Starting from the main changes that law no. 66 of February 1996 made to the sexual offences regulation, the paper first analyzes the boundaries of article 609-bis of the criminal code, as reconstructed by authoritative doctrine and case law according to their respective orientations. The primary focus, which constitutes the subject of the second chapter, is the increasingly crucial role that sexual consent plays within the legal framework. Indeed, while the norm is not explicitly structured on dissent or on the missed provision of consent by the victim, according to the settled case law sexual violence is primarily reconstructed on the basis of consent, more specifically on its absence. At this point, the conclusions reached by the Supreme Court will be examined, along with the issues that a consent-based approach may raise, especially considering that sexual dynamics are affected by an intrinsic complexity: sexual behaviors are varied and complex, making it not possible to provide a comprehensive and ex ante reconstruction of the ways through which consent should be manifested, leaving these aspects ambiguous. Thus, a gray area is created between consensual sexual relations and those involving violence, encompassing all those situations in which consent is not unambiguously and clearly expressed. In such cases, certain psychological phenomena emerge, which this work aims to analyze, influencing communication, the understanding of dissent, and the recollection of memories in judicial proceedings, and which should be taken into account for the purposes of crime determination. For purely statistical reasons the discussion will refer to cases of sexual violence perpetrated by a male aggressor against a female victim who has reached the legal age to validly provide sexual consent, according to article 609-quater of the criminal code.

Muovendo dalle principali modifiche che la legge n. 66 del 1996 ha apportato alla disciplina dei reati sessuali, l’elaborato analizza anzitutto il perimetro della disposizione dell’art. 609-bis c.p., così come ricostruito dall’autorevole dottrina e dalla giurisprudenza, secondo i rispettivi orientamenti. Il focus principale, che costituisce oggetto del secondo capitolo, è il ruolo già e sempre più determinante che il consenso sessuale riveste all’interno della fattispecie. Infatti, pur accogliendo la norma un modello vincolato e non essendo testualmente strutturata sul dissenso o sulla mancata prestazione del consenso da parte della persona offesa, nel diritto vivente la violenza sessuale viene ricostruita proprio sulla base dell’elemento consensualistico, più specificamente, sulla sua assenza. Saranno a questo punto esaminate le conclusioni a cui è giunta la Corte Suprema di Cassazione e le problematiche che un approccio basato sul consenso può porre, anche alla luce del fatto che le dinamiche sessuali sono affette da una complessità intrinseca: i comportamenti sessuali sono variegati, multiformi e tali da non rendere possibile una ricostruzione esaustiva, ex ante, delle modalità attraverso le quali il consenso può essere manifestato, che restano dubbie. Si crea, dunque, una zona grigia tra il rapporto sessuale certamente consensuale e quello compiuto con violenza, nella quale si collocano tutte le situazioni ambigue e chiaroscurali in cui il consenso non è univocamente e chiaramente espresso. Ebbene, in siffatti casi emergono taluni fenomeni psicologici, di cui il presente lavoro nel suo ultimo capitolo offre un’analisi, i q¬uali incidono sulla comunicazione, sulla percezione del consenso e sulla rievocazione del ricordo in sede processuale, rendendo la materia particolarmente complessa e delicata da accertare. Per ragioni di mera rilevanza statistica, ci si riferisce ai casi di violenza sessuale perpetrati da un aggressore di sesso maschile nei confronti di una persona offesa di sesso femminile che abbia raggiunto l’età per prestare validamente il consenso sessuale, ai sensi dell’art. 609-quater c.p.

Profili problematici del consenso nel reato di violenza sessuale: un'analisi interdisciplinare tra giurisprudenza e psicologia

DE MARCHI, ALESSIA
2023/2024

Abstract

Starting from the main changes that law no. 66 of February 1996 made to the sexual offences regulation, the paper first analyzes the boundaries of article 609-bis of the criminal code, as reconstructed by authoritative doctrine and case law according to their respective orientations. The primary focus, which constitutes the subject of the second chapter, is the increasingly crucial role that sexual consent plays within the legal framework. Indeed, while the norm is not explicitly structured on dissent or on the missed provision of consent by the victim, according to the settled case law sexual violence is primarily reconstructed on the basis of consent, more specifically on its absence. At this point, the conclusions reached by the Supreme Court will be examined, along with the issues that a consent-based approach may raise, especially considering that sexual dynamics are affected by an intrinsic complexity: sexual behaviors are varied and complex, making it not possible to provide a comprehensive and ex ante reconstruction of the ways through which consent should be manifested, leaving these aspects ambiguous. Thus, a gray area is created between consensual sexual relations and those involving violence, encompassing all those situations in which consent is not unambiguously and clearly expressed. In such cases, certain psychological phenomena emerge, which this work aims to analyze, influencing communication, the understanding of dissent, and the recollection of memories in judicial proceedings, and which should be taken into account for the purposes of crime determination. For purely statistical reasons the discussion will refer to cases of sexual violence perpetrated by a male aggressor against a female victim who has reached the legal age to validly provide sexual consent, according to article 609-quater of the criminal code.
2023
Problematic aspects of sexual consent: an interdisciplinary analysis between jurisprudence and psychology
Muovendo dalle principali modifiche che la legge n. 66 del 1996 ha apportato alla disciplina dei reati sessuali, l’elaborato analizza anzitutto il perimetro della disposizione dell’art. 609-bis c.p., così come ricostruito dall’autorevole dottrina e dalla giurisprudenza, secondo i rispettivi orientamenti. Il focus principale, che costituisce oggetto del secondo capitolo, è il ruolo già e sempre più determinante che il consenso sessuale riveste all’interno della fattispecie. Infatti, pur accogliendo la norma un modello vincolato e non essendo testualmente strutturata sul dissenso o sulla mancata prestazione del consenso da parte della persona offesa, nel diritto vivente la violenza sessuale viene ricostruita proprio sulla base dell’elemento consensualistico, più specificamente, sulla sua assenza. Saranno a questo punto esaminate le conclusioni a cui è giunta la Corte Suprema di Cassazione e le problematiche che un approccio basato sul consenso può porre, anche alla luce del fatto che le dinamiche sessuali sono affette da una complessità intrinseca: i comportamenti sessuali sono variegati, multiformi e tali da non rendere possibile una ricostruzione esaustiva, ex ante, delle modalità attraverso le quali il consenso può essere manifestato, che restano dubbie. Si crea, dunque, una zona grigia tra il rapporto sessuale certamente consensuale e quello compiuto con violenza, nella quale si collocano tutte le situazioni ambigue e chiaroscurali in cui il consenso non è univocamente e chiaramente espresso. Ebbene, in siffatti casi emergono taluni fenomeni psicologici, di cui il presente lavoro nel suo ultimo capitolo offre un’analisi, i q¬uali incidono sulla comunicazione, sulla percezione del consenso e sulla rievocazione del ricordo in sede processuale, rendendo la materia particolarmente complessa e delicata da accertare. Per ragioni di mera rilevanza statistica, ci si riferisce ai casi di violenza sessuale perpetrati da un aggressore di sesso maschile nei confronti di una persona offesa di sesso femminile che abbia raggiunto l’età per prestare validamente il consenso sessuale, ai sensi dell’art. 609-quater c.p.
violenza sessuale
consenso sessuale
dissenso
sessualità
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