POPILLIA JAPONICA: STORIA, DIFFUSIONE, PROBLEMATICHE PASSATE, PRESENTI E FUTURE SU COLTURE ESTENSIVE

Popillia japonica, commonly known as the Japanese beetle, is an invasive insect native to Japan, accidentally introduced to North America and then to Europe, where it has caused serious damage to numerous agricultural crops. This work examines the history of the spread of Popillia japonica, analyzing the methods of introduction and its rapid expansion in Italy. Special attention is paid to extensive crops, such as corn and soybean, which are particularly vulnerable. Past and current issues related to the control of the pest are described, with a focus on integrated management strategies, including chemical, biological methods and cultural practices. Furthermore, the potential future impact of the species is discussed, considering climate change and the increasing ability of the beetle to adapt to new environments. Finally, the thesis proposes innovative solutions for the sustainable management of the pest, aiming to reduce damage to extensive crops and limit the spread of the beetle in agricultural areas of southern Europe.

Popillia japonica, comunemente nota come P. japonica, è un insetto invasivo originario del Giappone, introdotto accidentalmente in Nord America e successivamente in Europa, dove ha causato gravi danni a numerose colture agricole. Questo lavoro esamina la storia della diffusione di Popillia japonica, analizzando le modalità di introduzione e la sua rapida espansione in Italia. Particolare attenzione è rivolta all’impatto su colture estensive, come mais e soia. Vengono descritte le problematiche passate e attuali legate al controllo del fitofago, con un focus sulle strategie di gestione integrate, inclusi metodi chimici, biologici e pratiche culturali. Inoltre, viene discusso il potenziale impatto futuro della specie, considerando il cambiamento climatico e la crescente capacità del coleottero di adattarsi a nuovi ambienti. Infine, la tesi propone soluzioni innovative per la gestione sostenibile del fitofago, mirando a ridurre i danni alle colture estensive e limitare la diffusione del coleottero nelle aree agricole dell'Europa meridionale.