Negli ultimi decenni la popolazione anziana è in continua crescita, rendendo le malattie neurodegenerative e le demenze una delle sfide sanitarie più importanti del nostro futuro, richiedendo sempre più strutture di accoglienza e cura, oltre a strumenti più sensibili e veloci per la loro diagnosi. Di conseguenza, numerosi gruppi di ricerca stanno cercando di individuare segnali (marker) precoci che possano indicare un prossimo sviluppo di tali patologie per potervi agire tempestivamente e in maniera mirata. Con l’avanzare dell’età si verificano molti cambiamenti a livello cerebrale e, di conseguenza, a livello comportamentale. In particolare, con il passare del tempo l’attività cerebrale rallenta e gli anziani lamentano crescenti problematiche legate al sonno. I disturbi del sonno hanno molteplici implicazioni sulla qualità della vita delle persone, in primis sulle funzioni cognitive e da studi precedenti risulta che tali difficoltà e alcuni pattern di onde cerebrali possano essere marker precoci di decadimento cognitivo. Questo progetto di tesi, inserito all’interno del progetto DARE, ha lo scopo di indagare la correlazione in anziani sani tra l’attività elettroencefalografica (EEG) nello stato di riposo e la qualità del sonno, misurata attraverso il Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI). I risultati indicano che la qualità del sonno sembra essere associata ad alterazioni nei pattern EEG, con potenziali implicazioni sul piano cognitivo e neurologico della persona. In particolare, una migliore qualità generale del sonno risulta associata a un più alto power nella banda Beta, mentre power più elevati nelle bande Delta e Theta sembrano associarsi rispettivamente a un maggiore o minore utilizzo di farmaci per dormire.
Sonno e attività cerebrale spontanea nell'invecchiamento sano
COMPER, MARTINA
2024/2025
Abstract
Negli ultimi decenni la popolazione anziana è in continua crescita, rendendo le malattie neurodegenerative e le demenze una delle sfide sanitarie più importanti del nostro futuro, richiedendo sempre più strutture di accoglienza e cura, oltre a strumenti più sensibili e veloci per la loro diagnosi. Di conseguenza, numerosi gruppi di ricerca stanno cercando di individuare segnali (marker) precoci che possano indicare un prossimo sviluppo di tali patologie per potervi agire tempestivamente e in maniera mirata. Con l’avanzare dell’età si verificano molti cambiamenti a livello cerebrale e, di conseguenza, a livello comportamentale. In particolare, con il passare del tempo l’attività cerebrale rallenta e gli anziani lamentano crescenti problematiche legate al sonno. I disturbi del sonno hanno molteplici implicazioni sulla qualità della vita delle persone, in primis sulle funzioni cognitive e da studi precedenti risulta che tali difficoltà e alcuni pattern di onde cerebrali possano essere marker precoci di decadimento cognitivo. Questo progetto di tesi, inserito all’interno del progetto DARE, ha lo scopo di indagare la correlazione in anziani sani tra l’attività elettroencefalografica (EEG) nello stato di riposo e la qualità del sonno, misurata attraverso il Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI). I risultati indicano che la qualità del sonno sembra essere associata ad alterazioni nei pattern EEG, con potenziali implicazioni sul piano cognitivo e neurologico della persona. In particolare, una migliore qualità generale del sonno risulta associata a un più alto power nella banda Beta, mentre power più elevati nelle bande Delta e Theta sembrano associarsi rispettivamente a un maggiore o minore utilizzo di farmaci per dormire.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
Comper_Martina.pdf
accesso aperto
Dimensione
718.42 kB
Formato
Adobe PDF
|
718.42 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/86593