Il testo intende esaminare, come esplicitato dal titolo, il rapporto tra la fenomenologia di Merleau-Ponty e il linguaggio cinematografico. Lo stesso autore riconosce presto il cinema come un tema fertile per la sua filosofia: già nel 1945, infatti, tiene la nota conferenza Le cinéma et la nouvelle psychologie presso l’Institut d’Hautes Études Cinématographiques di Parigi. Partendo da questo spunto, l’analisi procede dunque con la presentazione del progetto filosofico merleau-pontiano attraverso delle tappe concettuali fondamentali per il consolidamento della sua fenomenologia. Si parte quindi dalla qualificazione della percezione come atto genetico, passando poi al ricorso della teoria della forma nell’espressività del corpo vivente, all’esplorazione del concetto di chair e infine al tema emblematico del chiasma e dello specchio merleau-pontiano. Nella seconda parte, il cinema diventa strumento filosofico che, grazie al suo linguaggio, permette di esplorare concetti centrali del pensiero di Merleau-Ponty. Attraverso la chiave e lo sguardo cinematografico si intende perciò ripercorrere l’excursus teorico del filosofo cercando di far emergere come il dinamismo cinematografico renda visibili temi come la percezione incarnata e la relazione tra soggetto e mondo. Di conseguenza si mostrerà come il cinema possa essere un mezzo privilegiato nell’espressione dialettica di corpo e realtà.
Fenomenologia dello sguardo: Merleau-Ponty e il linguaggio cinematografico
CASTELLANI, FRANCESCA
2023/2024
Abstract
Il testo intende esaminare, come esplicitato dal titolo, il rapporto tra la fenomenologia di Merleau-Ponty e il linguaggio cinematografico. Lo stesso autore riconosce presto il cinema come un tema fertile per la sua filosofia: già nel 1945, infatti, tiene la nota conferenza Le cinéma et la nouvelle psychologie presso l’Institut d’Hautes Études Cinématographiques di Parigi. Partendo da questo spunto, l’analisi procede dunque con la presentazione del progetto filosofico merleau-pontiano attraverso delle tappe concettuali fondamentali per il consolidamento della sua fenomenologia. Si parte quindi dalla qualificazione della percezione come atto genetico, passando poi al ricorso della teoria della forma nell’espressività del corpo vivente, all’esplorazione del concetto di chair e infine al tema emblematico del chiasma e dello specchio merleau-pontiano. Nella seconda parte, il cinema diventa strumento filosofico che, grazie al suo linguaggio, permette di esplorare concetti centrali del pensiero di Merleau-Ponty. Attraverso la chiave e lo sguardo cinematografico si intende perciò ripercorrere l’excursus teorico del filosofo cercando di far emergere come il dinamismo cinematografico renda visibili temi come la percezione incarnata e la relazione tra soggetto e mondo. Di conseguenza si mostrerà come il cinema possa essere un mezzo privilegiato nell’espressione dialettica di corpo e realtà.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/79635