Il ruolo di online information overload e online information trust nella relazione tra intolleranza all'incertezza e cyberchondria: uno studio preliminare.

The present study explores the role of two constructs involved in online information seeking—online information overload (OIO) and online information trust (OIT)—in the relationship between intolerance of uncertainty and cyberchondria. Through a theoretical analysis and a preliminary longitudinal study, it investigates how the perception of informational overload and the level of trust in digital sources may influence the emergence of dysfunctional behaviors related to online health information searching. The research aims to highlight the psychological mechanisms contributing to the development of cyberchondria by examining the main risk and protective factors identified in the literature and by further analyzing the psychological and behavioral consequences of the phenomenon. The findings provide useful insights for a better understanding of the underlying dynamics and offer directions for future intervention strategies aimed at reducing the associated psychological distress.

Il presente studio esplora il ruolo di due costrutti implicati nella ricerca di informazioni online, ovvero online information overload (OIO) e online information trust (OIT), nella relazione tra intolleranza all’incertezza e cyberchondria. Attraverso un’analisi teorica e uno studio longitudinale preliminare, viene indagato in che modo la percezione di sovraccarico informativo e la fiducia nelle fonti digitali possano influire sulla manifestazione di comportamenti disfunzionali legati alla ricerca online di informazioni sulla salute. La ricerca mira a evidenziare i meccanismi psicologici coinvolti nello sviluppo della cyberchondria, analizzando i principali fattori di rischio e di protezione individuati dalla letteratura e approfondendo le conseguenze psicologiche e comportamentali del fenomeno. I risultati ottenuti offrono spunti utili per comprendere meglio le dinamiche sottostanti e per orientare future strategie di intervento volte a ridurre il distress psicologico associato.