In seguito alla definizione del fenomeno di stress e delle sue possibili conseguenze dannose per la salute, la ricerca si è concentrata sull’effetto di tamponamento del supporto sociale sugli esiti negativi degli eventi stressanti. Nonostante la Stress Buffering Hypothesis abbia delineato i modi in cui il supporto sociale potrebbe connettersi al benessere individuale, ad oggi i meccanismi psicologici e fisiologici sottostanti rimangono largamente sconosciuti. In questo studio viene utilizzato il riflesso di startle - indotto mediante stimolazione acustica e registrato tramite elettromiografia di superficie (EMG) - come indice di reattività psicofisiologica di difesa e di allocazione delle risorse attentive per indagare se emerge una differenza tra la presenza e la tipologia di supporto sociale durante un compito stressante in laboratorio. 70 studentesse universitarie hanno svolto il Trier Social Stress Test (TSST), da sole oppure in presenza del partner romantico o di uno sconosciuto di sesso maschile. Durante la fase di simulazione della candidatura di lavoro, le partecipanti che affrontavano il discorso da sole hanno esibito una minore ampiezza del riflesso rispetto a quelle che svolgevano il task in presenza di supporto passivo. Il legame relazionale con la persona che offre supporto non ha mostrato alcun impatto sull’ampiezza dello startle. Analogamente a studi precedenti, il supporto fornito ha impatto sulla risposta fisiologica, ma non sulla percezione soggettiva di ansia e stress. I risultati sono letti attraverso la recente prospettiva della Social Baseline Theory (SBT), secondo cui l’accesso alle risorse sociali permette di ridurre i costi cognitivi associati al mantenimento dell’attenzione sul compito e alla vigilanza dell’ambiente. I limiti e le implicazioni cliniche della ricerca sono discussi.
L'impatto del supporto sociale sulla regolazione psicofisiologica dello stress: un’analisi del riflesso di startle e dell’esperienza affettiva
TECCHIO, ALESSIA
2023/2024
Abstract
In seguito alla definizione del fenomeno di stress e delle sue possibili conseguenze dannose per la salute, la ricerca si è concentrata sull’effetto di tamponamento del supporto sociale sugli esiti negativi degli eventi stressanti. Nonostante la Stress Buffering Hypothesis abbia delineato i modi in cui il supporto sociale potrebbe connettersi al benessere individuale, ad oggi i meccanismi psicologici e fisiologici sottostanti rimangono largamente sconosciuti. In questo studio viene utilizzato il riflesso di startle - indotto mediante stimolazione acustica e registrato tramite elettromiografia di superficie (EMG) - come indice di reattività psicofisiologica di difesa e di allocazione delle risorse attentive per indagare se emerge una differenza tra la presenza e la tipologia di supporto sociale durante un compito stressante in laboratorio. 70 studentesse universitarie hanno svolto il Trier Social Stress Test (TSST), da sole oppure in presenza del partner romantico o di uno sconosciuto di sesso maschile. Durante la fase di simulazione della candidatura di lavoro, le partecipanti che affrontavano il discorso da sole hanno esibito una minore ampiezza del riflesso rispetto a quelle che svolgevano il task in presenza di supporto passivo. Il legame relazionale con la persona che offre supporto non ha mostrato alcun impatto sull’ampiezza dello startle. Analogamente a studi precedenti, il supporto fornito ha impatto sulla risposta fisiologica, ma non sulla percezione soggettiva di ansia e stress. I risultati sono letti attraverso la recente prospettiva della Social Baseline Theory (SBT), secondo cui l’accesso alle risorse sociali permette di ridurre i costi cognitivi associati al mantenimento dell’attenzione sul compito e alla vigilanza dell’ambiente. I limiti e le implicazioni cliniche della ricerca sono discussi.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/79442