What does it mean to die? Why is western man paralyzed by the thought of death? One of the certain stages of life today has become a taboo around which it is preferable to skirt. Dealing with this issue leaves adults, and of consequence the little ones, without language to talk about the end of our existence. The phrase “there are no words” is increasingly commonplace at times when condolences must be shown to someone experiencing a loss. The need to literate generations of all ages is urgent to reflect on this natural event. In the first chapter, starting with a historical and cultural overview, the change in perspective towards death is described, which from “domesticated” has become “interdicted” in the last century in a variety of fields, including education. The second chapter offers a summary of scientific articles and experiences related to the topic of death and its educational implications in the Western international context. The third and final chapter presents the exploratory research aimed at Primary Education students in Padua and Salento from the various years (3-4-5th years). The opinions and perspectives considered provide insights for integrating reflection on death in the training of future teachers, contributing to greater awareness and sensitivity to this issue in schools and society.

Che cosa significa morire? Perché l’uomo occidentale è paralizzato dal pensiero della morte? Una delle tappe certe della vita oggi è diventata un tabù intorno a cui è preferibile girarci intorno. Affrontare questo tema lascia gli adulti, e di conseguenze i piccoli, privi di linguaggio per parlare della fine della nostra esistenza. La frase “non ci sono parole” è sempre più usuale nei momenti in cui bisogna dimostrare cordoglio a qualcuno che vive una perdita. Il bisogno di alfabetizzare le generazioni di tutte le età è urgente per riflettere su questo evento naturale. Nel primo capitolo, partendo da una panoramica storica e culturale, viene descritto il cambiamento di prospettiva nei confronti della morte che da “addomesticata” è diventata nell’ultimo secolo “interdetta” in svariati campi, tra cui quello dell’educazione. Il secondo capitolo propone un riepilogo di articoli scientifici e di esperienze connessi all’argomento della morte e alle sue implicazioni educative nel contesto internazionale occidentale. Nel terzo ed ultimo capitolo si presenta la ricerca esplorativa rivolta agli studenti di Scienze della Formazione Primaria di Padova e del Salento delle varie annualità (3-4-5° anno). Le opinioni e prospettive considerate forniscono spunti per integrare la riflessione sulla morte nella formazione dei futuri insegnanti, contribuendo a una maggiore consapevolezza e sensibilità verso questo tema nelle scuole e nella società.

Cosa pensiamo della morte? Credenze, timori e possibilità in un gruppo di studenti e studentesse di Scienze della Formazione Primaria

MARTELLA, GIADA
2023/2024

Abstract

What does it mean to die? Why is western man paralyzed by the thought of death? One of the certain stages of life today has become a taboo around which it is preferable to skirt. Dealing with this issue leaves adults, and of consequence the little ones, without language to talk about the end of our existence. The phrase “there are no words” is increasingly commonplace at times when condolences must be shown to someone experiencing a loss. The need to literate generations of all ages is urgent to reflect on this natural event. In the first chapter, starting with a historical and cultural overview, the change in perspective towards death is described, which from “domesticated” has become “interdicted” in the last century in a variety of fields, including education. The second chapter offers a summary of scientific articles and experiences related to the topic of death and its educational implications in the Western international context. The third and final chapter presents the exploratory research aimed at Primary Education students in Padua and Salento from the various years (3-4-5th years). The opinions and perspectives considered provide insights for integrating reflection on death in the training of future teachers, contributing to greater awareness and sensitivity to this issue in schools and society.
2023
What do we think about death? Beliefs, fears and possibilities in a group of Primary Teacher Education students
Che cosa significa morire? Perché l’uomo occidentale è paralizzato dal pensiero della morte? Una delle tappe certe della vita oggi è diventata un tabù intorno a cui è preferibile girarci intorno. Affrontare questo tema lascia gli adulti, e di conseguenze i piccoli, privi di linguaggio per parlare della fine della nostra esistenza. La frase “non ci sono parole” è sempre più usuale nei momenti in cui bisogna dimostrare cordoglio a qualcuno che vive una perdita. Il bisogno di alfabetizzare le generazioni di tutte le età è urgente per riflettere su questo evento naturale. Nel primo capitolo, partendo da una panoramica storica e culturale, viene descritto il cambiamento di prospettiva nei confronti della morte che da “addomesticata” è diventata nell’ultimo secolo “interdetta” in svariati campi, tra cui quello dell’educazione. Il secondo capitolo propone un riepilogo di articoli scientifici e di esperienze connessi all’argomento della morte e alle sue implicazioni educative nel contesto internazionale occidentale. Nel terzo ed ultimo capitolo si presenta la ricerca esplorativa rivolta agli studenti di Scienze della Formazione Primaria di Padova e del Salento delle varie annualità (3-4-5° anno). Le opinioni e prospettive considerate forniscono spunti per integrare la riflessione sulla morte nella formazione dei futuri insegnanti, contribuendo a una maggiore consapevolezza e sensibilità verso questo tema nelle scuole e nella società.
negazione
educazione e morte
atteggiamenti
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/78172