Introduzione: La rottura del legamento crociato anteriore (LCA) in seguito a traumi distorsivi da impatto o meno è un infortunio particolarmente frequente tra gli sportivi professionisti e non. Nonostante la ricerca riguardante le migliori metodiche per la riabilitazione mediante trattamento conservativo abbia fatto notevoli passi avanti, non sempre è possibile raggiungere il miglior risultato possibile a causa di svariate variabili soggettive e l’intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore (ACLR) è tutt’ora una validissima alternativa al metodo conservativa. Purtroppo ci sono ancora importanti controversie riguardo la scelta del trattamento post-operatorio, soprattutto riguardanti la scelta riguardante l’introduzione o meno di esercizi in catena cinetica aperta (OKC) all’interno di programmi riabilitativi solitamente caratterizzati dalla presenza di esercizi (CKC) che secondo la letteratura passata risultavano più sicuri ed efficaci. Scopo della tesi: Lo scopo di questa tesi è analizzare gli studi primari più recenti (11 anni) per sostenere l’ipotesi che gli esercizi OKC siano sicuri, sen ben modulati e che possano essere un’ottima integrazione dei progetti riabilitativi nelle varie fasi del recupero post-operatorio per il rinforzo del quadricipite e dei muscoli posteriori della coscia, due gruppi muscolari il cui rafforzamento è di primaria importanza per un corretto e funzionale ritorno all’attività sportiva. Materiali e metodi: Sono stati consultati libri di anatomia e kinesiologia e sono state consultate tre banche dati per la ricerca di articoli scientifici: PubMed, PEDro e Google Scholar mediante l’utilizzo di 3 stringhe di ricerca. Risultati: Nonostante gli esercizi in catena cinetica chiusa risultano essere l’opzione più efficace tra le due metodiche di esercizi, gli studi dimostrano che l’introduzione di esercizi in cattena cinetica chiusa, in un determinato ROM e con un’intensità ben modulata sono una valida integrazione per i progetti riabilitativi post-ACLR in quanto non causano una rilevante lassità dell’innesto operatorio. Conclusioni: Durante la riabilitazione post-ACLR non è fondamentale la scelta esclusiva tra le due metodiche di esercizio terapeutico ma è importante l’integrazione di entrambe le metodiche assieme alle ulteriori tecniche riabilitative che il fisioterapista ha a disposizione. Una continua valutazione e rivalutazione è sempre necessaria per assicurarsi che il trattamento sia sicuro ed efficace per il paziente. La carenza di studi riguardante l’argomento suggerisce però che sia necessario un’ulteriore studio di queste metodiche per arricchirne la letteratura.
RIABILITAZIONE POST-INTERVENTO DI RICOSTRUZIONE DEL LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE. DIFFERENZA DI EFFICACIA TRA ESERCIZI IN CATENA CINETICA APERTA E CATENA CINETICA CHIUSA E LORO RISCHI. UNA REVISIONE NARRATIVA DELLA LETTERATURA.
MANIERO, FABIO
2023/2024
Abstract
Introduzione: La rottura del legamento crociato anteriore (LCA) in seguito a traumi distorsivi da impatto o meno è un infortunio particolarmente frequente tra gli sportivi professionisti e non. Nonostante la ricerca riguardante le migliori metodiche per la riabilitazione mediante trattamento conservativo abbia fatto notevoli passi avanti, non sempre è possibile raggiungere il miglior risultato possibile a causa di svariate variabili soggettive e l’intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore (ACLR) è tutt’ora una validissima alternativa al metodo conservativa. Purtroppo ci sono ancora importanti controversie riguardo la scelta del trattamento post-operatorio, soprattutto riguardanti la scelta riguardante l’introduzione o meno di esercizi in catena cinetica aperta (OKC) all’interno di programmi riabilitativi solitamente caratterizzati dalla presenza di esercizi (CKC) che secondo la letteratura passata risultavano più sicuri ed efficaci. Scopo della tesi: Lo scopo di questa tesi è analizzare gli studi primari più recenti (11 anni) per sostenere l’ipotesi che gli esercizi OKC siano sicuri, sen ben modulati e che possano essere un’ottima integrazione dei progetti riabilitativi nelle varie fasi del recupero post-operatorio per il rinforzo del quadricipite e dei muscoli posteriori della coscia, due gruppi muscolari il cui rafforzamento è di primaria importanza per un corretto e funzionale ritorno all’attività sportiva. Materiali e metodi: Sono stati consultati libri di anatomia e kinesiologia e sono state consultate tre banche dati per la ricerca di articoli scientifici: PubMed, PEDro e Google Scholar mediante l’utilizzo di 3 stringhe di ricerca. Risultati: Nonostante gli esercizi in catena cinetica chiusa risultano essere l’opzione più efficace tra le due metodiche di esercizi, gli studi dimostrano che l’introduzione di esercizi in cattena cinetica chiusa, in un determinato ROM e con un’intensità ben modulata sono una valida integrazione per i progetti riabilitativi post-ACLR in quanto non causano una rilevante lassità dell’innesto operatorio. Conclusioni: Durante la riabilitazione post-ACLR non è fondamentale la scelta esclusiva tra le due metodiche di esercizio terapeutico ma è importante l’integrazione di entrambe le metodiche assieme alle ulteriori tecniche riabilitative che il fisioterapista ha a disposizione. Una continua valutazione e rivalutazione è sempre necessaria per assicurarsi che il trattamento sia sicuro ed efficace per il paziente. La carenza di studi riguardante l’argomento suggerisce però che sia necessario un’ulteriore studio di queste metodiche per arricchirne la letteratura.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tesi di Laurea Maniero Fabio.pdf
accesso aperto
Dimensione
3.47 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.47 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/77291