Correlati neurali dell’uso di ketamina ed esketamina nella depressione. Revisione sistematica della letteratura

In recent years, the treatment by ketamine and its enantiometer, esketamine, has been the focus of much clinical research to evaluate its effectiveness in the treatment of patients with Major Depressive Disorder (MDD) and TRD patients, i.e., resistant to classical treatment for depression. This systematic research proposes a review of findings in the field of functional, i.e. resulting from functional magnetic resonance imaging (fMRI) and positron emission tomography (PET), obtained from studies and research clinical to shed light on the antidepressant effects of treatment using ketamine. The main research hypothesis claims that the use of ketamine and esketamine is associated with clinically significant improvement of depressive symptoms compared to standard treatments, while maintaining an adequate safety profile. The research aims to investigate possible side effects side effects and risks associated with both treatments, thus contributing to a a deeper understanding of their risk-benefit relationship. I results show that ketamine and esketamine represent therapies with promising for patients with treatment-resistant depression due to normalization of functional connectivity, promotion of plasticity neural and regulation of emotional processing.

Negli ultimi anni il trattamento mediante la ketamina e il suo enantiometro, l'esketamina, è stato al centro di numerose ricerche cliniche per valutarne l'efficacia nel trattamento di pazienti affetti da Disturbo Depressivo Maggiore (DDM) e pazienti TRD, ovvero resistenti al trattamento classico per la depressione. Questa ricerca sistematica propone una revisione dei risultati nel campo funzionale, ovvero risultanti da risonanza magnetica funzionale (fMRI) e tomografia a emissione di positroni (PET), ottenuti da studi e ricerche cliniche per far luce sugli effetti antidepressivi del trattamento mediante ketamina. L’ipotesi principale della ricerca sostiene che l’impiego di ketamina ed esketamina è associato a un miglioramento clinicamente significativo dei sintomi depressivi rispetto ai trattamenti standard, mantenendo al contempo un profilo di sicurezza adeguato. La ricerca mira a indagare eventuali effetti collaterali e rischi associati a entrambi i trattamenti, contribuendo così ad una comprensione più approfondita del loro rapporto rischio-beneficio. I risultati evidenziano che la ketamina e l'esketamina rappresentano terapie promettenti per i pazienti con depressione resistente al trattamento, grazie alla normalizzazione della connettività funzionale, la promozione della plasticità neurale e la regolazione dell’elaborazione emozionale.