Benessere e Qualità della Vita Professionale: il ruolo dell'Educatore Professionale nella Promozione della Salute e nella Prevenzione dei Disturbi Vicari. Uno studio osservazionale realizzato presso il Dipartimento Dipendenze dell'AULSS 5 Polesana.

Introduction Helping professionals work closely with individuals in deep suffering, facing daily psychological and emotional challenges. Examples of distress that may affect these workers are Burnout and Compassion Fatigue. A protective factor against the onset of these disorders is a high level of Compassion Satisfaction, meaning the gratification that professionals experience while doing their work. Supportive pathways to professional team action and a collaborative work environment are essential to prevent and manage the risk of developing these disorders. Research Objective The aim of the research is to analyze the quality of professional life of the workers at the Department of Addictions of ULSS 5 Polesana. The study seeks to investigate the psycho-physical and emotional well-being of operators by analyzing the levels of Compassion Satisfaction, Burnout, and Secondary Traumatic Stress, as well as protective and risk factors. Finally, the research aims to explore possible interventions that the professional educator could implement in teams to prevent vicarious disorders and improve work well-being. Materials and Methods The study will be conducted using observational research methods, where the researcher observes the context without intervening, recording some of its characteristics. Data for the research were collected through the administration of the ProQOL version 5 questionnaire, to which two additional open-ended questions were added to investigate other individual factors that may affect the perceived quality of work life. The study sample consists of 32 subjects. The results will be statistically analyzed while ensuring participant anonymity. The aim is to identify support interventions and the most effective strategies to provide for these professionals. Results The results from the ProQOL questionnaire reveal that participants are generally not at high risk, with a medium-low probability of developing vicarious disorders. Compassion Satisfaction levels vary widely among participants. The sample consists of professionals with different characteristics, including age and educational background. Regarding coping strategies, some participants find motivation in positive events that occur at work and by attributing value to their professional role, while others find relief through colleagues or engage in sports and recreational activities. Additionally, participants attribute work stress mainly to difficulties with colleagues, excessive workload, and low rewards related to high personal cost. Conclusions The research has provided insight into the well-being of professionals working in this department. According to the literature reviewed and the data collected, it is possible to propose targeted interventions for the prevention of Burnout and Secondary Traumatic Stress in order to reduce the risk level, although it is already low in this context. In this regard, the professional educator could promote practices for stress management, ranging from a healthy lifestyle to attending training courses and professional supervision. This approach helps professionals find new coping strategies, which can improve their work productivity, offer better services to patients, and promote their well-being and care.

Introduzione I professionisti d’aiuto lavorano a stretto contatto con persone in condizioni di profonda sofferenza e affrontano quotidianamente difficoltà psicologiche ed emotive. Alcuni esempi di disagio che possono colpire questi operatori possono essere il Burnout e la Compassion Fatigue. Un fattore protettivo contro l’insorgere di questi disturbi è rappresentato da un alto livello di Compassion Satisfaction, ovvero la gratificazione che il professionista prova nello svolgere il proprio lavoro. Percorsi di sostegno all’agire professionale dell’équipe e un ambiente di lavoro collaborativo sono essenziali per prevenire e gestire il rischio di sviluppare queste patologie. Obiettivo della ricerca La ricerca ha lo scopo di analizzare la qualità della vita professionale dei professionisti che operano presso il Dipartimento per le Dipendenze dell'ULSS 5 Polesana. L'indagine si pone l’obiettivo di indagare il benessere psico-fisico ed emotivo degli operatori, analizzando i livelli di Compassion Satisfaction, di Burnout e di Secondary Traumatic Stress e i fattori di protettivi e di rischio. Infine si vorrebbe approfondire alcuni possibili interventi che l'educatore professionale potrebbe attuare in équipe per prevenire disturbi vicari e migliorare il benessere lavorativo. Materiali e metodi Lo studio verrà svolto seguendo le modalità della ricerca osservazionale, dove il ricercatore osserva il contesto senza intervenire, registrandone alcune caratteristiche. I dati per la ricerca sono stati raccolti attraverso la somministrazione del questionario ProQOL versione 5, al quale sono state aggiunte due domande aperte ad hoc per indagare altri fattori individuali che possono incidere sulla qualità della vita lavorativa percepita. Il campione dello studio comprende un totale di 32 soggetti. I risultati che verranno raccolti saranno analizzati statisticamente con garanzia di anonimato per i partecipanti. Dai risultati si cercherà di individuare gli interventi di supporto e le strategie più efficaci da mettere a disposizione per questi operatori. Risultati I risultati emersi dalla somministrazione del questionario ProQOL rivelano che i partecipanti non si trovano in una condizione di rischio alta, quindi la probabilità di sviluppo di disturbi vicari è medio-bassa. I livelli di Compassion Satisfaction variano molto tra i partecipanti. Il campione preso in esame comprende professionisti che hanno caratteristiche diverse tra loro, partendo dall’età al titolo di studio. Per quanto riguarda le strategie di coping alcuni partecipanti traggono motivazione dagli eventi positivi che accadono sul posto di lavoro e attribuendo valore al proprio ruolo professionale, altri trovano sollievo nei colleghi o nello sport e nelle attività ricreative. Inoltre i partecipanti riconducono lo stress sul lavoro principalmente alle difficoltà con i colleghi, all’eccessivo carico di lavoro e alle basse gratificazioni messe in relazione ad un alto costo personale. Conclusioni La ricerca ha dato la possibilità di comprendere la condizione di benessere dei professionisti che operano in questo dipartimento. In accordo con la letteratura consultata e dai dati raccolti, si può proporre un intervento mirato alla prevenzione del Burnout e del Secondary Traumatic Stress, al fine di ridurre il livello di rischio, seppur in questo contesto sia già basso. A tal proposito, l’educatore professionale potrebbe promuovere alcune pratiche per la gestione dello stress, a partire da uno stile di vita sano fino alla frequenza di corsi di formazione e di supervisione professionale. Questo approccio aiuta i professionisti a trovare nuove strategie di coping, che possono migliorare la loro produttività sul lavoro di offrire un servizio migliore ai pazienti e favorire il loro benessere e cura.