ADHD e stili genitoriali: Un confronto tra genere e diagnosi

Gli stili genitoriali possono svolgere un ruolo cruciale nell’influenzare l’esperienza e la gestione dei sintomi dell’ADHD nei bambini. La letteratura scientifica suggerisce che uno stile genitoriale autorevole – caratterizzato da un’elevata combinazione di controllo, calore e supporto emotivo – sia il più efficace nel promuovere l’adattamento comportamentale e socio-emotivo nei bambini con ADHD. Inoltre, tra i diversi fattori che influenzano la relazione genitori-figli, il genere del bambino sembra avere un impatto significativo. Gli studi evidenziano che le figlie tendono a ricevere maggiore supporto emotivo e a beneficiare di una comunicazione più aperta, mentre i figli sono spesso sottoposti a una pressione maggiore per il controllo emotivo e comportamentale. Questa disparità può aumentare i livelli di stress nei maschi e contribuire all’emergere di comportamenti oppositivi o problemi di regolazione emotiva. Nel presente elaborato, verranno approfondite le differenze nelle pratiche educative genitoriali in quattro preadolescenti di 12 anni, due con diagnosi di ADHD e due senza diagnosi, un maschio e una femmina, appaiati per età e funzionamento cognitivo. Nello specifico, sono stati somministrati i subtest Cubi e Vocabolario (WISC-IV) per poter ottenere una stima del QI; le Conners Parent Rating Scale ai genitori per l’identificazione dei comportamenti riconducibili all’ADHD; l’Alabama Parenting Questionnaire (APQ) per esaminare lo stile educativo. I dati raccolti sono stati analizzati in forma qualitativa, effettuando un confronto sia tra partecipanti con e senza ADHD, sia tra generi. La finalità ultima è quella di comprendere se la diagnosi e il genere influenzano la dinamica familiare e i comportamenti genitoriali. Verranno riportati i risultati e le implicazioni educative.