La presente tesi ha come obiettivo principale quello di esplorare il concetto di RECOVERY nel campo della salute mentale, sottolineando in particolare l’importanza che assume il lavoro in tale processo per le persone con una storia di disturbo mentale, esaminando gli effetti positivi dell’inserimento lavorativo e la relazione esistente tra salute mentale e lavoro. A seguire, si discuterà dei vari ostacoli a cui spesso vanno incontro persone con disturbi mentali nel mondo del lavoro, legati all’occupazione e all’inclusione lavorativa, ponendo il focus in particolare sulla realtà italiana, cercando di esaminare le cause di questi impedimenti e dimostrare che è stato fatto molto, come si evince dalla Legge italiana, per favorire l’assunzione di tali soggetti. Per far fronte a tali difficoltà, si è proposto di illustrare, con l’intendo di far conoscere, una particolare metodologia IPS (INDIVIDUAL PLACEMENT AND SUPPORT), pensata per rispondere ai bisogni e supportare il processo di inserimento lavorativo di persone con disagi psichici, così da ridurre casi di disoccupazione e incrementare l’occupazione lavorativa. Obiettivo principale di questo modello è dimostrare che anche le persone con disagi psichici sono in grado di ottenere e mantenere un’occupazione competitiva, permettendo in questo modo di creare nuove prospettive da cui attingere per migliorare la qualità di vita di questi soggetti e allo stesso tempo, discostarsi da interventi tradizionali fin ora presi in considerazione nei Servizi di Salute Mentale che trattano i soggetti con disagi psichici come pazienti facendo riferimento ad un modello prettamente medico. Per entrare più nel dettaglio, ed avere un quadro generale e completo del modello IPS, verranno presentati i principi e le fasi di intervento impiegate, dimostrando alla fine, attraverso un pool di studi estratti dalla letteratura, quanto sia efficace con riscontri da tutto il mondo. Per concludere, tenendo conto di quanto detto fin ora, ci si appresta a dare al presente lavoro un taglio applicativo, attraverso la realizzazione di una ricerca qualitativa parte del progetto intitolato “EXIT MADNESS: EXamining Interpersonal Testimonies of Recovery from Severe Mental Disease” intrapresa dalla Professoressa Elena Faccio, docente di Psicologia Clinica, che ha permesso di indagare le percezioni di lavoratori a cui è stato diagnosticato un disturbo mentale, ponendo il focus sulla dimensione lavorativa e su come essa possa contribuire a facilitare il processo di recovery fornendo loro un’identità professionale. Nel progetto di ricerca, nello specifico, verrà illustrato lo strumento impiegato per la raccolta dei 4 dati, verranno descritte le caratteristiche dei partecipanti che hanno aderito al progetto ed il modo in cui sono stati reclutati, il metodo utilizzato per analizzare i dati ed in particolare, le analisi eseguite per poter rispondere ai tre quesiti della ricerca, ovvero indagare: (a) il significato che assume il lavoro nel processo di recovery; (b) in che modo la persona in recovery percepisce l’inclusione da parte di colleghi in un contesto lavorativo; (c) il modo in cui la persona in recovery percepisce il supporto all’inserimento lavorativo da parte dei Centri di Salute Mentale e degli altri soggetti significativi. Infine si discuteranno i risultati ottenuti.
Il lavoro come strumento significativo nel processo di recovery: storie di vita narrate da persone con problematiche di salute mentale
SCIACCA, GESSICA
2024/2025
Abstract
La presente tesi ha come obiettivo principale quello di esplorare il concetto di RECOVERY nel campo della salute mentale, sottolineando in particolare l’importanza che assume il lavoro in tale processo per le persone con una storia di disturbo mentale, esaminando gli effetti positivi dell’inserimento lavorativo e la relazione esistente tra salute mentale e lavoro. A seguire, si discuterà dei vari ostacoli a cui spesso vanno incontro persone con disturbi mentali nel mondo del lavoro, legati all’occupazione e all’inclusione lavorativa, ponendo il focus in particolare sulla realtà italiana, cercando di esaminare le cause di questi impedimenti e dimostrare che è stato fatto molto, come si evince dalla Legge italiana, per favorire l’assunzione di tali soggetti. Per far fronte a tali difficoltà, si è proposto di illustrare, con l’intendo di far conoscere, una particolare metodologia IPS (INDIVIDUAL PLACEMENT AND SUPPORT), pensata per rispondere ai bisogni e supportare il processo di inserimento lavorativo di persone con disagi psichici, così da ridurre casi di disoccupazione e incrementare l’occupazione lavorativa. Obiettivo principale di questo modello è dimostrare che anche le persone con disagi psichici sono in grado di ottenere e mantenere un’occupazione competitiva, permettendo in questo modo di creare nuove prospettive da cui attingere per migliorare la qualità di vita di questi soggetti e allo stesso tempo, discostarsi da interventi tradizionali fin ora presi in considerazione nei Servizi di Salute Mentale che trattano i soggetti con disagi psichici come pazienti facendo riferimento ad un modello prettamente medico. Per entrare più nel dettaglio, ed avere un quadro generale e completo del modello IPS, verranno presentati i principi e le fasi di intervento impiegate, dimostrando alla fine, attraverso un pool di studi estratti dalla letteratura, quanto sia efficace con riscontri da tutto il mondo. Per concludere, tenendo conto di quanto detto fin ora, ci si appresta a dare al presente lavoro un taglio applicativo, attraverso la realizzazione di una ricerca qualitativa parte del progetto intitolato “EXIT MADNESS: EXamining Interpersonal Testimonies of Recovery from Severe Mental Disease” intrapresa dalla Professoressa Elena Faccio, docente di Psicologia Clinica, che ha permesso di indagare le percezioni di lavoratori a cui è stato diagnosticato un disturbo mentale, ponendo il focus sulla dimensione lavorativa e su come essa possa contribuire a facilitare il processo di recovery fornendo loro un’identità professionale. Nel progetto di ricerca, nello specifico, verrà illustrato lo strumento impiegato per la raccolta dei 4 dati, verranno descritte le caratteristiche dei partecipanti che hanno aderito al progetto ed il modo in cui sono stati reclutati, il metodo utilizzato per analizzare i dati ed in particolare, le analisi eseguite per poter rispondere ai tre quesiti della ricerca, ovvero indagare: (a) il significato che assume il lavoro nel processo di recovery; (b) in che modo la persona in recovery percepisce l’inclusione da parte di colleghi in un contesto lavorativo; (c) il modo in cui la persona in recovery percepisce il supporto all’inserimento lavorativo da parte dei Centri di Salute Mentale e degli altri soggetti significativi. Infine si discuteranno i risultati ottenuti.| File | Dimensione | Formato | |
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