with chronic musculoskeletal pain. Each method has specific strengths depending on patient characteristics. Although VR is constrained by high costs, it offers an immersive experience particularly useful in the long term. PNE is effective in providing long-lasting cognitive tools, even after the rehabilitation process, while CFT is particularly effective in the short term, but requires additional interventions to maintain results in the long term.

Introduzione: in questo elaborato viene affrontato il tema della paura del movimento (nota come kinesiofobia), una condizione sempre più comune in pazienti con dolore muscoloscheletrico cronico. La presenza di kinesiofobia influenza negativamente la qualità di vita dei pazienti, peggiorando la prognosi e gli esiti del percorso riabilitativo. La kinesiofobia rappresenta una sfida importante per il fisioterapista ed è essenziale riconoscerla e trattarla per permettere ai pazienti di riprendere la loro vita quotidiana senza rinunciare a lavoro, sport e hobbies. Obiettivo dello studio: confrontare l’efficacia terapeutica di tre approcci differenti (Virtual Reality, Pain Neuroscience Education, Cognitive Functional Therapy) nel trattamento della kinesiofobia in pazienti affetti da dolore muscoloscheletrico cronico. Materiali e metodi: è stata condotta una ricerca bibliografica su due banche dati: PubMed e PEDro. Sono state formulate tre stringhe di ricerca, una per ogni intervento terapeutico analizzato, includendo le parole chiave relative ai trattamenti (Virtual Reality, Pain Neuroscience Education, Cognitive Functional Therapy) e all’outcome ricercato (kinesiophobia, fear avoidance). Sono stati esclusi gli studi che trattano soggetti con una diagnosi specifica, post chirurgia, amputati o che coinvolgono atleti di uno sport specifico. Infine sono stati esclusi gli studi che utilizzano altre tecniche riabilitative combinate a quelle esaminate in questo elaborato. Gli articoli sono stati valutati metodologicamente con il CASP (Critical Appraisal Skills Programme). Risultati: dopo l’applicazione dei criteri di esclusione e la valutazione metodologica, sono stati considerati eleggibili 17 RCT (Randomized Controlled Trail). I risultati relativi alla popolazione, agli outcomes, alla durata, frequenza e follow up degli studi, e alle proposte terapeutiche sono stati analizzati e interpretati. Non è emersa una chiara superiorità di uno degli approcci rispetto agli altri, infatti tutti e tre gli approcci risultano validi nel trattamento della kinesiofobia, ma ognuno di essi presenta caratteristiche differenti. Conclusioni: la revisione bibliografica ha evidenziato che nessun approccio tra PNE, VR e CFT si è rivelato nettamente superiore nella riduzione della kinesiofobia nei pazienti con dolore muscoloscheletrico cronico. Ogni metodo presenta punti di forza specifici in base alle caratteristiche del paziente. La VR, sebbene limitata dai costi elevati, offre un'esperienza immersiva particolarmente utile a lungo termine, la PNE si dimostra efficace nel fornire strumenti cognitivi duraturi nel tempo, anche dopo la fine del percorso riabilitativo, mentre la CFT è particolarmente efficace nel breve periodo, ma necessita di ulteriori interventi per mantenere i risultati anche nel lungo termine.